Fairy Tail Dungeons Recensione, un tie-in davvero diverso

Ecco la nostra recensione di Fairy Tail Dungeons, un titolo dungeon crawler dedicato alla famosa serie giapponese, che nasconde un cuore oscuro dietro a una piacevole pixel art.

Sara Pandolfi
Di Sara Pandolfi - Editor Recensioni Lettura da 8 minuti
Fairy Tail Dungeons
8.3 Ottimo
Fairy Tail Dungeons

La serie anime in manga di Fairy Tail non ha mai avuto particolarmente fortuna per quanto riguarda il mondo dei videogiochi: dopo un paio di tentativi, solo in questi ultimi mesi stiamo veramente scoprendo il mondo videoludico dell’avventura fantasy targata Hiro Mashima, grazie all’annuncio di titoli come Fairy Tail 2 e al lancio di esperimenti come appunto Fairy Tail Dungeons.

Al contrario di quanto traspare da altre saghe tratte da anime e manga, però, Fairy Tail non sceglie in questo frangente la “strada facile” dei picchiaduro in arena, ma prende invece un taglio decisamente più “vecchio stampo”: siamo infatti di fronte ad un dungeon crawler con combattimenti da RPG a turni.

Pregna di situazioni iconiche e di personaggi veramente interessanti, la serie terminata nel 2017 ha avuto successo in Giappone che fuori: proprio per questo motivo, risulta d’obbligo per ogni amante della serie e per gli appassionati dei dungeon crawler chiedersi che lavoro sia stato fatto con Fairy Tail Dungeons, che andiamo a recensire nella sua versione Steam.

Vecchi protagonisti, nuovi incontri

Intrappolati in un misterioso labirinto sotterraneo, l’avventura avrà inizio nei panni di Natsu, il protagonista dell’opera originale, affiancato dall’inseparabile gatto Happy e da una nuova misteriosa figura felina: Labi. Il nostro obbiettivo sarà quello di uscire da questo pericoloso dungeon… senza lasciarci le penne! E credeteci, è una cosa tutt’altro che semplice…

Il grande dungeon viene diviso infatti in una serie di stage all’interno dei quali ci muoviamo per un numero limitato di turni: durante questo frangente di gioco possiamo incontrare degli imprevisti, trovare dei tesori, o dei nemici. Una volta che avremo esaurito i turni a nostra disposizione, la preziosa lanterna di Labi smetterà di illuminarci la via e apparirà davanti a noi il boss del labirinto, da sconfiggere per avanzare nella zona successiva.

Potete facilmente intuire, data la natura del gioco, che la trama abbia un ruolo piuttosto marginale: assistiamo a brevi dialoghi tra un livello e l’altro e, dopo il primo game over, sbloccheremo anche altri originali personaggi giocabili. Possiamo affermare con certezza che il succo del titolo non si trovi nella narrazione, seppur questa risulti poco invadente e particolarmente gradevole e capace di tenerci compagnia per circa 5 ore.

Ogni piano potrebbe essere l’ultimo

Iniziamo a parlare più nello specifico di ciò in cui consiste il gameplay di Fairy Tail Dungeons: una volta addentratici nel labirinto avremo modo di compiere una serie di passi prima dell’inevitabile spegnersi della lanterna. Nelle caselle sulle quali capiteremo potremo trovarci di fronte a nemici da attaccare, situazioni “sospette” dove capire se è meglio darsela a gambe o approfittare della ricompensa che sembra dietro l’angolo, incontri con altri personaggi del franchise, o tesori da raccogliere.

Una risorsa fondamentale per il nostro protagonista è rappresentata dalle carte: questi speciali oggetti consentono infatti al personaggio controllato (e attenzione, sono diverse per ogni personaggio) di eseguire attacchi diversi tra loro. Sul campo di battaglia, infatti, potremo eseguire gli attacchi disponibili tra le carte che abbiamo pescato: in una mano da 4 carte possono celarsi attacchi potenti, strategie di difesa, di potenziamento delle nostre abilità o di cura.

I combattimenti funzionano come degli RPG a turni con le carte che ci diranno quali mosse potremo compiere: tutto quello che possiamo fare è sperare nella buona sorte (o ripescare, al costo di un pezzettino della nostra barra della vita) e fare le scelte giuste, dato che le mosse a nostra disposizione avranno un costo e saranno limitate da una sorta di “barra dell’energia”.

Il cammino fino al boss del labirinto, un avversario particolarmente ostico da sconfiggere (o un gruppo di avversari, anche lì c’è lo zampino della Dea Bendata), richiederà attenzione e volontà di rischiare: riempire con la giusta strumentazione il nostro piccolissimo inventario (possiamo portarci dietro solo 3 oggetti consumabili), ottenere le giuste carte per arricchire il nostro mazzo e, soprattutto, perdere pochi punti salute lungo la strada, sono non tanto strategie da attuare per facilitarsi la strada, quanto più piani per sopravvivere.

Non vi nascondiamo infatti che, fin dai primi passi, Fairy Tail Dungeons si leva il mantello delle apparenze e rivela un grado di difficoltà non proprio basso. Complice la durata del titolo abbastanza bassa, potete ben capire quanto il fattore difficoltà serva proprio a compensare una quantità di stage tutt’altro che alta, dato che basterà che un turno giri un po’ meno bene di come avevamo programmato per trovarci davanti al fortissimo boss in netto svantaggio, e magari con solo metà della barra della vita a disposizione!

Una difficoltà, quella di questo titolo, che ci è complesso definire sempre giusta, ma che ha il merito di rendere l’avventura più stimolante e di invogliarci ad avventurarci anche nelle storie extra, che aumentano la durata della nostra avventura di altre 3 ore circa.

Pixel-art sia!

Lo stile artistico di Fairy Tail Dungeons è semplice e al contempo iconico: con una grafica in pixel-art particolareggiata il giusto e una scelta di colori che alternano con correttezza il cupo e il vivace, siamo di fronte ad un titolo assai piacevole alla vista che farà la gioia degli amanti dello stile “retro” senza però tenersi lontani anche i giocatori che abbracciano maggiormente la modernità, complice una fluidità dei movimenti su schermo e un uso dei menu dall’impostazione assolutamente attuale.

Anche per quanto riguarda lo stile della colonna sonora, viaggiamo su livelli considerevoli: travolgente ma mai inadeguata al contesto “vecchio stile” imposto dai pixel, siamo rimasti veramente soddisfatti dell’esperienza uditiva.

Il titolo, nella sua versione Steam, può essere giocato comodamente con il solo uso del mouse o della tastiera: il gameplay non è particolarmente frenetico e ciò consente al giocatore di riflettere sulla mossa successiva e, soprattutto, impedisce che si vadano a creare cali di frame rate e problematiche legate all’input lag. Abbiamo giocato al titolo su un PC portatile con Intel Core i7 senza che vi fosse alcuna brusca interruzione all’esperienza di gioco.

Fairy Tail Dungeons
Fairy Tail Dungeons
Ottimo 8.3
Voto: 8.3
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Di Sara Pandolfi Editor
Nata e cresciuta videoludicamente sotto il segno della triforza, grande appassionata di videogiochi a 360°, ma con un nostalgico occhio di riguardo alle creazioni della grande N.