Hands On Cuphead – Gamescom 2016

Gianluca "Gianz" Bianchini
Di Gianluca "Gianz" Bianchini Impressioni Lettura da 3 minuti

Tra i titoli presenti alla Gamescom di Colonia, c’era anche il chiacchieratissimo Cuphead. Presentato all’E3 2015 come uno degli araldi del binomio Indie e Microsoft, siglato come ID@XBOX. Il gioco, sviluppato dallo Studio MHDR, è un platform a due dimensioni che propone un gameplay alla spara e fuggi da arcade anni ’90, con uno stile squisitamente retro che strizza l’occhio ai cartoni Warner Bros e Disney degli albori dell’animazione.

cuphead

La prova consisteva nel poter girovagare per l’over world liberamente e giocare alle missioni fino allo scadere del tempo concesso, il che ci ha subito permesso di provare l’ultima aggiunta al titolo, ovvero dei livelli veri e propri, piuttosto che le boss battle che finora avevamo avuto modo di apprezzare. Calato nel primo livello della demo, ho notato subito due aspetti fondamentali: la possibilità di cambiare armi ed altre feature prima di iniziare, e la varietà dei nemici che incontrerete. Stupisce infatti il lavoro di character design: ovviamente già ne avevamo subito il fascino per quanto riguardava i boss, ma non ci aspettavamo un trattamento simile anche per i nemici presenti qua e là per il livello. 

Tra fiori ambulanti che atterrano dal cielo, piante che lanciano pietre dal pistillo e funghi che si fanno scudo con il loro cappello, la varietà delle animazioni fa quasi distrarre, ma d’altronde, testimonia il magnifico lavoro sul comparto grafico da parte degli sviluppatori. Ahimè però non tutto mi è sembrato perfettamente articolato: nonostante sia stato rapito dall’atmosfera e dall’ambientazione “cartoonesca”, il level design è parso abbastanza elementare, per non dire povero. Si ha purtroppo la sensazione che, per mantenere il livello di difficoltà in pari con le sopra citate boss fight, ci si è soffermati più sul riempire di nemici la scena piuttosto che cercare di costruire un livello bilanciato, risultando in un percorso di fatti molto piatto, senza troppe piattaforme e decisamente lineare. Probabilmente quello che abbiamo provato potrebbe essere uno dei primi se non il primo livello del gioco, ma ci aspettiamo che gli sviluppatori riescano a tirare fuori decisamente di meglio, almeno per non ridurre la bellezza dell’esperienza alla mera estetica e agli scontri con i nemici di fine quadro. Attendiamo quindi Cuphead al varco, fiduciosi di trovarci alla fine con un titolo raffinato ma al tempo stesso divertente da giocare e finire, sebbene ad ora la data d’uscita non è più specifica di un semplice “2016”.

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Gioco da ormai 15 e passa anni ai videogames, il più dei quali sono stati titoli di Nintendo. Ma ho anche giocato spesso alle saghe divenute classiche anche nella scorsa generazione appartenenti ad altre piattaforme. Ma Zelda rimane Zelda, una fetta del mio cuore c'ha la triforza disegnata sopra.