Disney Lorcana Leggende: il soft reset che il gioco meritava, ma i collezionisti sono realmente d’accordo?

Un set intelligente, solido, utile: Fabled rimette ordine e rilancia la scena giocata di Lorcana. Manca però quel brivido estetico che fa impazzire i binder-lover. In due parole: da comprare per giocare, da valutare se collezionate per meravigliarvi.

Alessio Cialli
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Alessio Cialli
Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle...
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Disney Lorcana: Leggende

Arrivare a Leggende, nona espansione di Disney Lorcana, significa mettere un segnalibro in un libro che corre da due anni senza riprendere fiato. È la prima uscita dopo la rotazione, quella che “congela” i set più vecchi e riparte con una base più contenuta e controllabile. Ravensburger qui sceglie una via chiara: circa l’80% del set è composto da ristampe dei primi quattro capitoli (con una ventina di carte nuove), così da costruire una sorta di “nuovo set base” per chi entra adesso e per chi vuole continuare a competere senza impazzire dietro a staples introvabili. Tradotto: ottima notizia per i giocatori. Meno per i collezionisti che vivono di novità a ogni busta.

La filosofia, però, è moderna e molto salutare per il gioco: si pulisce il formato Standard dai pezzi troppo ingombranti, si riallineano le fondamenta e si offre agli Illumineer un terreno più ampio su cui sperimentare. E già nelle prime settimane si vede: archetipi storici non scompaiono, ma mutano, e intanto aprono spazio a linee meno esplorate.

Le nuove rarità: Epic e Iconic, spezia o zucchero a velo?

Per ravvivare il rituale dell’apertura, Leggende introduce due nuove rarità “segrete”:

  • Epic: versione borderless con foil arcobaleno della stessa illustrazione.

  • Iconic: la vera “chase”, art inedita, stampa 3D foil e una lore star scintillante (solo due in tutto il set, con Mickey e Minnie in artwork congiunto).

Funzionano? Sì e no. L’idea di moltiplicare gli esiti “wow” oltre alle già note Enchanted era necessaria; di contro, la percezione di rarità rischia di essere troppo estrema: gli Iconic sono talmente rari da vivere più sui social che nei raccoglitori, e gli Epic, spesso uno per box, non sempre accendono la scintilla se riutilizzano la stessa art delle ristampe. Se il vostro piacere sta nel nuovo al primo sguardo, qui la benzina è meno ottanata di quanto speravate.

Mossa intelligente: se possedete già una carta ristampata in Leggende , la vostra copia originale resta legale. Non siete dunque obbligati a ricomprare tutto. Questo abbassa le barriere per chi gioca e tutela chi ha investito in passato, mentre per i nuovi arrivati spacchettare Leggende significa costruire rapidamente un pool competitivo senza cacce al tesoro su mercatini e vetrine a prezzi gonfi.

È anche un modo elegante per contenere il power creep: ruoti, pulisci, mantieni alcuni pilastri e riaccendi il meta senza lanciarti in meccaniche nuove a tutti i costi (qui non ce ne sono: il sistema resta quello che conosciamo, e va bene così).

In viaggio con Pippo: quando il tema ti fa cantare (letteralmente)

La singola licenza “inedita” qui è un colpo al cuore di chi è cresciuto negli anni ’90: A Goofy Movie (In viaggio con Pippo) entra in Lorcana con Powerline, Max, Goofy, Roxanne e le Song “Stand Out” e “I2I”. Una scelta azzeccata per dare identità a un set di ristampe e per spuntare l’angolo nostalgia senza strafare.

Il tema trova terreno fertile soprattutto in uno dei due Starter Deck:

  • Ruby/Emerald – Powerline/Max/Goofy: deck Song-centric, che premia il tempo e la sinergia tra cantori; quando incastri il finale con I2I a costo 9 (sudato), l’effetto palco è reale. È anche più scenografico che “muscolare”: se peschi male, fatica a carburare; con mani buone, diverte tantissimo.

  • Amber/Sapphire – Principesse: è il deck più tecnico dei due, un engine control fatto di sconti, pescate manipolate e rimozioni soft che sistemano il top del mazzo a ripetizione. Meno tematico, più consistente, e in mano esperta macina vantaggio turno dopo turno. Se l’engine si inceppa, però, inchioda.

Sono prodotti pensati per accogliere e intrattenere: chi vuole performance andrà a rifinire con il pool di Leggende; chi vuole “giocare il film” con amici si porta a casa un’esperienza sorprendentemente coerente.

Il bello di Leggende, giocato sul tavolo, è la sensazione di ripartire larghi. Il formato si scrolla di dosso alcuni eccessi, alcuni archetipi storici restano ma cambiano pelle, e non è raro vedere liste ibride che riciclano ossature del passato con innesti ragionati tra le ristampe. La stabilità del sistema, senza keyword nuove a moltiplicare le eccezioni, rende la lettura dei turni pulita e lascia lavoro alle scelte, non alle sorprese di design.

Il risultato è un set che non stupisce a colpi di regole, ma invita a costruire. Per chi gioca tornei, sono mesi divertenti; per chi gioca da cucina, c’è abbondanza di strumenti per cucire i mazzi “per la serata” senza budget fuori scala.

Per i collezionisti: la scintilla manca (e non è solo una questione di drop rate)

Qui arrivano le dolenti: se avete vissuto Lorcana come raccolta di opere oltre che di carte, Leggende può sembrare avaro. Il problema non è che sia un set fatto solo di ristampe: il problema è che molti reprint riutilizzano la stessa illustrazione. Se aprire buste per voi è ricerca di art nuove e variazioni estetiche, la percentuale di novità visive è troppo bassa per giustificare case su case.

Le Epic aiutano? Un po’, specie su illustrazioni forti; ma non cambiano la sostanza. Le Iconic sono affascinanti e – paradossalmente – troppo rare per diventare incentivo sano all’acquisto: se l’aspettativa realistica è “forse non ne vedrò una per mesi”, la motivazione scivola verso il singolo acquisto mirato sul mercato secondario.

Se invece siete collezionisti “di gioco” (binder dei playset e focus su carte staple), allora Leggende torna a essere conveniente: ordinate, completate i quattro pezzi, archiviate. Ma l’“effetto Natale” quando strappate la pellicola… questa volta latita.

Questo “soft reset” arriva anche in un momento in cui Lorcana aveva bisogno di riposizionarsi: l’hype iniziale si è fisiologicamente freddato, reperire certi set era diventato frustrante, e la community competitiva chiedeva chiarezza. Leggende riduce la FOMO, allarga l’accessibilità e rende significativamente più semplice entrare nel giro senza spendere patrimoni. Non è poco.

Sul lungo periodo, la tenuta dipenderà da due elementi: la comunicazione sugli eventi e il ritmo con cui le prossime espansioni (da Whispers in the Well in poi) sapranno riaccendere il racconto. Oggi, però, la base c’è, ed è solida.

Verdetto: il set giusto al momento giusto (anche se non per tutti)

Leggende è un’uscita lucida e responsabile: mette davanti i giocatori, li rimette al centro con un formato “ripulito”, riaccende l’interesse competitivo e accoglie i nuovi. Sul fronte collezione, resta un’occasione mancata a metà: più art inedita sui reprint avrebbe cambiato il mood di chi compra box per il gusto di sorprender-si.

Se cercate un punto d’ingresso o un terreno fresco per grindare tavoli e tornei, promosso. Se cercate dopamina da pack opening e pagine da sfogliare con occhi a cuore, la magia qui c’è, ma si vede meno.

Disney Lorcana: Leggende
Ottimo 8
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Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!