Fallen Knight – Recensione, Lancillotto, a te tra 2000 anni

Fallen Knight prometteva di far rivivere la leggenda di Lancillotto in modo peculiare, missione compiuta a metà: ecco a voi la nostra recensione.

Raffaele Palmieri
Di Raffaele Palmieri Recensioni Lettura da 8 minuti
3
Fallen Knight

Fallen Knight, titolo a piattaforme sviluppato dalla software house thailandese  FairPlay Studios, arriva a noi come un gesto d’amore nei confronti di Mega Man, protagonista della celebre serie sviluppata da Capcom a partire dagli anni ’80, e in particolare nella sua versione Zero, uscita all’inizio degli anni 2000 per Game Boy Advance. Non perdiamo altro tempo, dunque, e partiamo con la recensione di questo titolo che ci ha lasciati con l’amaro in bocca, nonostante l’immenso potenziale che, alla vigilia, l’opera lasciava intravedere. Vi ricordiamo che il titolo è disponibile su PlayStation 4, Xbox One e PC. Noi abbiamo testato Fallen Knight su PC, sia attraverso l’utilizzo del controller XBOX per current gen, sia attraverso l’utilizzo della tastiera.

Kallen Knight recensione

Impugna la tua spada

Iniziamo la nostra recensione di Fallen Knight dando uno sguardo d’insieme alla trama di questo action platform. Sarete chiamati a vestire i panni di Lancillotto, discendente diretto dell’omonimo Cavaliere della Tavola Rotonda che fu al servizio di Re Artù. In questo futuro distopico, i Cavalieri della Tavola Rotonda sono finalmente riusciti a mettere le mani sul Santo Graal. Peccato che non si tratti del misterioso calice utilizzato nel corso dell’Ultima Cena, al quale l’avo del nostro protagonista ha dato la caccia per tutta la vita… si tratta invece di una forma di energia inesauribile che ha posto fine alle guerre e alla fame nel mondo. Questa energia è gestita dalla Cattedrale, una delle associazioni più antiche e potenti di tutta Neo-Utopia.

Non tutti, però, sono convinti del fatto che il Sacro Graal abbia cambiato in meglio la qualità della vita degli abitanti di questo mondo futuristico. Infatti, Lucifer, capo del gruppo terrorista chiamato “i Ripulitori”, ha messo in atto un piano diabolico per ristabilire il mondo com’era un tempo, ovverosia falcidiato da guerre e sfiancato dalla fame. Onestamente però, non se ne capisce il perché: la Cattedrale, infatti, ha concesso a tutta la popolazione di utilizzare il potere della reliquia, attraverso la costruzione dei Pilastri Sacri, dei veri e propri distributori di energia. Questo, a patto che tutte le nazioni del mondo si unissero sotto un’unica bandiera. Insomma, un mondo contrassegnato dalla pace e dalla fine della povertà. Perché cambiarlo?

La trama, dunque, è uno dei grandi problemi di questo titolo: pecca di originalità ed è oggettivamente difficile da digerire dai videogiocatori. Inoltre, il gruppo terrorista non ha alcuna ragione di esistere. Dopo secoli, il mondo è finalmente unito, libero da guerre e purificato dalla povertà: il perché Lucifer voglia far ripiombare i cittadini di Neo-ONU nel dolore resta un mistero. Il vero quesito però, è come abbia fatto a raccogliere proseliti.

Fallen Knight recensione

Un combat system problematico

È arrivato il momento di parlare, nella nostra recensione, del più grande problema di Fallen Knight: il combat system. In ogni action platform che si rispetti, i comandi devono essere ben strutturati, intuitivi e, soprattutto, efficaci, per restituire al giocatore combattimenti avvincenti e mai noiosi. Frustrazione, invece, è il termine perfetto per raccontare i combattimenti di Lancillotto e della sua versione roguelike Galahad. L’input lag, ovverosia il tempo che passa tra il comando digitato dal giocatore e la sua effettiva realizzazione su schermo, è onnipresente e rovina clamorosamente l’esperienza di gioco. Questo renderà complicato un titolo che di complicato non ha praticamente nulla: i livelli sono piuttosto corti e scarni dal punto di vista architettonico e liberarsi dei nemici e dei boss sarebbe piuttosto semplice, anche per i giocatori alle prime armi, se non fosse, appunto per l’input lag.

