F1 2018 – Recensione del gioco ufficiale della FIA Formula One World Championship

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Recensioni Lettura da 17 minuti
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8.8
F1 2018

I titoli di guida sono sempre stati per gli sviluppatori un motivo di vanto e allo stesso tempo un enorme rischio. Come per tutti i titoli con licenza ufficiale, tra un successo importante e un fallimento su tutta la linea il passo è sempre stato davvero breve. Codemasters negli ultimi anni ha però dimostrato come poter rilanciare un brand, come quello dei titoli dedicati alla Formula Uno, che per alcuni tempi ha riscontrato nel pubblico meno appeal rispetto ad altri. Dopo l’impennata qualitativa degli ultimi due anni, F1 2018 si appresta alla consacrazione definitiva, con veramente tantissime feature pronte ad allettare anche il pilota più scettico: di certo essere il titolo ufficiale della FIA Formula One World Championship 2018 è un grande onore, ma si rivela soprattutto un grande onere, e dopo le dichiarazioni e i video rilasciati negli ultimi mesi le premesse si sono rivelate buone da subito. Se lo sviluppatore/publisher è riuscito nell’impresa, lo scopriremo solo correndo.

F1 2018

Il nuovo ragazzo del quartiere

Quando si mette le mani su un qualsivoglia titolo dedicato alle corse, è quasi scontato pensare fin da subito alla modalità Carriera: non importa da quanto tempo non mettete mano al pad, al volante o alla tastiera, ma davanti alla voglia irrefrenabile di sfrecciare tra le curve dei tracciati del mondiale nella vostra competizione personale non si può davvero resistere. Come di consueto si parte dalla creazione del pilota e dalla scelta del proprio nome, avatar, numero, casco e così via. Tutti questi fattori, nome a parte, potranno essere scelti da una serie di elementi predefiniti e potremo inoltre optare non solo per figure maschili, ma anche femminili. Non finisce qui: passeremo poi a un’importantissima sezione dove sceglieremo la difficoltà della nostra avventura. Queste scelte sono da fare in modo oculato, e prevedono la competitività dell’IA, ma anche gli aiuti che potremo attivare (come ad esempio la frenata assistita), il tipo di regolamento con tanto di penalità applicabili, e molto altro. La scelta sarà più determinante per l’inizio della vostra carriera nel mondo di F1 2018 sarà però senza dubbio quella dedicata alla scuderia dalla quale partire. Chiaramente più essa è importante e con vetture di base performanti, e più saranno alte le aspettative del vostro team. Riuscirete a rispecchiare i requisiti per portare a termine la stagione soddisfacendo le richieste della società?

Una volta pescata la vostra carta, entrerete già da subito in diretta competizione col vostro compagno di squadra – come è inevitabile accada – che diventerà uno dei vostri diretti rivali nel corso della stagione. Prima di scendere in pista però, ci viene data la conferma del gradito ritorno della stampa: in alcuni momenti della nostra carriera infatti, verremo intervistati nel paddock o nei box, rilasciando dichiarazioni sui nostri risultati, che siano grandi vittorie o fallimenti catastrofici, ma anche risultati nelle prove libere o nelle qualificazioni. Gestire la vostra personalità e le vostre risposte di fronte alla giornalista di turno sarà determinante, poiché esse influiranno sia sui vostri team di sviluppo (aerodinamica, telaio e così via), sia sulla vostra reputazione in generale con la vostra e le altre scuderie.

Il retroscena sarà però gremito di molti altri fattori, come la possibilità di acquistare modifiche e potenziamenti per la vostra vettura, personalizzare gli assetti (selezionabili anche da una serie predefinita), gestire i treni di gomme a disposizione, testare le strategie da adottare in gara e molto altro ancora. Anche se non tutti questi passaggi vi saranno chiari da subito se siete piloti alle prime armi, sessione dopo sessione sarà inevitabile prendere familiarità sia con la gestione delle risorse – dato che tutte le componenti meccaniche ed elettroniche saranno esposte ad usura, e in molti casi dovrete anche sostituirle – sia con le strategie da adottare.

