Funko Fusion, Recensione: non è tutto oro quel che luccica

Ecco la nostra recensione di Funko Fusion, un titolo dedicato alle famose statue in vinile, che purtroppo non rende giustizia né ai giocatori, né ai franchise.

Lorenzo Ardeni
Di Lorenzo Ardeni - Contributor Recensioni Lettura da 9 minuti
Funko Fusion
4 Insufficiente
Funko Fusion

Sebbene non sia la prima volta che i Funko Pop siano stati trasposti in un vero e proprio videogioco – ricordiamo Gears Pop per dispositivi mobile, chiuso dopo un breve ciclo vitale – siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel vedere che la casa dei personaggi in vinile aveva deciso di riprovarci ancora una volta. Tuttavia, quello che abbiamo avuto modo di giocare è un titolo che non solo pecca nel game design nel senso più puro del termine, ma anche nel rendere omaggio al brand Funko in sé.

Per illustrare velocemente la tipologia di gioco, che potrebbe non essere subito chiara ai più, Funko Fusion è uno sparatutto in terza persona sviluppato da 10:10 Games, condito da elementi puzzle e fatto quasi interamente di puro fanservice. Le premesse sono quindi piuttosto semplici, dal momento che il pregio più grande della produzione è la presenza di vari franchise rappresentati in licenza sotto forma di personaggi Pop assieme ai loro rispettivi universi. Il cast è senza dubbio importante, dal momento che si parla di serie come Back to the Future, Jurassic World, Five Nights at Freddy’s, Battlestar Galactica, Invincible e moltissimi altri.

Viaggio tra universi

Forte di un roster a dir poco imponente, Funko Fusion si pone l’obiettivo di racchiudere nel modo più sensato e originale tutti questi universi in una sola bandiera. La storia, infatti, si apre con una spiegazione di quello che è il mondo dei Funko e di come un misterioso antagonista stia cercando di assumere il controllo di tutti gli universi a esso collegato. Il giocatore avrà così modo di viaggiare nelle storie di tutti i franchise coinvolti, sventando un passo alla volta i piani del cattivo di turno. Tuttavia, è proprio sul fronte narrativo che l’opera mostra i primi grandi difetti, dal momento che non è chiaro come ci ritroviamo nei panni di un protagonista iniziale, a nostra scelta tra un roster iniziale, a combattere una guerra scoppiata per motivi non meglio precisati.

Non sappiamo dove ci troviamo, quali sono le motivazioni dell’antagonista, qual è il nostro scopo all’interno del contesto. Discorso analogo per quanto riguarda le storie dei singoli mondi, dove gli avvenimenti sono quasi sempre gli stessi: l’antagonista si reca in quell’universo, prende il controllo di qualche personaggio e semina il caos. A quel punto il giocatore deve impersonare i protagonisti dei franchise, superare dei puzzle, sconfiggere dei boss e salvare il mondo.

Ripetitività costante e pochissima originalità

Questa è una formula che viene riproposta in ogni universo, senza mai essere alterata o subire variazioni che non siano dettate dai canoni dei riferimenti originali. La mancanza di diversità sostanziali non solo crea uno spiacevole e costante senso di ripetitività, ma non dà neanche modo al giocatore di percepire il progresso reale. Da un punto di vista narrativo, non si ha mai la sensazione di procedere nella storie e, al contrario, pare sempre ritornare sugli stessi eventi.

Funko Fusion

Apprezzare l’universo narrativo di Funko Fusion è a dir poco impossibile dal momento che pare voler soltanto rappresentare un contorno al gameplay, similmente a quanto accade con titoli della serie di Super Mario. Tuttavia, come capiremo meglio più avanti nella nostra recensione, possedere un contesto che ci fa capire la trama ed empatizzare con i personaggi avrebbe sicuramente giovato all’intera produzione e, in qualche modo, controbilanciato altre pecche più legate al comparto ludico.

