Difficile dimenticare il lancio di Nintendo Switch, dopo il fallimento di Wii U e l’incredibile attesa di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. La console ibrida venne presentata nel dettaglio durante un evento dedicato principalmente a investitori e stampa tenutosi in diretta agli inizi del gennaio del 2017. Durante quella diretta vennero annunciati giochi come Super Mario Odyssey, ARMS, Splatoon 2, Xenoblade Chronicles 2 e 1-2-Switch. Quest’ultimo, rispetto a tutti gli altri, era quello che più dimostrava le innate possibilità di gioco che Nintendo Switch metteva a disposizione, sfruttando in modi molto originali l’HD rumble, il giroscopio e addirittura il sensore a infrarossi del Joy-Con destro.
A differenza di tantissimi altri titoli, 1-2-Switch sfruttava tantissimo la peculiarità dei Joy-Con e riusciva quindi a permettere a chiunque di divertirsi con la console, come fece Wii Sports su Nintendo Wii. Oggi pensiamo alla compilation di minigiochi con piacevoli ricordi di momenti di divertimento con i nostri amici o parenti, motivo per cui siamo rimasti più che felici di scoprire che stava per giungere un vero e proprio sequel.
https://www.youtube.com/watch?v=9QX9ZSYMlMI&t=39s
Everybody 1-2-Switch è stato annunciato a sorpresa soltanto poche settimane fa, addirittura senza alcun trailer o informazioni specifiche su quello che ci saremmo potuti aspettare. Eppure oggi siamo qui a parlarvene, dopo aver avuto modo di provare una buona dose di minigiochi e modalità decisamente interessanti. Analizzare un’opera del genere, tuttavia, ci ha messo di fronte ad alcuni ostacoli piuttosto inediti.
Rispetto a qualsiasi altro titolo che abbiamo avuto modo di analizzare, Everybody 1-2-Switch richiede necessariamente la presenza di altre persone e il modo in cui ognuno apprezza i singoli giochi è prettamente soggettivo. Ammettiamo di esser stati molto in difficoltà ad analizzare l’opera, sia perché ci sono dei difetti piuttosto evidenti, sia perché quelle stesse pecche venivano spesso meno nel momento in cui più persone stanno giocando.
Tutto un altro party
Ma facciamo un piccolo passo indietro in modo da poter contestualizzare meglio il tipo di esperienza che ci si può aspettare da Everybody 1-2-Switch: il titolo, sviluppato e pubblicato da Nintendo, è un party game che metterà contro due squadre di giocatori, competendo per ottenere il massimo dei punti entro la fine della partita. La modalità di gioco principale vedrà gli utenti sfidarsi in una serie di piccoli giochi che prevedono sempre l’utilizzo dei Joy-Con. La squadra che vince ottiene un punto, e chi ne otterrà tre avrà vinto la partita.
Le differenze con il precedente 1-2-Switch sono però molteplici, a partire dalla quantità e varietà di minigiochi, adesso molto superiore. La novità più incredibile, tuttavia, è la possibilità di partecipare unicamente con lo smartphone fino a un massimo di 100 giocatori. Questa novità (che ci ha entusiasmati molto, saremo onesti) ci ha aperto la mente per una valanga di possibilità: per fare un esempio, possiamo prendere un proiettore e invitare tutte le persone che conosciamo per fare un enorme partita a Everybody 1-2-Switch, il ché significa che non sono neanche più necessari i Joy-Con per partecipare e divertirsi.
La modalità smartphone presenta alcune interessanti differenze in termini di esperienza, come la possibilità di visualizzare interfacce differenti sullo schermo del proprio telefono e quindi interagendo in modo più diretto con quello che sta avvenendo su Nintendo Switch. Allo stesso modo, sarà possibile mandare emoji o messaggi che appaiono sullo schermo, che sebbene sulla carta possa sembrare qualcosa di poco, vi garantiamo che durante una serata con i vostri amici o le vostre amiche, apre un mondo di spunti su cui farsi una risata.
Chiaramente ci sono alcuni limiti evidenti e falle nella progettazione dell’esperienza: come potremmo mai mettere cento persone in una stanza e, soprattutto, come potremmo non aspettarci problemi di connessione? Non solo, abbiamo riscontrato alcuni momenti morti tra le fasi in cui i giocatori sono chiamati a interagire tra un gioco e un altro, dettaglio che rischia spesso di allentare la concentrazione e ridurre l’apprezzamento generale della partita. Per farla breve, probabilmente la mascotte del titolo, “Horace the horse” parla decisamente troppo. Non è un caso che nel menu principale ci sia la possibilità di scegliere la tipologia di partita per durata, da un minimo di 20 minuti a un massimo di 60.
Molti hanno puntato il dito verso l’impossibilità di scegliere minigiochi specifici fin da subito, dato che per poterne scegliere uno dovremo prima averlo completato nella modalità principale. Siamo d’accoro che questo possa scontentare alcuni, ma c’è da tenere in mente che non è possibile giocare Everybody 1-2-Switch da soli, e se un amico vi chiederà di fare un gioco specifico è perché l’ha già provato in precedenza e, di conseguenza, lo avrete già sbloccato dalla lista.
Everybody 1-2-Switch non è certamente un gioco perfetto, sia ben chiaro. Il nostro lavoro, qui, è quello di fare un’analisi esaustiva dell’opera, effettuando un processo retroattivo allo sviluppo del gioco e capire perché Nintendo abbia fatto determinate scelte. Tuttavia, vogliamo andare un po’ oltre i dogmi che definiscono se un gioco è “bello” o meno basandoci su aspetti che in Everybody 1-2-Switch verrebbero decisamente a mancare.
La domanda che ci siamo posti è poco, ma fondamentalmente, differente: Everybody 1-2-Switch è divertente? E la risposta è un sonoro e felice “sì”. Per questo motivo vi diremo di non fermarvi al voto, né il nostro e né di nessun altro, ma ascoltare le storie di chi lo ha provato, chiedergli se si è divertito, se gli sono piaciuti i giochi, se vorrebbe sfruttarlo magari aggiungendo una “penalità” extra alla squadra che perde (avete capito di cosa sto parlando). Non pensate ai tempi morti, alla mascotte troppo chiacchierona, o alle piccole incertezze tecniche, ma concentratevi solo sul divertimento. Fatevi questo favore, e non ve ne pentirete.