Dopo il rilascio originale su PC, e dopo aver cambiato il proprio nome in “Fenix Furia“, il titolo arriva finalmente sulle nostre console di nuova generazione. Il gioco è un impegnativo action platform a livelli sviluppato dallo studio indipendente del Costa Rica Green Lava Studios. La storia del titolo nasce nel settembre del 2014, anno in cui lo studio veniva premiato grazie a “Fenix Rage” per PC come vincitore del “GameMaker Game of the Year”. A due anni di distanza anche i giocatori di PlayStation 4 ed Xbox One potranno godere dell’adrenalinico titolo. A cosa ci mette di fronte il piccolo studio? Andiamo a scoprirlo insieme!
Dritto all’obiettivo, o quasi
Fenix Furia è un action platform che per alcuni versi ricorda il noto “Super Meat Boy“, nel quale dovremo riuscire a fondere una grande velocità di esecuzione ad una precisione estrema. Sarò chiaro da subito: è un gioco difficile e necessiterà pazienza. Non pensate di incominciare la vostra avventura spavaldi e pieni di voi, perché già poco dopo i livelli iniziali dove vi verranno mostrati i comandi, vi troverete davanti a dei puzzle alquanto scomodi, dove l’unico modo per procedere è essere abili. Siate dunque lungi dal pensare che sia possibile superare ogni livello senza morire e dunque ricominciandolo da capo. Il vostro personaggio potrà muoversi, saltare, aggrapparsi ai muri, scivolare su di essi, scattare in avanti e rompere muri, con lo scopo di raggiungere un determinato punto della mappa in 2D per passare al livello successivo. La storia di Fenix si evolve in 4 diversi livelli di gioco, ognuno con i propri stage a difficoltà di sfida crescente.
La trama si svolge in modo alquanto semplice: ci troveremo al comando di questo esserino chiamato Fenix, e dovremo inseguire attraverso i vari livelli di gioco il “bad guy” di turno, che si è azzardato a fare del male ai nostri amici. E’ abbastanza chiaro che oltre a questo la trama non sia sviluppata al meglio, e che gli sviluppatori si siano concentrati volontariamente sul gameplay del gioco e sul fantasioso level design. La longevità, come per la maggior parte dei giochi di abilità, dipende dalla vostra capacità di superare i livelli e dalla vostra fame di sfida. I livelli che dovrete affrontare per portare a termine Fenix Furia sono infatti oltre 200.
A rendere stimolante il gioco ci sono una serie di peculiarità che mi hanno fatto sorridere da subito. Prima di tutto, potremo godere di una comodità rara nei giochi di questo genere: non avremo vincoli nel doppio salto e nelle cariche, che potremo eseguire a ripetizione e senza limiti. Tutto ciò ci regala non solo un senso di libertà e onnipotenza videoludica, ma anche la possibilità di rimediare in extremis ad alcuni errori che stiamo commettendo durante i livelli. In tutti gli stage sono anche “nascosti” dei biscottini dorati, che se raccolti vi porteranno a sbloccare dei livelli bonus. Oltre a sfidare il bad guy, parte anche la sfida con se stessi: c’è la possibilità di migliorarsi ogni volta di più, dato che tutti i livelli che affronteremo saranno cronometrati, e potremo controllare l’avanzamento di esso con un classico cronometro posto in alto a destra sullo schermo; ovviamente ci sarà data la possibilità di rigiocare il livello qualora lo avessimo completato.
Una delle novità inserite in Fenix Furia è l’arrivo del personaggio “Undead Fenix“. Questo non avrà alcuna parte durante il gameplay dell’avventura principale, ma sarà protagonista della modalità multiplayer locale in split screen! Esatto, potrete sfidare a casa i vostri amici, in vere e proprie gare all’ultimo ostacolo (e all’ultimo secondo). Di certo una via del tutto nuova per affrontare una sfida di questo genere, e che fa crescere l’appetibilità del titolo anche a coloro che hanno giocato quello precedente: brava Green Lava! Altra modifica rispetto al predecessore è stata l’eliminazione degli elementi casuali all’interno dei livelli, che va a smentire finalmente le voci sulla fortuna necessaria per procedere nel gioco.
Ispirazione amazzonica
Fenix Furia è un gioco realizzato in 2 dimensioni, e questo ha fornito allo studio costaricano una certa libertà di espressione. Il level design è molto fantasioso, anche se in molti casi ci mette di fronte a delle strade obbligate per spostarsi da una parte all’altra delle mappe (ad esempio i cunicoli stretti). Graficamente gradevole e ben realizzato, senza lasciar spazio a cali di frame, pecca un po’ sulla scelta dei colori. Il comparto sonoro invece al contrario della realizzazione grafica, richiama note e stile retrò. In entrambi i comparti (grafico e audio) ma anche nel gameplay stesso, purtroppo, ci ritroviamo davanti al difetto principale del titolo, che riecheggia come una nemesi: la ripetitività. Anche se con un level design curato e con un sonoro preciso, molto spesso ci sentiremo come con l’acqua alla gola, e per forza di cose necessiteremo di prendere “un po’ d’aria”.