In questi mesi abbiamo speso parole su parole per spiegare come Final Fantasy XVI sarebbe stato un punto di rottura importante per la saga, allontanandola dal suo essere strettamente JRPG per avvicinarla a produzioni da stampo molto più action. Nei giorni scorsi sono uscite ulteriori informazioni sul gioco, che non solo confermano la volontà di cambiare direzione, ma di dare un nuovo volto alla saga. In effetti, i Final Fantasy avevano da tempo perso il loro smalto, ma il team alle prese con la sedicesima fantasia finale ha ben chiaro l’obiettivo: fare in modo che Final Fantasy XVI possa far risorgere la saga dalle proprie ceneri.
Una missione non proprio semplice da portare a compimento, ma quello che abbiamo imparato da Final Fantasy è che si tratta di una serie che innova, sperimenta ed ispira il suo genere di appartenenza. Dopo quanto visto, ci sentiamo abbastanza tranquilli nel dire che la tanto ambita innovazione non si è limitata al solo sistema di combattimento, ma comprende tutti gli aspetti della produzione.
Partiamo però da una piccola premessa: data l’enorme mole di contenuti, diamo per assodato che abbiate già letto la nostra precedente anteprima (che vi riproponiamo qui), in cui vi parliamo più nel dettaglio di alcuni personaggi ed elementi del world building.
Uno spettacolo per gli occhi
Il filmato a disposizione si è aperto con il protagonista Clive, l’unico personaggio che si potrà controllare durante l’avventura, accompagnato dal suo lupo e da Cidolfus Telamon (il Cid di questo capitolo), impegnati nell’infiltrazione all’interno della fortezza di Caer Norvent. Fin da subito quello che risalta all’occhio è la qualità tecnica della produzione: è evidente come gli sviluppatori abbiamo messo una gran cura nella creazione dell’ambiente circostante. La ricerca della perfezione però, come detto in apertura, colpisce anche altri aspetti, e uno di questi ad esempio è la regia, probabilmente una delle più belle che vedremo in un videogioco.
Vedere come l’inquadratura si soffermi su determinati dettagli o zoomi in particolari frangenti, oppure come ricerchi specifiche angolazioni, rende il tutto estremamente più affascinante. Un altro elemento sconvolgente è come la colonna sonora, e anche qui sarebbe da aprire un enorme parentesi data l’assoluta qualità delle tracce, si fonda alla perfezione con le immagini su schermo, rendendo note e gameplay quasi come un’unica cosa. Durante i combattimenti poi l’effettistica dà davvero il meglio di sé, con gli sprite a schermo che lasciano davvero a bocca aperta.
L’interazione tra i personaggi sembra essere costante ma non martellante, tutto gestito da tempi scanditi piuttosto bene. Le vibrazioni stile Trono di Spade si sentono e si avvertono specialmente nei dialoghi tra personaggi, gli scambi di battute man mano alimentano questa scintilla riuscendo a catturare in men che non si dica l’attenzione del giocatore. Un’altra cosa che spicca subito è come, nonostante l’uso di elementi tipici dei Final Fantasy come la presenza dei cristalli, si metta in chiaro che l’obiettivo sia di concentrarsi su un world building differente. Si parla di un mondo molto più politico, che viene raccontato anche attraverso i differenti regni e culture, nonostante sia tutto riconducibile ad un regnante che in molti casi è anche il possessore dell’Eikon. Il punto cardine della trama sembra essere proprio quello di raccontare, oltre alla vendetta del protagonista, un intreccio di intrighi, guerre e faide interne.
Ovviamente quanto detto è possibile solo se vengono fatte determinate scelte di game design, e infatti quello che è chiaro dopo la dimostrazione degli ultimi giorni è che Final Fantasy XVI non sarà open world, così come già confermato da Yoshida in altre sedi: la decisione è stata presa per mettere su schermo in modo ambizioso un’importante varietà di ambientazioni e situazioni, cosa che non sarebbe mai stata possibile con una diversa struttura di gioco. Dal punto di vista della progressione dunque, avremo un titolo che si avvicina di più a Final Fantasy X, con zone leggermente più ampie un po’ in stile Piana della Bonaccia.
Sebbene nella produzione siano presenti elementi GDR, quest’ultimi almeno fino ad ora non sono sembrati particolarmente marcati, cosa che potrebbe far storcere il naso non di poco ai puristi, tuttavia il producer ha già dichiarato che ci saranno ulteriori contenuti oltre la storia principale, come ad esempio missioni secondarie, cacce e tanto altro non ancora rivelato.
Tornando però al materiale pubblicato, ci sono dettagli che hanno aiutato tantissimo a creare quell’atmosfera azzeccata, riconoscibile fin da subito solo nei grandi titoli, come ad esempio la fiamma utilizzata da Clive per farsi strada negli angoli più bui del castello.
Final Fantasy è morto, lunga vita a Final Fantasy
Il materiale a disposizione si sofferma prevalentemente sul sistema di combattimento, dunque se sul fronte narrazione possiamo solo intuire determinati particolari, su quello del gameplay ora abbiamo molte più informazioni. Final Fantasy XVI taglia nettamente con il suo passato, con un sistema di combattimento puramente action che farà storcere il naso a molti puristi (ma che farà godere molti altri). Inutile negare che, se dobbiamo fare parallelismi, il nuovo impianto si avvicina molto di più a un Devil May Cry, ma è naturale dato che la figura che si è occupata di questo particolare aspetto della sedicesima fantasia finale è la medesima del titolo Capcom.
