Game Stop ha alzato un bel polverone l’altro giorno quando aveva lasciato intendere che avrebbe preso parte al processo produttivo dei giochi.
Effettivamente la notizia è vera, come ci spiega Paul Raines, CEO della catena:
“[…] sarebbe una follia per noi passare dall’altra parte della barricata: il processo creativo, quindi tutti gli aspetti software resteranno in mano alle case di produzione, mentre a noi interessa dare maggiore risalto ai titoli che ci interessano maggiormente e scopo di tale eventuale partnership sarebbe appunto questo!”
Da qui è facile capire bene che Game Stop resta e sempre sarà quindi una catena di rivendita: io invece mi interrogo su cosa abbia spinto un CEO a fare chiarezza addirittura sul Times. Forse le eventualità di una catena di rivendita che abbia accesso alla produzione spaventa le Major? E’ possibile che Game Stop, sia stato spinto, nella figura del suo amministratore a fare chiarezza onde evitare una guerra ancora più aspra fra catene?
Personalmente avrei gradito che Game Stop arrivasse a svolgere un ruolo nel processo creativo: pensate che bei DLC e che esclusive avremmo avuto nel futuro!