Game Developers Conference: gli sviluppatori vorrebbero un sindacato?

Un recente sondaggio della Game Developers Conference ha esposto il parere degli sviluppatori sulla creazione di un apposito sindacato.

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane News Lettura da 2 minuti

Come ogni anno l’arrivo della Game Developers Conference è preceduto da un sondaggio annuale proposto proprio agli sviluppatori. Questa volta si è parlato principalmente della creazione di un apposito sindacato mirato a tutti i professionisti che svolgono presso le software house questo determinato ruolo. Da quant’è emerso sembra che non tutti sarebbe favorevoli a quest’ultimo, probabilmente poiché i costi di sviluppo potrebbero aumentare notevolmente, ma che la maggior parte sia in qualunque caso ben propensa alla sua una fondazione, ben il 54%.

Purtroppo il ruolo degli sviluppatori è stato nel corso degli anni molto sottovalutato, ma è fondamentalmente uno dei posti di lavoro più rischiosi e stressanti. Parliamo ad esempio di improvvisi licenziamenti, a cui non è neanche possibile appellarsi, tra cui riportiamo soprattutto il caso della vecchia Telltale Games. Molto più comune è però la questione del cosiddetto Crunch, degli straordinari in fin dei conti obbligatori.

In determinati ambienti di lavoro, per rispettare delle tempistiche, gli sviluppatori vengono costretti a lavorare anche fino a 12 ore al giorno, senza la possibilità di fermarsi. Sarà ad esempio questo il caso di Cyberpunk 2077, che per incontrare la sua data di uscita vedrà chiunque stia curando il progetto lavorare giorno e notte per portarlo a termine. E come se non bastasse potremmo parlare di tutti i giochi recentemente rinviati, questione che abbiamo approfondito in questo articolo, i quali verranno sviluppati in alcuni casi con un forte e perenne Crunch. Riuscirà la Game Developers Conference a smuovere le acque e favorire del terreno più fertile per un possibile sindacato degli sviluppatori?

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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.