God of War – Retro-Review della passata trilogia

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Analisi Lettura da 9 minuti

Come sappiamo la prima trilogia di God of War è una saga che appartiene, ormai, a una vecchia generazione di console. La serie infatti è nata inizialmente su PlayStation 2 con i primi due capitoli, fino all’apparente conclusione su PlayStation 3. In questo speciale vi andremo a parlare delle tre opere principali, escludendo dunque i vari spin-off pubblicati nel corso del tempo. Analizzeremo nuovamente trama e gameplay, ma non spaventatevi, non abbiamo intenzione di annoiarvi con un soliloquio infinito, ci limiteremo solamente a esporre gli elementi che hanno reso God of War un prodotto unico agli occhi degli appassionati.

God of War

Forte del suo gameplay, il primo God of War porta i videogiocatori nell’antica Grecia. Il personaggio principale di questa odissea, anche se non servono presentazioni, è lo statuario generale spartano Kratos, ossessionato dalla fama e dalla gloria in battaglia. Il guerriero greco, infatti, è disposto a tutto per ottenere un potere sempre maggiore, tanto da essere disposto a vendere la sua anima a Ares, dio della guerra. Una potenza così grande tuttavia non è gratuita, per questo motivo la scena di apertura del gioco vede Kratos gettarsi da una delle montagne più alte della Grecia. Buio. Flashback. All’improvviso la produzione riporta gli eventi a 3 settimane prima da quel disperato gesto. Vi ritroverete sulla vostra nave nel mar Egeo, attaccati dai non-morti o da un hydra tutt’altro che amichevole. Qui comincerete a prendere confidenza con i comandi e con la brutalità che può scatenare solo God of War.

Kratos è violento e senza pietà, non si fa scrupolo nel sacrificare i propri commilitoni per distruggere le creature demoniache che hanno attaccato la flotta. Armati delle Lame del Caos, verrete gettati subito nell’azione più adrenalinica, staccando teste e mozzando arti come se non ci fosse un domani. Durante le prime fasi di gioco tutto si ridurrà a far brandelli i vostri avversari, ma la storia di Kratos si dirama poco a poco, creando un legame empatico con l’utente. Capirete ben presto che questa facciata fatta di odio e violenza è solo una corazza, il guerriero invincibile, infatti, nasconde un animo fragile e spezzato, aggravato dal dolore di aver perso la propria famiglia. Nonostante questo Kratos è l’unico mortale in grado di compiere la missione che gli dei dell’olimpo, Zeus in primis, hanno in mente, uccidere Ares in persona e fermare la sua sete di distruzione con cui sta riducendo Atene in polvere. Il Fantasma di Sparta, nonostante la sua forza, non può competere con un dio, per questo motivo recuperare il vaso di Pandora sarà fondamentale per il successo finale.

Il sistema di combattimento, oltre ad attacchi pesanti e leggeri, sfrutta una perfetta fusione con l’utilizzo delle magie. Queste ultime non saranno solo di supporto, ma costituiscono parte integrante del combat system. Alcuni nemici saranno più vulnerabili a un elemento rispetto che ad un altro, e proprio per questo motivo saranno i mostri stessi a donare una grande varietà di approccio alle battaglie. I mostri danno sfogo all’intera mitologia greca, dai minotauri alle arpie e così via, ogni creatura ha il proprio schema di attacco unico, con tanto di colpo di grazie personalizzato. Quando ci saranno nemici di dimensioni maggiori, il gioco vi darà la possibilità, dopo aver messo a segno una serie di colpi, di sferrare un potente attacco speciale: questo risulta essere un vero e proprio minigioco che vi costringerà a non abbassare la guardia nemmeno un secondo.

God of War II

Dopo la sconfitta di Ares, Kratos è diventato il nuovo dio della guerra. Nonostante la vendetta ottenuta nei confronti dell’ormai ex Dio della Guerra, il protagonista iniziò una serie di conflitti che portarono vittorie e gloria al suo regno. Questo comportamento belligerante comunque non fu accettato dagli altri dei, tant’è che, una volta caduto sulla terra per finire la conquista di Rodi, Atena priva Kratos dei poteri. Quest’ultimo però continua a combattere fino a scontrarsi proprio contro il Colosso di Rodi. Al termine di una battaglia cruenta e faticosa che comunque vede il nostro protagonista vittorioso, fa la sua comparsa Zeus, pronto a gettarsi sul corpo debole e stanco di Kratos. Il padre di tutti gli dei infligge il colpo di grazia al Fantasma di Sparta, gettandolo nell’Ade per l’eternità. Zeus però non aveva fatto i conti con un suo grande nemico, ovvero il titano Gaia. Questa resusciterà Kratos, si unirà a esso e lo condurrà alla vendetta contro l’intero pantheon olimpico.

Il gameplay del videogame è rimasto praticamente invariato. Il parallelismo con Devil may Cry rimane attuale e le armi principali sono nuovamente le Lame del Caos. Nonostante questo la casa di sviluppo ha inserito della innovazioni importanti come le sessioni in volo in sella a Pegaso. Più che battaglie vere e proprie queste sequenze risultano essere perlopiù minigiochi, ma comunque sempre cruenti. Gli enigmi o puzzle ambientali non si discostano da quanto visto nel precedente capitolo, quindi saranno basati sulle classiche trappole e trabocchetti da risolvere tramite l’attivazione di meccanismi come manovelle o leve, in alternativa il posizionamento corretto di statue o altri oggetti pesanti.

God of War III

Il terzo capitolo della saga comincia esattamente al termine del secondo, quando Kratos sulle spalle di Gaia e insieme agli altri titani si sta dirigendo verso l’olimpo. Zeus però ha gli altri dei nelle proprie fila e, come in ogni God of War, la partenza è senza ombra di dubbio col botto. Verrete catapultati immediatamente al centro dell’azione, sfruttando a piena potenza l’hadware dell’ormai superata PS3. Il videogame è un crescendo di adrenalina, con colpi di scena e mosse davvero spettacolari. Le boss fight, infatti, non sono più semplici combattimenti, ma sono sequenze sceniche che uniscono tutti gli elementi del gameplay.

Anche in questo caso il sistema di combattimento resta fedele alle sue radici, inizierete a prendere confidenza nuovamente con le Lame del Caos, distruggendo orde di nemici senza porvi alcun tipo di freno. Progredendo nel videogame otterrete sempre più armi, dai guanti di Nemea di Ercole all’arco di Apollo. Al termine del gioco avrete un arsenale davvero potente e variegato, cosa che ovviamente dona varietà al gameplay e spezza un’ipotetica monotonia degli scontri. La barra del turbo, che vi garantirà un boost di potenza quando l’attiverete, si caricherà via via subendo danni: una volta rilasciata la vera potenza di Kratos, sarete veloci e irrefrenabili. Oltre all’aggiunta di mosse come la carica, anche le magie sono state ampiamente migliorate: adesso potrete attivare devastanti tsunami o evocare creature mitologiche di ogni forma in vostro supporto.

Per quanto siano brevi queste presentazioni, questo è tutto quello che c’era da sapere sulla passata trilogia di God of War, almeno dal punto di vista tecnico e narrativo. Se volete sapere qualcosa in più sulla storia della produzione noi vi rimandiamo al nostro articolo dedicato. Vi ricordiamo inoltre che abbiamo aperto una sezione dedicata interamente all’avventure di Kratos, lì troverete la recensione con interessanti approfondimenti, speciali e molto altro. Restate connessi con noi per non perdervi nessuna novità!

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.