Titoli dimenticati: da Hunt a Deep Down

Marco Pulicanò
Di Marco Pulicanò GL Originals Lettura da 7 minuti

Come tutti ben saprete, i giochi che vengono presentati ai grandi eventi sono sempre sotto i riflettori e sotto gli occhi di fan e curiosi, che per un motivo o per l’altro (anche l’aver visto il solo trailer) vogliono sapere a tutti i costi che fine farà quel titolo e quando uscirà. Ed ecco che la nostra avventura ci porta invece a parlare di alcuni giochi che non hanno avuto questa fortunata sorte. Iniziamo col parlare di Hunt: Horrors of the Gilded Age, un titolo sviluppato dalla ben conosciuta ed apprezzata Crytek, che però non ha avuto lo stesso impatto degli altri titoli dello studio.

Il gioco fu presentato durante E3 2014 e venne addirittura considerato come una delle migliori presentazioni di quell’anno, rientrando nella categoria “Best of” ma, una volta finito l’evento, non se ne sentì più parlare. Ebbene, siamo andati a ricercare nei meandri nascosti dello sviluppo di questo gioco, e pare che esso sia ancora in fase in fase di sviluppo e che la funzione di registrazione per accedere alla beta nel momento del rilascio sia ancora attiva, sebbene essa sia presente da parecchio tempo ormai.

Hunt Horrors of the Gilded Age

Ma il titolo di casa Crytek non è l’unico ad aver avuto questo epilogo. Allo stesso evento, sempre nel 2014, Microsoft annunciò un remake di un titolo cult che sicuramente i maggiori cultori di Xbox conosceranno, poiché è stata una delle icone tra le esclusive che hanno segnato la storia della console. Stiamo parlando di Phantom Dust, gioco storico come già detto, del quale venne annunciato il remake all’E3, con tanto di trailer accattivante, ma che poi non fece più sapere niente di sé.

Ma ora, nel 2016, la dichiarazione fatta di Phil Spencer agli intervistatori del sito internazionale Polygon ha creato grande confusione:

“Amo Phantom Dust – Penso che le meccaniche in Phantom Dust erano all’avanguardia, e penso che grazie a quello che le console di oggi permettono e la possibilità di portare le meccaniche, la storia e l’ambientazione persino, alla 360 – ed è più o meno quello che abbiamo fatto con ai tempi – ma nel mondo di oggi sarebbe difficile aiutare a solidificare ciò che quel gioco ha ottenuto in passato. Quindi.. abbaimo preso il via con uno sviluppatore ma la cosa non è riuscita. Non c’è – almeno dal mio punto di vista – nulla di negativo riguardo ciò: semplicemente non ha funzionato. Shannon Lofris ed io parliamo spesso riguardo cosa vogliamo fare di Phantom Dust, quindi è un argomento ricorrente. Lei ha idee e sta lavorando ma ancora non mi ha mostrato nulla.”

Quindi, a seguito di tale dichiarazione, il pubblico non sa cosa pensare: uscirà mai questo remake tanto sperato oppure è solo una manovra per non deludere i fan che lo attendono con tanto amore? Di certo non lo sapremo a breve, ma continueremo a tenere d’occhio ogni dichiarazione di Microsoft per non perdere nessun dettaglio.

Phantom Dust

E se ci spostassimo un attimo, magari indietro nel tempo, rimanendo sotto l’ala di una delle case più importanti della storia videoludica? Ricordate ancora il GDR Hack ‘n’ Slash che mamma Capcom aveva tanto pubblicizzato e che tutti quanti speravamo di vedere al più presto? Non ricordate il nome? Tranquilli, stiamo parlando di Deep Down, un gioco che forse un po’ tutti avremmo voluto vedere, considerando che la casa produttrice è sempre stata la creatrice di titoli di questo genere con meccaniche al top e sarebbe stato non poco interessante osservare come questo sarebbe stato unito alla componente di roleplay.

Probabilmente Deep Down sarebbe stato un degno avversario della saga dei Souls, ma purtroppo sembra che From Software possa dormire sonni tranquilli, poiché il sito dedicato al gioco mai nato non viene aggiornato da dicembre 2014 e, nonostante la casa avesse promesso novità nel 2015, queste non sono mai arrivate.

Deep Down

Per ultimo nello speciale di oggi, ma non meno importante, tratteremo un progetto di uno degli autori di videogames che forse maggiormente si è distinto durante la old gen di console per il suo stile molto “particolare”, se così vogliamo dire. Parliamo del mitico Suda51, il genietto del Sol Levante che ci ha regalato tante risate, divertimento e bei momenti grazie ai suoi titoli che fanno sentire un forte influsso dello stile nipponico. Tra questi ricordiamo Lollypop Chainsaw e Killer is Dead, ma il gioco su cui andremo a focalizzarci è stato tanto atteso quanto dimenticato: parliamo di Let it Die, un free-to-play che sarebbe uscito per PlayStation 4, ma che purtroppo non ha mai visto la luce e ciò è dispiaciuto a molti fan, che lo reputavano come il sequel di No More Heroes, anche se ciò non era stato confermato dallo studio. Si nutrono però buone speranze su questo videogioco, l’importante è non demordere.

Let it Die

Lettori carissimi, la lista di oggi è giunta al termine, ma sono ancora molti i giochi di cui si potrebbe parlare: chissà quanti progetti sono stati abbandonati in fase di produzione e quanti altri giacciono dimenticati da qualche parte, in attesa di qualcuno che li ricordi. Non possiamo sapere le cause che hanno portato alla cancellazione o all’abbandono dei progetti, ma certamente sappiamo che molti di essi avrebbero meritato molto e che ancora tanti fan li attendono, sperando che un giorno possano vedere la luce, non importa se per vie ufficiali o non. E voi siete pro o contro la cancellazione di progetti in favore del marketing?

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