Sono tornati. Il team di acchiappafantasmi più famoso di sempre è di nuovo in città! Sebbene l’incarnazione di questa “famiglia” sia diversa da quella classica degli anni ’80, lo “spirito” di squadra è rimasto nettamente invariato. Ghostbusters: Minaccia Glaciale riporta i nostri eroi agli antichi fasti, scopriamo insieme come in questa recensione senza spoiler!
Qualcosa di strano nel quartiere
New York, oggi: presso la storica sede dei Ghostbusters al 14 N di Moore Street, risiedono l’ex professore Mr. Grooberson (Paul Rudd), Callie Spengler (Carrie Coon) e i figli di quest’ultima ovvero Phebe e Trevor. Il gruppo ormai ha consolidato la propria presenza in città, tanto che i newyorkesi sono abituati a vedere scorrazzare la Ecto-1 per la città a sirene spiegate alla caccia dell’ennesimo fantasma.
Ovviamente c’è chi non è d’accordo con la loro presenza e fa di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote: il Sindaco Walter Peck (William Atherton) ad esempio è uno di questi. La famiglia cresce: Trevor cerca di affermare in tutti i modi il suo essere “adulto” sebbene abbia solo 18 anni, Mr. Grooberson cerca di destreggiarsi tra l’essere un amico fidato per i ragazzi e forse qualcosa di più, mentre Carrie e Pheobe hanno un rapporto ancora più complicato dato dall’adolescenza della giovane ed intelligentissima ragazza.
Tra problemi familiari e quelli “ectoplasmatici”, ecco che spunta all’orizzonte una minaccia antica: uno spirito malvagio, potente oltre ogni dire, tiene sotto scacco la città, e per i nostri eroi è tempo di mettere da parte liti e rancori per concentrarsi sul fare squadra. Ci fermiamo qui circa la trama del film che possiamo definire in linea con il predecessore, senza sensazionali colpi di scena. Del resto, tutti i film dei Ghostbusters hanno una trama simile e va benissimo così.
Ghostbusters al completo
Il gruppo non è mai stato così ampio o eterogeneo come oggi: da un lato i quattro citati sopra compongono la “squadra” principale, ma a loro supporto troviamo anche Ray Stantz (Dan Aykroyd) che assieme al giovanissimo Podcast (Logan Kim) che abbiamo già incontrato nel precedente capitolo Ghostbusters – Legacy, gestiscono un negozio di oggetti “posseduti” mentre Podcast insegna al “vecchio” Ray come interagire con il pubblico mediante dei video per i social.
Peter Venkman (Bill Murray) fa quello che ha sempre fatto: studia probabili possessioni o attività paranormali all’università, ed è qui che incontra Nadeem (Kumail Nanjiani), nuova aggiunta al cast che potrebbe avere diversi poteri paranormali (o forse no!). Ultimi ma non per importanza, troviamo Winston (Ernie Hudson) che è il filantropo del gruppo, finanziatore del nuovo centro sperimentale per il contenimento dei fantasmi, aiutato da Janine Melnitz (Annie Potts) che svolge il ruolo di supervisore e segretaria (come sempre!), Lars (James Acaster) e Lucky (Celeste O’Connor) che possiamo descrivere come la “squadra di ricerca perfetta”.
Il film si riassume come un coro di tante voci, che aggiungono parti alla trama, svelano misteri e si ritrovano assieme per fronteggiare piccole o grandi minacce: il regista Gil Kenan si è impegnato molto per regalarci un film pulitissimo, con molti effetti speciali ben visibili, un’estetica ottimale e in generale la sensazione di essere tornati negli anni ’80 con qualcosa in più e qualche critica ecologica al comportamento che si aveva in quegli anni.
Quindi, chi chiamerai?
Ghostbusters: Minaccia Glaciale è un film davvero ben confezionato, forse a volergli trovare un piccolo difetto, potremmo dire che la durata è stata leggermente eccessiva: quasi due ore di girato che si potevano benissimo sintetizzare con un ora e mezza, in quanto all’effettivo il film ha dei momenti morti che possono risultare soporiferi.
Per il resto, non potendo anticipare nulla circa la trama, sappiate che questo film è in tutto e per tutto un prodotto in stile Ghostbusters: c’è un tempo in cui si “apparecchiano” i personaggi, poi si scopre la minaccia in arrivo, il demone di turno mette a soqquadro la città, e infine il gruppo ne emerge più forte e unito che mai. Tutto già visto, eppure la formula non stanca, è sempre bella da assaporare, e gli attori che orbitano attorno a questo “canovaccio” donano sempre qualcosa di nuovo.
Serviva un modo per giustificare un seguito, ed ecco che all’effettivo, guardando oltre la pellicola che abbiamo davanti, potremmo considerare Ghostbusters: Minaccia Glaciale come un “fresh start”, come se Legacy fosse stato il “punto zero”, e questo all’effettivo il primo di una nuova serie di film. I Ghostbusters sono tornati. E per fortuna, perché ne avevamo bisogno.