Hitman 101: la storia e tutti i dettagli di Codename 47

Ripercorriamo la storia di Hitman, il killer conosciuto come Agent 47, in attesa del prossimo capitolo in uscita su console next-gen.

Emanuele Ardolino
Di Emanuele Ardolino Analisi Lettura da 6 minuti

Anno 2000, Eidos Interactive porta su PC un personaggio che sarebbe divenuto iconico, Agent 47: è la nascita di Hitman. Viso regolare, completamente glabro, riconoscibile solo da un codice a barre tatuato sulla nuca, questo è l’aspetto di 47. Smoking e silverballer, con silenziatore, completano il suo outfit. Oggi qualunque giocatore è in grado di riconoscerlo immediatamente, Hitman è diventato un personaggio celebre, al quale sono stati dedicati, dal 2000 ad oggi, 7 titoli principali e 3 spin-off. Attualmente è in sviluppo Hitman 3 e per l’occasione abbiamo deciso di ripercorrere la storia del primo capitolo, Hitman: Codename 47.

Conosciuto in Italia come Hitman: Pagato per uccidere, arriva sugli scaffali in Europa nel dicembre del 2000 come esclusiva PC. Il titolo, pubblicato da Eidos Interactive (oggi parte di Square Enix), viene sviluppato da IO Interactive, team danese – che deve la sua fortuna proprio a Hitman – e che si è occupato dello sviluppo di tutti i titoli principali della saga: Hitman 2: Silent Assassin (2002), Hitman: Contracts (2004), Hitman: Blood Money (2006), Hitman: Absolution (2012) e anche del reboot della saga con Hitman (2016), Hitman 2 (2018) e Hitman 3, previsto per gennaio 2021.

My name is irrelevant

Alla base del concept che ha ispirato IO Interactive c’è il ruolo del sicario, figura storica esistente fin dall’antica Roma. Il sicario è un assassino che uccide su commissione e dietro compenso. La tematica, che può risultare controversa, è in qualche modo alleggerita dalla casa di sviluppo con la scelta di rendere il target sempre un “cattivo”, spesso individui coinvolti nella malavita organizzata. Un altro elemento “fantastico” è l’origine di Agent 47: il personaggio infatti è il 47esimo clone realizzato dallo scienziato Ort-Meyer. L’obiettivo dello scienziato pazzo era quello di creare l’assassino perfetto, un individuo in grado non solo di eccellere nelle capacità fisiche, atletiche e balistiche ma anche di non provare alcuna emozione o empatia nei confronti degli altri essere umani. Naturalmente lo sviluppo della storia dimostra il fallimento dell’esperimento e la complessità caratteriale di 47.

Da un punto di vista di gameplay il gioco, al momento dell’uscita, presentava numerose innovazioni, su tutte l’utilizzo della fisica Ragdoll. Una nuova tecnologia, già sperimentata in giochi come Jurassic Park: Trespasser (1998) e Half-Life (1998), che fa sì che i movimenti corporei non risultino innaturali. In Hitman quindi, dato che il giocatore è chiamato spesso ad occultare corpi inanimati trascinandoli, l’evoluzione fisica garantiva un forte impatto nel gameplay. Naturalmente oggi la grafica e la fisica di allora possono risultare ingenue ma per l’epoca apparivano molto credibili. 

Un’altra caratteristica molto apprezzata della saga è la varietà di ambientazione. L’agente 47 viene infatti inviato a svolgere le sue missioni in tutto il mondo, in quelli che, all’interno dei giochi, si rivelano una sorta di stage sandbox, ma che riescono a trasmettere un forte coinvolgimento per il giocatore. Da questo punto di vista i titoli più recenti, Hitman e Hitman 2, hanno raggiunto un livello davvero impressionante di qualità. Non si può infine dimenticare l’obiettivo principale del gioco: uccidere. La sfida a cui è chiamato a rispondere il giocatore è compiere l’assassinio richiesto nel modo più pulito e discreto possibile. Bisogna innanzitutto evitare l’omicidio di persone innocenti ed evitare di farsi scoprire. Il killer silenzioso può ritenersi soddisfatto solo quando nessuno è in grado di dimostrare la sua presenza. Da questo punto di vista i ragazzi di IO Interactive hanno realizzato sempre ottime scelte di level design. Nel corso degli anni il meccanismo si è evoluto divenendo meno punitivo rispetto ai primi titoli ma spingendo i giocatori a evitare un approccio action, invitandoli a privilegiare la modalità stealth con cui è stato pensato il gioco.

hitmanAgency – this is 47

Hitman è una pietra miliare della storia dei videogiochi e la sua fama gli ha fatto ottenere anche due adattamenti cinematografici… che purtroppo non rendono giustizia al personaggio. Il primo tentativo è Hitman (2007), film che doveva segnare l’inizio di una saga cinematografica e prevedeva come protagonista Vin Diesel, sostituito poi da Timothy Olyphant. La pellicola fu stroncata dalla critica e il progetto cancellato. Nel 2015 viene invece realizzato Hitman: Agent 47, con protagonista Rupert Friend, un reboot rispetto al film precedente ma anche in questo caso un flop. Meglio dimenticarsi di questi film e dedicarsi agli ottimi videogame. Per chi non ha avuto la possibilità di giocare Hitman: Codename 47 nel lontano 2000, può recuperarlo oggi, dato che è disponibile per PC tramite gli store Steam e GOG. Rigiocare l’intera saga dell’assassino silenzioso può essere un modo per ingannare l’attesa fino a gennaio 2021, quando verrà rilasciato Hitman 3.

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