[Gamescom 2018] Remnant: From The Ashes – Provata la nuova IP di Perfect World

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Impressioni Lettura da 6 minuti

Remnant: From The Ashes è stato come un fulmine a ciel sereno: appena uscito dall’Hands On di un altro titolo vedo che è possibile provare questo gioco, di cui effettivamente ricordavo un trailer mostrato all’E3 di Los Angeles. Entro nello stand dedicato a quest’opera, e dopo un breve video in cui mi viene dato un’incipit della trama, mi catapultano su un PC e inizia la prova di quello che è stato, per me, il titolo più interessante di tutta Gamescom 2018.

Remnant From The Ashes

Sotto il profilo della storia, negli anni ’70 l’umanità ha scoperto delle pietre che permettevano il passaggio verso altri universi mai esplorati prima, mondi che risultavano pazzeschi e inimmaginabili per gli uomini di quell’epoca. A seguito di tale scoperta iniziò un periodo di espansione, ma i portali potevano essere un accesso sia per noi che per altri: fu così che dei demoni provenienti da altri mondi assunsero la forma dei nostri incubi e conquistarono il nostro pianeta in pochissimi anni; l’umanità è oggi sotto scacco e rimangono pochi insediamenti umani che cercano di sradicare dal mondo questa piaga demoniaca. Il compito che ci viene prospettato è tanto enorme quanto spettacolare, e per farlo potremo contare su ben tre amici alla volta, affrontando i pericoli in sessioni cooperative fino a quattro giocatori.

La telecamera è posta in terza persona, potrete personalizzare il vostro personaggio in tutto e per tutto, godendovi appieno l’esperienza di un titolo action con una forte componente RPG: oltre all’aspetto, infatti, c’è un sistema di crafting che si risolve andando a trovare i materiali uccidendo i mostri o, semplicemente, esplorando la mappa in questione, così da poter forgiare equipaggiamenti migliori sia in termini di armi che di armature. All’interno di Remnant: From The Ashes  porterete con voi due armi da fuoco a vostra scelta tra un arsenale piuttosto variegato e modificabile a piacimento, e in più potrete portare un’arma bianca, che sia un ascia o un machete, uno spadone o dei rapidi pugnali. Il gioco permette di infliggere diverse tipologie di danno in base alla parte del corpo che si colpisce del nemico, inoltre è presente il fuoco amico sui nemici che, se ben sfruttato, vi permetterà di utilizzare la forza dei demoni contro loro stessi: nel corso della mia prova ho spesso interposto un nemico tra me e un secondo avversario, facendo subire all’antagonista di mezzo i colpi del suo compagno, facendogli fare il lavoro “sporco” risparmiando tempo e munizioni.

I nemici in Remnant: From The Ashes vi daranno un grandissimo filo da torcere, in quanto impareranno ad affrontarvi cercando di capire il vostro stile di gioco, schivando proiettili all’ultimo momento o tendendovi agguati all’arma bianca da dietro gli angoli. Sconfiggendo i boss, otterrete oggetti speciali e unici come armi leggendarie o componenti che, se mischiati, vi permetteranno di creare upgrade magici sulle vostre armi: ecco che le vostre pistole potrebbero iniziare a sparare proiettili elettrificati e la vostra spada a far tremare la terra a ogni fendente. E’ possibile generare uno scudo temporaneo sulla propria persona: questa protezione svanisce al primo colpo che si riceve e si ricarica con il tempo, mentre per curarsi basterà usare dei cuori di tenebra simili alle pozioni già viste in altri titoli.

Remnant From The Ashes

Non finisce qui: Remnant: From The Ashes è un titolo con mappe procedurali, ovvero ogni zona è predeterminata, come ad esempio il centro della città, i cunicoli della metropolitana o la foresta tropicale, ma è pressoché impossibile imparare la topografia della mappa, perché questa cambierà ogni volta che vi entrerete dentro, lasciandovi sempre sul chi vive. Il titolo miscela quanto di meglio si possa aver visto in giochi precedenti, come la sensazione di oppressione in Dead Space e le partite cooperative chiamando degli amici di Dark Souls. Il titolo prende da quest’ultimo anche il sistema di apprendimento dei pattern del nemico, così come la possibilità di affrontare ogni sfida a proprio piacimento, ad esempio una volta imparato, ho usato quasi esclusivamente la spada, sparando proiettili di rado perché si confaceva meglio al mio stile di gioco, mentre i miei amici hanno optato per un approccio più classico di tiro al bersaglio; altre analogie le troviamo con Monster Hunter World, perché i nemici ci lasceranno oggetti diversi in base al modo in cui li uccideremo, ad esempio staccando la coda a un drago ne otterremo un pezzo, cosa differente se gli spezzassimo le ali prima di abbatterlo. Che dire, Remnant: From The Ashes è fresco, fluido ben pensato, la campagna di base vi terrà incollati allo schermo per oltre quindici ore, mentre per una data di uscita c’è un generico 2019 – ma sappiamo già che sarà dopo febbraio (almeno cosi mi ha fatto capire lo sviluppatore del gioco con un occhiolino furbesco).

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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.