F1 2018

Il più grande spettacolo del Weekend

Uno dei vanti più grandi che F1 2018 può sfoggiare senza remore, è quello dell’interesse: era da tempo infatti che, parlando in prima persona, non mi sentivo così attratto dalle sessioni di prove libere dedicate a un titolo di questo sport. Per la prima volta infatti mi sono ritrovato a voler completare tutte e tre le sessioni preliminari e non solo la qualificazione a manche. La struttura delle sessioni nella carriera è chiaramente quella standard, anche se potrete decidere di saltare le prove a piè pari e procedere direttamente con le qualifiche. Lo sconsiglio caldamente: queste infatti, non servono solamente a prendere confidenza col tracciato, come potrebbe superficialmente sembrare dall’esterno, ma sono indispensabili per capire il comportamento dell’auto su ogni specifica pista, come il consumo di carburante, i punti con maggiore intaccamento delle gomme e altri ancora. Questi programmi saranno utili al vostro processo di familiarizzazione, ma vi permetteranno anche di apprendere dati importantissimi che delineeranno la strategia di qualifiche e gara. Ogni tipo di test che effettueremo si svolgerà in modalità diverse, sfruttando diversi tipi di “minigiochi” e segnalatori che monitorano i nostri progressi sul giro per quello specifico programma. Alcuni di questi ad esempio, come il test per la gestione dell’ERS o del carburante, presenteranno una barra a tre colori che delimita quanto più possibile ci stiamo avvicinando ai livelli ottimali di consumo (dal rosso che significa insufficiente, al verde, buono, fino ad arrivare al viola che segnala un risultato ottimo. Questi tre colori ritorneranno per tutti i tipi di test, ma anche per i tempi sul giro in gara e altro ancora). Una volta conquistata la padronanza della nostra monoposto nelle libere, si procede come di consueto alla lotta per conquistare la pole position in griglia di partenza, e al tanto atteso Gran Premio.

Quando la Storia va di moda

Uno dei più graditi ritorni all’interno del titolo è senza dubbio la possibilità di sfrecciare sui tracciati di tutto il mondo con le vetture che hanno fatto la storia di questo sport, dalla Lotus del 1972 fino ad arrivare alla Red Bull del 2010. Le Auto Classiche infatti hanno un ruolo importante – anche se non determinante – all’interno dell’esperienza offerta da F1 2018. Durante la modalità carriera saremo infatti invitati a partecipare ad alcuni eventi speciali dedicati a queste monoposto: non saranno dei gran premi, e per completarli dovremo riuscire a superare delle specifiche sfide all’interno di essi, come riuscire a “sopravvivere” a dei checkpoint e tante altre modalità classiche dei racing game. Se partecipare o meno a questi eventi dipenderà solamente dalla nostra volontà. Riuscire a completare l’evento non comporterà grandissimi vantaggi e non ci farà cadere nel baratro qualora non vi riuscissimo. Bellissime da ammirare, molte di loro saranno però una vera spina nel fianco al volante, non disponendo chiaramente di tutti i sistemi tecnologici che abbiamo a disposizione con le vetture più moderne. Tra i tocchi di classe c’è anche l’HUD creato ad hoc. Il ruolo di questi splendidi pezzi del passato però non termina qui, essendo sfruttabili anche nella modalità Gran Premio singolo e nelle Prove a Tempo presenti nel menù principale.

Dall’originale al ludico

Oltre a quelle citate in precedenza, a completare il parco delle modalità presenti in F1 2018, ci sono quella Multigiocatore online – con la quale aggiorneremo la nostra review non appena avremo modo di testare il titolo con gli altri giocatori – e la modalità Campionati. Quest’ultima è quella che, carriera a parte, risulta essere la più originale e divertente in single player: il gioco ci propone infatti una serie di campionati – più o meno brevi – che vedono modificati il numero di tracciati, il regolamento (addirittura alcuni presentano le qualifiche a giro singolo), e molto altro. A seconda del pilota originale che sceglieremo per intraprenderli, la nostra posizione finale ci assegnerà una medaglia d’oro, d’argento o di bronzo, che equivalgono rispettivamente a 3 punti, 2 punti e 1 punto. Questi punti accumulati serviranno per sbloccare i campionati più ardui e con regolamenti e tracciati sempre diversi. In totale ne sono a disposizione 20, e ben 11 di essi saranno disponibili da subito (compreso il campionato 2018 standard a 21 tracciati che potremo vivere con occhi e volante del nostro pilota preferito).

F1 2018

La velocità è nulla senza il controllo

Uno degli argomenti più spinosi per i giochi di Formula One, ma anche dei titoli automobilistici in generale, è sempre stato il guidare stesso. F1 2018 nel campo della guida si piazza in una sorta di posizione ibrida: non neghiamo di essere rimasti impressionati dalla quantità di cose da mettere a punto e da calcolare prima di una gara e durante (come tenere sott’occhio l’usura e la temperatura delle gomme, la miscela utilizzata del carburante, l’erogazione dell’ERS e l’attivazione del DRS e così via), e unendo questo fattore a una difficoltà generale abbastanza elevata, la prima impressione è che il titolo sia adatto solamente a un pubblico appassionato. In realtà ci sono molte cose che, se settate nel modo giusto, potranno appianare il livello di sfida, rendendola abbordabile anche ai giocatori di primo pelo. Ad esempio tenere attivata la feature “Flashback” ci permetterà di ripartire qualche secondo prima di un evento spiacevole, oppure la frenata assistita – disponibile in tre livelli di forza – riuscirà a limitare di molto le nostre escursioni sull’erba a causa della nostra foga agonistica. L’importanza di settare o disattivare tutti i tipi di aiuto nel modo che vogliamo è incredibilmente grande, perché sarà il cuore pulsante della nostra esperienza, senza dimenticarci di impostare anche il livello di abilità dell’intelligenza artificiale (che arriva ad un massimo di 110!). L’appunto più grande che possiamo farvi è di scegliere attentamente ogni singola cosa, evitando di rendervi l’esperienza davvero troppo difficile, o tanto facile da non regalarvi soddisfazione. Probabilmente ci troviamo di fronte al sistema di simulazione di F1 più accurato di sempre (finora).