Serve, inoltre, soffermarsi su una peculiarità di Lancillotto: il disarmo. Quando gli occhi di un nemico o di un boss si tingeranno di rosso, il nostro prode eroe sarà in grado di disarmare i suoi antagonisti semplicemente attaccando. Purtroppo, a causa dell’input lag, beccare il momento giusto sarà maledettamente complicato e trasformerà un’interessante scelta di combat system, oltre che citazionale (i Cavalieri della Tavola Rotonda, infatti, preferivano disarmare i propri avversari piuttosto che ucciderli), in un supplizio per i videogiocatori. Non solo i combattimenti, ma anche i movimenti saranno resi più macchinosi da questo gravissimo problema: saltare da un muro all’altro, un gesto normalissimo in un platform, diventerà maledettamente complicato; stesso dicasi per lo schivare i colpi dei nemici. Insomma, si tratta di un’opera rovinata da questi problemi, trascurabili – ma neanche troppo – se fossimo davanti a un MMO, ma inaccettabili nel caso di un action platform.

Fallen Knight recensione

Bug fastidiosi ed environment scarno

Nel corso della vostra avventura in Fallen Knight vi troverete davanti a un paio di bug piuttosto fastidiosi. Il primo è stato testato: se cadrete dall’alto, il gioco si bloccherà e nulla all’infuori dell’arresto forzato vi consentirà di riprendere in mano la vostra partita. Ne conseguirà la perdita dei progressi di gioco, nel caso in cui non siate ancora arrivati al successivo checkpoint. L’altro è stato casuale e si è verificato nel corridoio che porta alla sfida con il primo boss: anche in questo caso, il gioco si è inchiodato ed è stato necessario riavviare forzatamente il titolo.

In realtà, questi bug non sono capitati solo a chi ha giocato il titolo su PC, come chi vi scrive, ma anche a chi invece ha messo le mani sulla versione per console. Non è, dunque, una questione di porting, è semplicemente il frutto di un lavoro fatto male dal team di sviluppo. Ed è un gran peccato perché, come detto in apertura, questo è un titolo che avrebbe potuto dare molto di più, del resto, gli ingredienti per rendere Fallen Knight un piccolo cult tra gli appassionati del genere c’erano tutti: citazioni continue a Mega Man Zero, combattimenti interessanti e mai noiosi, pool di mosse e di potenziamenti di livello e, infine, una versione roguelike della run di Lancillotto nei panni di Galahad, il quale, a differenza del suo alleato, non si farà problemi a uccidere i nemici. La missione, un po’ come accaduto con l’opera sviluppata da DigiPlox con Android Hunter A, è riuscita a metà.

L’environment merita un discorso a parte. Le ambientazioni sono scarne, ripetitive e anche poco sfruttate, stesso discorso per le animazioni che, al di là di qualche gioco di luci interessante, non lasciano il segno e non convincono a pieno. Le OST sono semplicemente insufficienti: dal titolo che fa rivivere la leggenda di Lancillotto ci saremmo aspettati ben altro, invece nemmeno la colonna sonora riesce a restituire un’immagine epica dell’opera. In conclusione, come già detto, ci troviamo davanti a una clamorosa occasione mancata.

Fallen Knight
3
Voto 3
Condividi l'articolo
Videogiocatore dalla nascita: al posto del biberon, stringevo tra le mie manine un controller del NES. Nintendaro per scelta, tradisco il mio grande amore costantemente con Sony e Microsoft.