Gears of War: Judgment – Recensione

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo Recensioni Lettura da 2 minuti

Dopo l’epica conclusione della trilogia targata Epic/Microsoft studios,ci ritroviamo in questo nuovo capitolo della saga delle locuste e COG.

Gears Of War: Judgement è il preludio a tutto cio a cui abbiamo avuto il piacere di giocare in passato,qui il protagonista non è il famoso Marcus Phoenix bensì il suo fedele tenet Baird con la sua squadra definita KILO.

La storia ripercorre le varie testimonianze di ciascun membro della squadra di Baird,imputata secondo il più alto grado del tribunale COG di aver,a causa di scarsa saggezza e responsabilità,messo in grave pericolo migliaia di cittadini terresti;la causa fu l’erroneo lancio di un potentissimo missile.

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La storia si conclude con la sentenza;a mio avviso una storia veramente banale e priva di fondamenta,solo per sfruttare ancor di più il brand del gioco,unico punto a favore di tutto ciò è un capitolo chiamato “Ripercussioni” il quale si potrà giocare dopo la conclusione della storyline principale;qui vediamo tutto ciò che è accaduto dopo la conclusione trionfale sebbene con molte perdite della guerra tra locuste e COG,ritroviamo anche gloriosi personaggi che hanno fatto la storia del gioco,e per un amante di questa saga è stato a primo impatto,un godimenso immenso.

Parlando del multiplayer,punto di forza di Gears Of War,riscontriamo numerose,numerosissime pecche;in primis l’assenza delle locuste nella selezione dei personaggi,cosa assai grave poichè nei precedenti capitoli la scelta delle locuste era sia divertente che caratterizzante ancor di più del gioco nel complesso,sembra che ci ritroviamo un Call of Duty in terza persona,tutti personaggi semi-uguali diversificati tra di loro solo dalle Skin delle armi(a pagamento).

Altra grave pecca è la pochezza e vastità delle mappe,punto di forza delle precedenti edizioni,poche mappe che sicuramente verrano ampliate dai numerosissimi ed estenuanti ed anche ridicoli DLC.

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.