Ghostbusters: Minaccia glaciale – Recensione, chi chiamerai?

Recensione di Ghostbusters: Minaccia glaciale, il fresh start per una nuova ed emozionante serie sugli acchiappafantasmi più famosi di sempre!

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 6 minuti
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Ghostbusters: Minaccia glaciale

Sono tornati. Il team di acchiappafantasmi più famoso di sempre è di nuovo in città! Sebbene l’incarnazione di questa “famiglia” sia diversa da quella classica degli anni ’80, lo “spirito” di squadra è rimasto nettamente invariato. Ghostbusters: Minaccia Glaciale riporta i nostri eroi agli antichi fasti, scopriamo insieme come in questa recensione senza spoiler!

Qualcosa di strano nel quartiere

New York, oggi: presso la storica sede dei Ghostbusters al 14 N di Moore Street, risiedono l’ex professore Mr. Grooberson (Paul Rudd), Callie Spengler (Carrie Coon) e i figli di quest’ultima ovvero Phebe e Trevor. Il gruppo ormai ha consolidato la propria presenza in città, tanto che i newyorkesi sono abituati a vedere scorrazzare la Ecto-1 per la città a sirene spiegate alla caccia dell’ennesimo fantasma.

Ovviamente c’è chi non è d’accordo con la loro presenza e fa di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote: il Sindaco Walter Peck (William Atherton) ad esempio è uno di questi. La famiglia cresce: Trevor cerca di affermare in tutti i modi il suo essere “adulto” sebbene abbia solo 18 anni, Mr. Grooberson cerca di destreggiarsi tra l’essere un amico fidato per i ragazzi e forse qualcosa di più, mentre Carrie e Pheobe hanno un rapporto ancora più complicato dato dall’adolescenza della giovane ed intelligentissima ragazza.

Tra problemi familiari e quelli “ectoplasmatici”, ecco che spunta all’orizzonte una minaccia antica: uno spirito malvagio, potente oltre ogni dire, tiene sotto scacco la città, e per i nostri eroi è tempo di mettere da parte liti e rancori per concentrarsi sul fare squadra. Ci fermiamo qui circa la trama del film che possiamo definire in linea con il predecessore, senza sensazionali colpi di scena. Del resto, tutti i film dei Ghostbusters hanno una trama simile e va benissimo così.

Ghostbusters al completo

Il gruppo non è mai stato così ampio o eterogeneo come oggi: da un lato i quattro citati sopra compongono la “squadra” principale, ma a loro supporto troviamo anche Ray Stantz (Dan Aykroyd) che assieme al giovanissimo Podcast (Logan Kim) che abbiamo già incontrato nel precedente capitolo Ghostbusters – Legacy, gestiscono un negozio di oggetti “posseduti” mentre Podcast insegna al “vecchio” Ray come interagire con il pubblico mediante dei video per i social.

Peter Venkman (Bill Murray) fa quello che ha sempre fatto: studia probabili possessioni o attività paranormali all’università, ed è qui che incontra Nadeem (Kumail Nanjiani), nuova aggiunta al cast che potrebbe avere diversi poteri paranormali (o forse no!). Ultimi ma non per importanza, troviamo Winston (Ernie Hudson) che è il filantropo del gruppo, finanziatore del nuovo centro sperimentale per il contenimento dei fantasmi, aiutato da Janine Melnitz (Annie Potts) che svolge il ruolo di supervisore e segretaria (come sempre!), Lars (James Acaster) e Lucky (Celeste O’Connor) che possiamo descrivere come la “squadra di ricerca perfetta”.

Il film si riassume come un coro di tante voci, che aggiungono parti alla trama, svelano misteri e si ritrovano assieme per fronteggiare piccole o grandi minacce: il regista Gil Kenan si è impegnato molto per regalarci un film pulitissimo, con molti effetti speciali ben visibili, un’estetica ottimale e in generale la sensazione di essere tornati negli anni ’80 con qualcosa in più e qualche critica ecologica al comportamento che si aveva in quegli anni.

Quindi, chi chiamerai?

Ghostbusters: Minaccia Glaciale è un film davvero ben confezionato, forse a volergli trovare un piccolo difetto, potremmo dire che la durata è stata leggermente eccessiva: quasi due ore di girato che si potevano benissimo sintetizzare con un ora e mezza, in quanto all’effettivo il film ha dei momenti morti che possono risultare soporiferi.

Per il resto, non potendo anticipare nulla circa la trama, sappiate che questo film è in tutto e per tutto un prodotto in stile Ghostbusters: c’è un tempo in cui si “apparecchiano” i personaggi, poi si scopre la minaccia in arrivo, il demone di turno mette a soqquadro la città, e infine il gruppo ne emerge più forte e unito che mai. Tutto già visto, eppure la formula non stanca, è sempre bella da assaporare, e gli attori che orbitano attorno a questo “canovaccio” donano sempre qualcosa di nuovo. 

Serviva un modo per giustificare un seguito, ed ecco che all’effettivo, guardando oltre la pellicola che abbiamo davanti, potremmo considerare Ghostbusters: Minaccia Glaciale come un “fresh start”, come se Legacy fosse stato il “punto zero”, e questo all’effettivo il primo di una nuova serie di film. I Ghostbusters sono tornati. E per fortuna, perché ne avevamo bisogno.

Ghostbusters: Minaccia glaciale
8
Voto 8
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.