La risposta dei comandi risulta egregia sia che si giochi con un pad, sia che si utilizzi una periferica che dispone di un force feedback adeguato, e l’influenza delle condizioni del telaio, del motore, delle gomme e così via saranno tangibili. Divertente e quanto mai utile risulta anche comunicare coi box per rimanere aggiornati con tutto ciò che accade a noi e in pista, senza dimenticare che se sfrutteremo cuffie o auricolare, potremo utilizzare i comandi vocali per richiedere assistenza, risparmiandoci così la grana di scegliere dal menù a lato apposito e distraendoci nei momenti decisivi in pista (si, ho visto il muro da vicino molto spesso). A chiudere il cerchio della vostra area comfort personale, ci sarà l’ardua scelta della telecamera di gioco che più vi si addice. Non neghiamo che alcune di quelle disponibili risultano essere poco sfruttabili (in particolare quella interna), a causa della grande porzione di schermo che sarà occupata dalle parti della monoposto che “intralceranno” il nostro campo visivo. D’altra parte, riuscire a prendere la mano con la dovuta pazienza con essa o quelle subito esterne all’abitacolo, garantirà un’immersione di tutt’altro livello.

Buon gioco a cattivo viso

Arriviamo infine a tutto ciò che viene degnamente a far parte del contorno di F1 2018, quelle cose che – sebbene non perfette al millesimo – riescono a rendere ancora più gradevole il risultato finale. Il lavoro di Codemasters è stato buonissimo, ma che alla somma dei fattori va a collocarsi nel mezzo: il comparto grafico ha subito un’impennata degna di nota nell’ultimo anno, ma possiamo dire con rammarico che manca ancora qualcosa. Senza nulla togliere alle fedeli riproduzioni delle livree delle monoposto, degli interni, dei caschi e di tutto ciò che riguarda le nostre frecce a quattro ruote, il resto dei dettagli è molto restio nel farsi apprezzare: se ci concentriamo sui volti dei piloti e non, ma anche su alcuni dettagli base del corpo, l’impressione che si poteva fare certamente meglio è proprio dietro l’angolo, soprattutto perché il colpo d’occhio non è dei migliori. A dare un parziale calcio allo scetticismo arrivano però i tracciati: presentati in modo splendido tra commento e immagini, descrizione della pista e così via, i nostri minuti pre-gara saranno carichi della stessa adrenalina dei Gran Premio reali. La riproduzione dei 21 tracciati (di cui 4 disponibili anche in una versione breve) è assolutamente impeccabile, anche se alcuni circuiti che prevedono sullo sfondo delle strutture in lontananza, perdono un po’ del loro fascino. Ma a cosa serve effettuare sorpassi mozzafiato in tracciati da urlo se non possiamo immortalarlo? E proprio rispondendo a questa domanda avremo tra le feature a disposizione anche i replay e l’ormai consueta “modalità foto“!

Tra la bandiera e lo champagne

Senza infamia e senza lode, ma con molto su cui potersi compiacere, arriva infine il comparto sonoro: anche se la soundtrack originale del titolo risulta molto anonima e statica, la riproduzione del canto dei motori rende davvero bene, anche se riprodotto da TV con qualche anno sulle spalle. Se si passa alle cuffie invece, il risultato è ancora migliore. A far storcere il naso in questo particolare ambito però c’è il doppiaggio italiano, quasi totalmente fuori sincro in tutte le circostanze in cui ci troviamo di fronte qualcuno a parlare, un vero peccato dato il buon rendimento a livello audio delle performance dei doppiatori. La cosa che però più mi ha lasciato senza parole, e abbastanza in negativo, è stata la mancanza degli inni nazionali nella scena del podio, saltata di netto! Non neghiamo che questa scelta sia a nostro avviso bizzarra, ma che soprattutto dopo aver macinato chilometri senza sosta, salire sul più alto dei gradini senza sentire le note dell’inno del proprio pilota e della propria squadra lascia davvero l’amaro in bocca…

F1 2018
8.8
Voto 8.8
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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.