Quando pensi a un pomeriggio tranquillo in ufficio, immagina che tra scartoffie dimenticate e un buon thè all’inglese maniera si nascondano i segreti del multiverso, algoritmi che sono un pozzo di caos, e orrori che potrebbero insinuarsi dentro un foglio Excel. Dopo un successo esplosivo su Kickstarter, la nuova edizione di The Laundry Roleplaying Game ci viene proposta da Cubicle 7, con un colpo di teatro degno di chi ha letto troppo Lovecraft , ma che in un certo senso vuole portare novità e fluidità. La seconda edizione di The Laundry è il seguito diretto della prima, che era stata concepita inizialmente per uso interno a fini formativi. Tuttavia, i materiali di quella versione possono ancora essere usati dai giocatori e offrire ispirazione per nuove avventure, sebbene richiedano qualche adattamento e revisione. La novità più grande è che gioco va ad abbandonare il vecchio sistema BRP, scegliendo al suo posto infatti un più pratico “C7d6”, ovvero un sistema a pool di dadi agile, flessibile, e allo stesso tempo non banale. Non si tratta però dell’unica novità, quindi saltiamo il resto dei convenevoli e gettiamoci all’interno della nostra recensione di The Laundry.
Un’agenzia decisamente fuori dal comune
La nostra recensione si basa sulla versione inglese del titolo, che ancora non è stato pubblicato in formato fisico: abbiamo potuto leggere e provare in anteprima i volumi digitali, ora disponibili sul sito di Cubicle7. Ovviamente, come la prima edizione, The Laundry è ambientato nel ricco universo narrativo creato da Charles Stross, autore della serie The Laundry Files, e mantiene quella miscela arguta di spionaggio, black humor, orrore cosmico e demenziale burocrazia britannica. Questo nuovo GDR è composto da ben quattro manuali complementari, che oltre a spiegare il funzionamento del gioco in sé, costruiscono un vero e proprio ecosistema narrativo, da vivere con passione o sofferenza… spesso entrambe.
All’interno del mondo di gioco, i personaggi sono agenti operativi della Laundry, un’agenzia governativa britannica ultra-segreta incaricata di difendere il Regno Unito da minacce sovrannaturali e dimensionali. Il lavoro quotidiano spazia dal contenimento di entità lovecraftiane – che ormai conosciamo anche troppo bene – alla prevenzione dell’uso improprio della magia computazionale, passando per l’eliminazione di culti pericolosi, e il monitoraggio di fenomeni memetici o dimensionali anomali (insomma, non ci si annoia mai ndr). Le operazioni avvengono nel contesto di una struttura iperburocratica, dove ogni azione magica richiede autorizzazioni formali e la minima deviazione procedurale può avere ripercussioni letali, o peggio, disciplinari. Combattere mostri ovviamente si dovrà fare, ma seguendo una procedura operativa approvata o subirne le conseguenze, umane e/o cosmiche.
Le campagne funzionano benissimo con archi di 4 – 6 sessioni, ma si prestano anche a long run investigative ben più impegnate, in cui si esplora la discesa graduale verso l’assuefazione all’incubo. Le missioni spesso possono apparire banali, o semplici azioni burocratiche, ma con nostra piacevole sorpresa spesso nascondono escalation imprevedibili, in cui ogni decisione ha un peso concreto sulla realtà (e sulle tabelle delle sanzioni disciplinari). In un certo senso, ci ha ricordato molto anche l’ottimo Triangle Agency.
Il worldbuilding è ben strutturato e stratificato, e permette al master di raccontare storie grottesche, disperate, ma soprattutto mai fuori contesto. Un bell’equilibrio tra caos e controllo, tra umorismo tagliente e orrore silenzioso, anche se consigliamo di scegliere come master un giocatore che abbia almeno una buona infarinatura dei Miti di Lovecraft, data la forte presenza di elementi corrispondenti. Andiamo ora però a guardare più da vicino i singoli manuali.
Operative’s Handbook, tutto per il giocatore
L’Operative’s Handbook è a tutti gli effetti il passaporto dei giocatori per l’orrore amministrativo. Questo serve a creare il proprio agente della Laundry. Nonostante la creazione sia abbastanza basilare nella sua conformazione, si rivela anche “deliziosamente intrusiva”. Prima ancora dell’introduzione è presente infatti una serie di pagine “classified” che ci spiegano il nostro ruolo, e le regole da seguire nella Laundry, così, per darci un benvenuto e un’idea di quello che ci aspetta. Andremo in seguito a scegliere le nostre origini e il percorso accademico come base, per poi andare un po’ più sul pesante con attributi iniziali, l’equipaggiamento, abilità, talenti e altro ancora. Anche i nostri obiettivi saranno importanti, ma non vi spoileriamo nulla a riguardo.
In questo c’è anche una sezione dedicata a come imparare a giocare sfruttando il sistema di dadi che vi abbiamo anticipato, ma anche l’ordine del turno, gli status alterati, coperture, rischi, terreni difficili, e praticamente qualsiasi altra cosa che può capitare al giocatore durante la partita. Il sistema C7d6 funziona con pool di dadi a sei facce: più sei preparato e competente, più dadi tiri. Ogni 5+ è un successo, e i successi oltre il minimo richiesto possono generare boost, che offrono vantaggi strategici o narrativi. Il risultato è un flusso di gioco rapido, ma capace di restituire tensione drammatica con eleganza.
Chiaramente all’interno del manuale c’è anche tutto ciò che riguarda le situazioni specifiche, con le possibilità descritte con una minuziosità impressionante… cosa che però, data anche la lunghezza del manuale e la mole molto grande di contenuti, rende questo manuale una lettura tutt’altro che leggera, quindi da prendere a piccole dosi.