Clive dunque potrà switchare in tempo reale i suoi Eikon, ognuno con un’abilità e capacità diversa, basti pensare che ad esempio, fruendo di Titan, potrete evocare una sorta di pugno gigante che funzionerà da scudo, possibilità che non avrete se invece equipaggerete Garuda, che grazie al suo artiglio potrà trascinare a terra un nemico. Basta vedere i filmati per rimanere a bocca aperta: varietà e scontri adrenalinici, tutto condito da una qualità tecnica che rende quanto visto su schermo davvero spettacolare.
Si potranno ovviamente anche equipaggiare oggetti, ma c’è una meccanica che sembra essere davvero determinante: la schivata. Oltre ad essere l’unico modo sicuro per evitare gli attacchi nemici ed uscire da una situazione di svantaggio, eseguirla in modo “perfetto” vi farà ottenere un’importante finestra di contrattacco. Concatenare combo infinite e devastanti sarà il pane quotidiano, e proprio qui bisogna fare un piccolo appunto. Le combo non si concateneranno in modo classico, ma si baseranno sulla “sintonia” degli Eikon.
Sarete chiamati spesso a switchare gli Eikon, sfruttando gli attacchi speciali così da combinarli tra loro (qui molto simile alle dinamiche ad esempio di Genshin Impact). Il sistema di combattimento dunque si lega molto all’alternanza ritmata delle varie creature, restituendo di fatto il feedback di un action nudo e crudo. Da notare e menzionare anche la presenza del parry, che anche in questo caso si traduce come una finestra di contrattacco.
Di tutto il materiale divulgato, a rubare la scena è sicuramente la lotta tra Clive e Benedikta Harman, Dominant di Garuda. Donna descritta come fredda e spietata, con un gran talento per i giochi di spada e per i sotterfugi, che ha preso il comando dell’Intelligencer D’Elite di Waloed. Questo gruppo di nemici è preso dalla caccia al secondo Eikon di fuoco, cosa che li porterà inevitabilmente sulla strada di Clive. Lo scontro tra i due ha una messa in scena davvero ben realizzata, con continui cambi di fasi che donano al combattimento varietà e divertimento. Anche la lunghezza della lotta in generale sembra restituire al giocatore quella sensazione di stanchezza, sensazione che potrete riscontrare ad esempio anche nelle bossfight di Final Fantasy VII Remake.
Se lo scontro “classico” era già sufficiente per convincerci, il bello arriva quando sia Clive che Benedikta sono in forma di Eikon e si prende direttamente il controllo di Ifrit. Lì la battaglia acquista tutt’altro sapore, dato che stiamo parlando di qualcosa di mastodontico: nonostante quanto accade su schermo le animazioni mantengono una potenza estetica fuori dal comune, mettendo in piedi una battaglia violenta, cruenta e senza esclusioni di colpi. C’è da dire però che in questo particolare frangente il gioco sembra essere più guidato, sfruttando maggiormente una già presente abbondanza di quick time event. La sensazione finale sembra però essere positiva, dato che sono proprio questi i frangenti il cui si viene catturati completamente da quello che sta accadendo.
Bisogna poi aggiungere che se adesso vi aspettate qualcosa di simile anche nelle altre lotte tra Eikon, a rispondervi sarà lo stesso Yoshida, visto che il director già in passato ha affermato che ogni scontro di questo tipo incarna una formula ludica unica e ben distinguibile.
Sappiamo inoltre che Final Fantasy XVI oltre ad essere un action è anche un GDR, e sebbene ad ora non sappiamo quanto il tessuto di questo genere sia stato lavorato all’interno della produzione, possiamo comunque apprendere qualche piccola informazione. Come era lecito immaginarsi, ci sarà il sistema di equipaggiamento con armi, cinture, bracciali e gadget, quest’ultimi in particolare saranno di diversa natura, ma ve li lasceremo scoprire. Vi basti sapere che alcuni sembrano essere davvero azzeccati, altri abbassano brutalmente la difficoltà del gioco rendendolo davvero MOLTO accessibile.
Tuttavia c’è un piccolo dettaglio davvero stuzzicante, specialmente per i cacciatori di lore: gli oggetti hanno le descrizioni. Questo sta a significare che all’interno di Final Fantasy XVI avremo anche una sorta di “narrazione silenziosa” della lore, che sarebbe bello veder sviluppata un po’ sulla falsariga di quanto fatto dai maestri della lore stessa, FromSofwtare. Sempre dai filmati possiamo anche apprendere come Clive sale di livello, con le statistiche come Forza, Vitalità e altre che vanno ad incrementarsi. Sebbene non siano stati visti, sappiamo inoltre che ogni Eikon avrà il suo albero delle abilità dedicato, così da ottenere nuove skills e adattare Clive al modo di combattere di ogni singolo giocatore.
Impressioni finali
Cercando di fare un sunto di quanto visto, e cercando di non sbilanciarsi troppo, la sensazione è quella che ci troviamo davanti ad una GRANDE produzione, qualcosa che potrebbe lasciare il segno sul mercato alla pari di un God of War, Red Dead Redemption 2 o altri nomi altisonanti. Dopo quanto visto, le rassicurazioni del processo di sviluppo e le figure che orbitano dietro al progetto, dovremmo stare più che tranquilli, ma l’esperienza insegna che per tirare davvero le somme dovremo inevitabilmente aspettare il gioco finale, visto che ci sono alcuni punti, come quello della progressione dell’avventura, che sono ancora da sviscerare per bene, e saranno determinanti al fine di un giudizio giusto e complessivo.
Abbiamo lasciato la saga principale di Final Fantasy con un quindicesimo capitolo che ridava speranza dopo troppi anni bui, la ritroviamo adesso in una forma molto più concreta e strutturata. Sebbene sia ancora presto per molte cose, la sensazione è che Yoshida e il suo team abbiano fatto centro: Final Fantasy sta per tornare, e lo fa in una veste che neanche i fan più accaniti avrebbero mai immaginato.