GameScope #06: Star Fox Adventures

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo Rubriche Lettura da 8 minuti

Nintendo Switch è tra noi e sono molti i titoli che i fan della casa giapponese vorrebbero rivedere sulla console ibrida: dopo Star Fox Zero uscito su Wii U è lecito attendersi un altro capitolo che segua le orme classiche del genere. Personalmente parlando, però, un altro Star Fox alla “Adventures” non dispiacerebbe per niente, visto che all’epoca l’ultimo titolo di Rare per Game Cube era piaciuto davvero molto. Ho deciso quindi di dire la mia in questo nuovo numero di GameScope, in cui cerchiamo di farvi riscoprire perle perdute che la maggior parte del pubblico non ha apprezzato: StarFox Adventures, titolo con protagonista un’altra delle icone videoludiche Nintendo, Fox McCloud, ha completamente rivoluzionato il gameplay classico alla quale eravamo abituati ed è forse proprio questo che ne ha segnato il destino.starfox adventuresCome è facile capire dal titolo del gioco, in questo capitolo della saga di Star Fox ci troveremo a vivere una vera e propria avventura: la particolarità (e come detto sopra, forse la sua condanna) sta nel fatto che per la prima volta nella sua storia, Fox McCloud mette piede a terra, esplorando mondi, acquistando strumenti, incontrando vecchi e nuovi amici, combattendo i nemici. Vi ricorda qualcos’altro? Bhè, se non avessi detto che il protagonista è Fox, saremmo di fronte ad un nuovo capitolo di The Legend of Zelda. L’ultima fatica di Rare per il GameCube (2002), infatti, prende tutte le basi della famosa saga Nintendo e la applica alla saga di Star Fox, che fino a quel momento aveva visto i propri giochi solamente come degli sparatutto spaziali. Già questo è stato sufficiente per far manifestare al grande pubblico il proprio dissenso e devo ammettere che io stesso inizialmente non ero entusiasta all’idea di dover controllare Fox a piedi, facendolo combattere con abilità di arti marziali; d’altronde, pensate se prendessero i personaggi di Zelda e li mettessero sopra delle astronavi e li facessero combattere, sacrilegio. E invece, una volta visto il primo trailer, me ne sono innamorato.

Essendo questo un titolo d’avventura, di sicuro doveva esserci una trama alla base di tutto, e bisogna dire che nonostante non sia nulla di straordinario o con grandiosi colpi di scena, la storia tiene motivati fino alla fine (e per fine, intendo proprio la fine!) con un Fox mai così carismatico, personaggi simpatici come il piccolo Tricky e la new entry Krystal. Riassumendo, ecco qui cosa ci porterà ad iniziare l’avventura:

Fox, 8 anni dopo le guerre di Lylat, riceve un messaggio importante dal Generale Pepper, che gli affida una nuova missione, andare sul pianeta Dinosaur Planet che è stato frammentato in diversi piccoli pianetucoli dal crudele Generale Scales. Il nostro protagonista affronta quindi la sua missione a piedi usando l’Arwing solo per piccoli spostamenti sul pianeta, il tutto con l’aiuto del piccolo Tricky.

Non svelo altro ovviamente, ma vi assicuro che ci saranno molte situazioni emozionanti e la missione principale di salvare il pianeta si intreccerà con altre main quest da portare avanti fino alla fine del gioco.

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All’epoca avevamo uno dei comparti tecnici migliori su GameCube

Ma iniziamo a parlare del gioco in sé. Come in qualsiasi gioco di avventura, ci troveremo a viaggiare per tantissime terre, con i vari stereotipi sempre presenti: terre innevate, infuocate, piene di vegetazione, ambientazioni marine, antichi e monumentali edifici, fortezze dei nemici e così via. Durante la nostra avventura, inoltre, combatteremo i nemici con un’asta (la cui origine è del tutto legata alla storia), che potremo potenziare per rendere il nostro Fox sempre più potente e letale.

Ma la forza bruta non è tutto senza una mente dietro: sono molti infatti i puzzle da risolvere durante l’avventura, molti dei quali grazie alle abilità di Tricky, il piccolo dinosauro che ci farà compagnia in gran parte del gioco. Nonostante sia la prima volta che affronta i suoi nemici faccia a faccia, Fox McCloud sembra essere a suo agio con il combattimento corpo a corpo, ed è bene che sia così vista la presenza di un buon numero di nemici, ognuno con le proprie abilità, fino ad arrivare ai boss, che variano da “semplici” T-Rex a mostri davvero enormi, da combattere sfruttando tutti i loro punti deboli. Ma come già detto prima, ci saranno anche delle piccole sezioni a bordo del’Arwing, che ha sicuramente vissuto giorni migliori.

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Anche Fox e Tricky sono rimasti scioccati dalla grandezza di questo boss.

Arriviamo ad un aspetto che interessa tutti, ovvero quello tecnico. Graficamente parlando, ci troviamo di fronte ad uno dei migliori titoli per GameCube (insieme a Metroid Prime 2 e Resident Evil 4): terre estese bellissime da vedere, effetti di luce, un’acqua che dà un senso di “bagnato” davvero straordinario, le squame dei dinosauri, il pelo di Fox (viene voglia di accarezzarlo). Per l’epoca erano stati fatti dei veri miracoli, di sicuro le critiche mosse verso questo gioco non potevano essere rivolte al comparto grafico. Un po’ meno riuscito è il comparto sonoro, che resta comunque di buona qualità: troviamo un’OST che bene si accompagna con le varie terre che andremo a visitare e altre musiche più vive per i momenti più concitati, ma niente che possa rimanere nel cuore a lungo e che sia indimenticabile. In ogni caso, vi posto una delle tracce che più mi è piaciuta e che mi dava un senso di pace davvero assoluto.

La longevità è buona, parliamo di circa 20 ore e come già detto il ritmo è quasi sempre elevato, la motivazione resta alta fino alla fine del gioco, in cui avvengono i migliori dei (pochi) colpi di scena. Ma allora, per concludere, perché questo gioco è stato così criticato? Il motivo principale è sicuramente quello, già citato, del non essere, praticamente, uno Star Fox. Questo gioco non ha nulla a che fare con la saga che abbiamo imparato ad amare nel tempo, ma ha semplicemente preso gli elementi di Zelda, li ha applicati al mondo di gioco e ai personaggi di Star Fox ed ecco quindi Adventures. Il problema sta nel fatto che comunque non si riesce a raggiungere l’eccellenza a cui ci abitua ogni Zelda, quindi non ci troviamo di fronte ad un gioco eccellente né tantomeno ad un ottimo Star Fox.

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Cooosa? Ancora dovete giocarlo? E che aspettate a farlo?

Per quanto mi riguarda, però, cerco sempre di valutare un gioco per quel che è e non per quello che sarebbe potuto o avrebbe dovuto essere: Star Fox Adventures è un ottimo gioco, che eccelle nell’ambito grafico e che si fa giocare molto volentieri per tutto il resto; essere indifferenti e lasciarlo nel dimenticatoio è davvero un peccato che non andrebbe fatto.

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.