Quello stesso senso di confusione e mancanza di originalità che si evince dall’impianto narrativo, infatti, viene tradotto perfettamente anche sul gameplay. Così come le varie sotto-trame degli universi, anche le dinamiche di gioco appaiono tristemente ripetitive, laddove grazie al materiale originale si poteva fare davvero molto più. Fortunatamente, ci sono molte situazioni in cui è necessario utilizzare personaggi differenti per risolvere determinati puzzle o enigmi ambientali, e Funko Fusion fa generalmente un buon lavoro nel portare il giocatore a usare sempre volti differenti.

Funko Fusion

Il gameplay richiede molto spesso di aprire scrigni e raccogliere oggetti che fungono da materiali per crearne di nuovi, tendenzialmente unici per ogni universo e quasi sempre necessari per progredire nelle varie missioni. Parliamo di torrette automatiche, trampolini e altri oggetti particolari che, purtroppo, hanno una reale utilità solo nei mondi di appartenenza. Un peccato, se consideriamo che il team di sviluppo era già riuscito a valorizzare la presenza di abilità diverse per i vari personaggi.

Tuttavia, questa pecca mette in mostra un nuovo e diverso problema: il level design creato e le meccaniche di gameplay non premiano il giocatore quando cerca di essere creativo. Avete costruito un trampolino in un mondo e usarlo in un altro per raggiungere un posto altrimenti inaccessibile sperando in qualche premio o segreto? Niente da fare: vi troverete sempre di fronte muri invisibili che mettono in chiaro come l’originalità non vi aiuterà a fare più punti.

Funko Fusion

Scarsa originalità, tanto backtracking

L’unico elemento che dà un senso all’esplorazione è in un backtracking eccessivo e tremendamente noioso, purché necessario all’ottenimento di materiali da crafting e per completare degli obiettivi. A peggiorare la situazione è la costante sensazione di confusione di cui vi abbiamo parlato, aggravata da pochissime indicazioni visive che aiutano l’utente a capire cosa deve fare e dove deve andare. Per metterla su altri termini, molto spesso non ci sono aggiornamenti chiari su quale sia l’obiettivo, o come dovremmo completarlo, dettaglio che potrebbe portare i giocatori più giovani a perdersi addirittura nel tutorial.

Non solo: spesso si verificano bug che non mostrano gli indicatori visivi dell’obiettivo, così come l’area dell’interfaccia in cui è presente del testo con l’obiettivo attuale non si aggiorna. Tutti questi gravi inciampi pesano moltissimo sul gameplay, e siamo dell’idea che soltanto lavorando sul trovare modi per guidare maggiormente il giocatore all’interno dell’intera esperienza utente, il prodotto finale sarebbe parso decisamente meno aggravato da mancanze concettuali.

Funko Fusion

Di fronte a delle problematiche così grandi, vi riveliamo che purtroppo è stato difficilissimo trovare un motivo per continuare a giocare se non la necessità di approfondire la nostra analisi ai fini della recensione di Funko Fusion. Speravamo addirittura nella possibilità di provare il titolo assieme un amico, ma a quanto pare è follia pensare di inserire il multiplayer online – tanto meno in locale – in uno sparatutto in terza persona pensato per i giovanissimi, in cui sono presenti personaggi da molti franchise differenti. Peccato che ci sia un certo free-to-play battle royale a dimostrare il contrario.

Ad aggiungersi alla lista dei problemi ci sono anche una serie di sbavature tecniche non indifferenti, tra cui una risoluzione e un frame rate in gioco tanto altalenanti da costringerci a fare qualche pausa di tanto in tanto per alleviare il senso di nausea. Ma è un peccato, dal momento che tutte le scene di intermezzo, per quanto decontestualizzate, si mostrano graficamente molto belle, anzi, fantastiche.

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Insufficiente 4
Voto 4
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Sono Lorenzo, UX/UI Designer di professione e recensore per passione. Con un amore profondo per le serie di Metal Gear e The Legend of Zelda, da sempre esploro il mondo dei videogiochi cercando di capire cosa rende ogni titolo unico. Oggi sono piantato su Call of Duty e Super Smash Bros., ma non perdo occasione per giocare classici come Super Metroid o Syphon Filter. Scrivo recensioni con uno sguardo critico, ma sempre con la stessa curiosità che mi accompagna da quando ho iniziato a giocare.