Supervisor’s Guide, il manuale del GM come Ordine di Servizio
Se il giocatore sarà il GM (pardon, Supervisor ndr) delle sessioni, il suo regno sarà proprio la Supervisor’s Guide. Definirlo “regno” effettivamente non ci sembra troppo un’esagerazione, dato che il Supervisore avrà praticamente in mano le chiavi dell’intero motore narrativo. Costruzione delle missioni, gestione della minaccia, modulazione della tensione, ma anche tutta l’architettura interna della Laundry come struttura. Anche in questo caso, come nel manuale per i giocatori, ogni tabella e ogni schema sono un esempio dello stile da file e macchina da scrivere di cui è impregnata l’ambientazione, pseudo-istituzionale e malsano.
La quantità di opzioni narrative per ogni livello di gioco è effettivamente degna di nota, e anche in questo caso consigliamo un’attenta lettura a più riprese. Il master può ambientare una missione nell’ufficio licenze e permessi, oppure nel sottolivello in cui viene sigillata una biblioteca di libri senzienti. O ancora, in una banca dati dove un backup contiene un incubo cosmico.
Il manuale è stato poi arricchito con i vari elementi di utilità, tra mappe gerarchiche, modelli di briefing, informazioni sule agenzie rivali (ebbene sì, non saremo l’unica agenzia a fare quello che fa…) e protocolli segreti. Sono inoltre presenti le sezioni dedicate alle entità e i culti, gli artefatti multidimensionali, fino alle escalation narrative dedicate alle campagne ad alto rischio nella sezione Case Nightmare Green.
Black Bag Jobs Reopened, avventure pronte e disastri programmati
Il volume delle avventure, Black Bag Jobs Reopened, è forse il più accessibile e immediato, ma anche il più pericoloso. Contiene 6 missioni rivisitate e adattate al nuovo sistema, perfette sia per sessioni one-shot che per essere integrate in campagne complesse. Più che negli altri, qui finalmente si respira tutta l’ironia grottesca della serie: da una mostra d’arte postmoderna posseduta a una startup tecnologica che lavora inconsapevolmente a un portale interdimensionale, passando per riti dimenticati sotto le strade di Londra, e archivi vivi nel sistema centrale della Laundry.
Per essere più comprensibile e utilizzabile, ogni scenario presenta diverse caratteristiche: in primis una breve introduzione tematica che ci inserisce nel contesto, seguita poi dai vari obiettivi dichiarati (ma ce ne sono anche di segreti). Ci sono poi chiaramente gli NPC, con agende divergenti, delle varianti opzionali, ed elementi “deviati” per creare dei twist narrativi. Ogni scenario è pensato per essere modulato, e il GM viene costantemente incoraggiato a sporcare, modificare, far implodere l’ordine apparente. Esattamente come la realtà nel mondo della Laundry.
Introduction to Applied Occult Computing, il manuale d’istruzioni per il caos
Questo è il libro che molti ignorerebbero. Ma Introduction to Applied Occult Computing è probabilmente la miglior porta d’accesso al gioco, nonché una chicca per appassionati. Si presenta come un’introduzione “lite”, perfetta per lanciarsi in una partita con poco preavviso. Non solo, può fondamentalmente rivelarsi un ottimo tutorial, o un modo per introdurre dei personaggi all’interno di campagne avviate, magari in caso di ospiti.
Il tono di questo manuale è più snello, ma sempre immersivo. Al suo interno contiene le regole semplificate in modo funzionale una missione tutorial (che sembra innocua… finché non lo è), personaggi pregenerati di alto livello, e per chi non spiegazioni meta-narrative sul tono e sul genere.
È anche un ottimo strumento per introdurre giocatori nuovi, soprattutto quelli abituati a fantasy classici o GDR meno narrativi. L’ironia dei testi, la chiarezza delle procedure, e la qualità dei materiali lo rendono perfetto per fiere, sessioni introduttive, e primi approcci a questo folle multiverso.
Il Gioco nel Gioco
C’è un’ultima verità da accettare, che in realtà molti giocatori potrebbero amare da impazzire: The Laundry RPG è un gioco profondamente meta. L’umorismo nero, la tensione, i documenti, le mail criptiche, le stampanti maledette, tutto è parte di un linguaggio di gioco che prende in giro e celebra insieme l’istituzione. È come se gli autori avessero fuso Call of Cthulhu, Paranoia e Yes, Minister. Ma dietro l’ironia c’è un game design solido, dove proprio tutto ha un posto. C’è anche da dire che non è un titolo adatto a master neofiti, soprattutto per la grandissima mole di contenuti di cui abbiamo parlato. Sommiamo poi a questo che non è un gioco per tutti. Richiede un certo tipo di umorismo, una voglia di narrazione condivisa e un gusto per l’assurdo che si prende maledettamente sul serio.
Quello che però abbiamo particolarmente apprezzato è che The Laundry è un GDR che ti fa ridere e tremare… soprattutto mentre controlli le spese di missione. Un gioco che ti chiede di fare la cosa giusta, anche quando la cosa giusta è riavviare un portale dimensionale con la password del Wi-Fi. Ti chiede di gestire minacce esoteriche come fossero ticket aperti in un sistema helpdesk. Una genialata raffinata, che merita un posto sugli scaffali di chi cerca qualcosa di diverso, intelligente, e soprattutto piccatamente British.
Quattro manuali solidi, un sistema moderno ma da studiare, e un’identità più forte che mai. The Laundry RPG è un grande ritorno, e una delle esperienze ludiche più singolari che il panorama del gioco di ruolo abbia da offrire oggi (anche se è stata inevitabile qualche contaminazione esterna). Avvicinatevici a vostro rischio e pericolo!

