Hands On Battlefield 1 – Gamescom 2016

Gianluca "Gianz" Bianchini
Di Gianluca "Gianz" Bianchini Impressioni Lettura da 5 minuti

C’eravamo lasciati con Battlefield 1 all’indomani della conferenza Electronic Arts tenutasi all’E3 2016, nella quale si tenne anche un death match a squadre in una mappa che rappresentava uno scenario della Prima Guerra Mondiale in Europa. In quell’occasione abbiamo avuto modo di vedere come DICE sembrava essersi ripresa dopo il parziale scivolone avuto con Hardline.

Anche a Colonia è stato possibile provare il gioco, questa volta però in una mappa diversa: siamo infatti piombati sulle lande desolate del deserto del Sinai, teatro di battaglia tra i turchi e gli inglesi, che rappresentavano le due fazioni. Già da qui si può notare come, a partire dalle uniformi per passare anche dagli armamenti, come lo studio abbia fatto un gran lavoro di ricerca per rendere le varie nazioni fedeli alla realtà storica. La modalità di gioco che abbiamo provato era la rush mode, la classica sfida a squadre dove bisogna conquistare degli obiettivi nella mappa.

Battlefield 1

Grande enfasi è stata data alla presentazione delle classi che si potranno usare nel gioco: Assault, Support, Medic e Scout sono le prime quattro, che hanno ovviamente diverse armi dovute anche al ruolo che viene ricoperto in campo. Dopo aver scelto ovviamente lo Scout, che ha anche la possibilità di spawnare all’interno dei veicoli posseduti dal nostro team, la partita è stata subito avviata.

Graficamente, per quanto DICE abbia costruito un ambiente pieno di dune, sabbia, rovine e rupi invalicabili, si sente molto la vicinanza con Jakku di Star Wars: Battlefront. La somiglianza in realtà non è per forza un aspetto negativo, anzi, conferma la volontà di DICE di volersi un po’ allontanare da ambientazioni trite e ritrite, e di farci sperimentare scenari di battaglia sempre diversi. In questa mappa ad esempio, un ruolo principale lo gioca il tempo atmosferico: se c’è il sole, lo scontro procederà senza ulteriori preoccupazioni, mentre se il vento si alza fino a far comparire una tempesta di sabbia, diventerà difficile poter mirare con armi a lungo raggio, come ad esempio il fucile di precisione, ma allo stesso tempo, si può usare la foschia a proprio vantaggio per tendere imboscate ai nemici. Durante il nostro match comunque, abbiamo sempre goduto di un bel sole che non ci ha dato particolari problemi durante le scorribande, ciò ci ha dato modo di poter provare i veicoli presenti: era presente un fuoristrada con mitragliatrice, un carro blindato con 5 postazioni di fuoco oltre al pilota, ma soprattutto la cavalcatura, che permette di muoversi più velocemente e raggiungere il cuore del match in poco tempo.

Battlefield 1

Quando si riesce ad accumulare abbastanza uccisioni, si avranno accesso ad alcune classi privilegiate, che avranno accesso ad armi più potenti come il lancia fiamme o la gatling gun. Ma il bonus migliore di tutti è rappresentato dal treno. Ci spieghiamo meglio: nella mappa mostrata all’E3, ad un certo punto si poteva utilizzare lo Zeppelin. Nel Sinai invece, non potremo portare l’immenso dirigibile, ma potremo salire su un treno molto particolar,e dato che sarà armato fino ai denti! L’unico modo per poterlo affrontare e abbattere è proprio con gli altri veicoli che dicevamo prima. L’esplosione di un tale colosso, provocherà dei danni ingenti anche alla mappa di gioco: palazzi distrutti, binari inutilizzabili o anche buche create dalle deflagrazioni, tutto ciò modificherà il terreno e l’eventuale approccio alla partita.

Tutto questo fa di Battlefield 1 un gioco dal ritmo più lento rispetto agli odierni FPS, ma che promette di offrire esperienze dinamiche anche all’interno dello stesso match. Invitiamo comunque chiunque sia interessato a provare la Beta del gioco sarà disponibile dal 31 agosto, ed un giorno prima per gli insider EA. Ma possiamo già dirlo con certezza: questo Battlefield 1 difficilmente potrà deludere!

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Gioco da ormai 15 e passa anni ai videogames, il più dei quali sono stati titoli di Nintendo. Ma ho anche giocato spesso alle saghe divenute classiche anche nella scorsa generazione appartenenti ad altre piattaforme. Ma Zelda rimane Zelda, una fetta del mio cuore c'ha la triforza disegnata sopra.