Dopo il suo recente annuncio, finalmente il prequel di The Legend of Zelda: Breath of the Wild si avvicina alla data di debutto. Il nuovo Hyrule Warriors promette di raccontare una parte importantissima della storia principale della saga, tanto che potrebbe influenzarne il futuro e la trama dei prossimi capitoli. Mancano meno di due settimane all’uscita di Hyrule Warriors: L’Era della Calamità e finalmente possiamo iniziare a raccontarvi qualcosa in più su quest’avventura, che vedrà Link e i suoi compagni combattere in salsa Musou per il futuro di Hyrule. I destini dei quattro campioni e della principessa Zelda verranno infatti decisi sui campi di battaglia di Nintendo Switch il prossimo 20 novembre, in un titolo che promette veramente tanta azione e adrenalina.
Questo parte infatti da 100 anni prima del risveglio di Link, quando il regno di Hyrule inizia ad essere minacciato dalla calamità Ganon. I nostri eroi, guidati da un misterioso personaggio proveniente dal futuro (o dal passato) dovranno mettersi in marcia per reclutare 4 campioni, che potrebbero rivelarsi l’unica speranza per la vittoria delle forze del bene. Il destino di Hyrule è nelle loro mani, ma le cose potrebbero andare diversamente da ciò che ci aspettiamo.
La tecnicità di Hyrule Warriors: L’era della Calamità
Dopo aver provato la corposa demo rilasciata lo scorso 28 ottobre, abbiamo messo le mani sulla versione definitiva del gioco e già da subito possiamo dirvi che questo secondo capitolo della saga di Hyrule Warriors ci sta convincendo, e non poco. Le fasi avanzate dell’Era della Calamità ci stanno mostrando un titolo dal gameplay solido, veloce e sorprendentemente tecnico rispetto agli standard del genere. Partiamo proprio dai personaggi, cuore di questo tecnicismo, la demo ci aveva consegnato le redini dei tre protagonisti principali del titolo, Link, Zelda e Impa, terminando proprio sul più bello, ovvero poco prima di poter sbloccare le battaglie dei quattro campioni. Oggi possiamo finalmente parlarvi anche di Revali, Mipha, Urbosa e Daruk. Le quattro speranze di Hyrule si sono mostrate in tutta la loro bellezza e abilità, ampliando il roster dei personaggi giocabili e arricchendo il gameplay di nuove combo e abilità, le quali necessiteranno di tutta la vostra bravura per essere padroneggiate appieno. Ognuno dei nostri eroi ha pregi e difetti, figli del popolo che gli ha dato i natali, si passa dall’equilibrio di Link alla velocità di Impa, mentre i piloti dei colossi sacri si contraddistinguono per le loro capacità innate.
I nemici, in particolare i boss, metteranno a dura prova le capacità del giocatore. Ognuno sfrutterà infatti diversi moveset e poteri elementali, ai quali dovremo controbattere usando saggiamente le abilità dei nostri eroi e quelle della tavoletta Sheikah. Così come in Breath of the Wild, infatti, questo incredibile strumento verrà in nostro soccorso con le sue feature fondamentali: le bombe radiocomandate, lo Stasys, il Glacior e il Kalamitron. I suddetti si riveleranno fondamentali durante gli scontri, starà a noi usarli saggiamente in base al nemico che si ha davanti, così da poter abbattere gli scudi che li proteggono, rompere le loro difese e sconfiggerli con spettacolari mosse finali. Non finisce qui, perché i mostri che la Calamità Ganon ci schiererà contro sfrutteranno anche i poteri elementali del fuoco, del ghiaccio e del tuono, dovremo essere bravi a contrastarli sfruttando le relative debolezze per avere la meglio. Hyrule Warriors: L’Era della Calamità presenta un numero decisamente variegato di avversari, tutti tipici della serie e da affrontare con approcci diversi.
Al comando dei colossi sacri
Un musou molto tecnico, dicevamo. Ma solo scegliendo un livello di difficoltà impegnativo. Se impiegano la difficoltà normale l’avventura potrà essere affrontata senza doversi scervellare troppo tra attacchi leggeri e attacchi pesanti, dal livello difficile in su, la sfida che offre il gioco comincia a farsi veramente interessante e impegnativa. La nostra bravura si rivelerà fondamentale anche quando il titolo ci metterà alla guida dei colossi sacri, vera peculiarità del titolo che lo contraddistingue all’interno del panorama musou, oltre a rivelarsi una vera goduria per tutti i fan di Breath of the Wild. Le missioni alla guida dei colossi sono infatti decisamente divertenti e sfruttano i sensori di movimento dei Joy-Con di Switch in maniera molto intelligente. Ognuno avrà un attacco pesante fisico ad area, ed uno leggero a distanza, assieme a una barra che una volta ricaricata ci permetterà di lanciare un super colpo. Alla guida di questi giganteschi guardiani dovremo spostarci dall’inizio alla fine della mappa distruggendo interi eserciti, cosa che regalerà una sensazione di potenza decisamente gratificante.
I colossi sacri non sono poi l’unico elemento a dare diversità di approccio al titolo. Questo nuovo Hyrule Warriors, infatti, offre anche la possibilità di essere affrontato in due giocatori tramite una modalità co-op locale basata sul più classico degli split-screen, che funziona al netto di un’inquadratura più compatta, la quale purtroppo taglia via alcuni elementi dallo schermo. Fatto non da poco, perché oltre a raddoppiare le ore di divertimento, permette di affrontare le singole missioni con approcci sempre nuovi. Potremo infatti decidere la strategia da affrontare assieme ad un amico, magari mandandolo in avanscoperta mentre ci fermiamo a liberare un singolo avamposto, per poi ritrovarci di nuovo prima dell’area del boss di fine livello. Il gioco, graficamente, è un piacere per gli occhi. La grafica in cel-shading si richiama fortemente a Breath of the Wild, tanto che ad immagine statica faremo difficoltà a distinguere i due titoli: questo ovviamente finché centinaia di nemici non ci si porranno davanti, a quel punto ci ricorderemo di star giocando un musou. L’opera funziona perfettamente anche in portabilità, al netto di una grafica più compatta e sfumata, e di qualche popup ancora da sistemare, tuttavia giocando con la Switch fuori dal dock il titolo ne guadagnerà in FPS.
Inutile girarci attorno. L’era della Calamità, nonostante alcune trovate peculiari e interessanti, si prospetta come un Musou al 100%. Se questo non è mai stato il genere che fa per voi, non è facile che riusciate a cambiare idea. Tuttavia, il nostro consiglio è sicuramente quello di tenerlo d’occhio, se poi siete fan della saga di Zelda, anche se non amate in Mousou, dovete assolutamente saltare l’ostacolo e giocarlo. Sì, perché L’era della Calamità sembra essere veramente un gioco con la G maiuscola e non vediamo l’ora di parlarvene in maniera più approfondita nel corso della nostra recensione specifica.