VideogiochiRecensione

Edge of Eternity – Recensione del nuovo jrpg targato Midgar Studio

Edge of Eternity è la fatica di un piccolo ma forte studio di programmazione, chiamato Midgar Studio: prima ancora di imbarcarci in questa avventura sappiate che il team di sviluppo che ha lavorato alla produzione sapeva bene quello che stava facendo e ci ha colpito notevolmente il livello di profondità messo in mostra dal titolo. In genere, quello che rende una produzione di stampo indie è la scarsità delle risorse a disposizione della software house, traducibile in diverse sbavature all’interno del gioco stesso: ebbene, non è questo il caso, vuoi perché il titolo ha passato quasi tre anni in early access su Steam, vuoi perché la cura maniacale dello studio gli ha permesso di prendersi il tempo necessario per risolvere ogni possibile problema. Ad oggi possiamo già dirvi che per il prezzo richiesto, il titolo non vi deluderà. Bando quindi ai sentimentalismi e andiamo a sviscerare in questa nostra recensione l’intrigante Edge of Eternity.

Un mondo corrotto

Diversi anni fa, nel mondo di Heryon la vita scorreva senza troppe problematiche… ma al destino si sa, non manca il senso dell’umorismo: ecco infatti che una forza d’invasione aliena entra in contatto con il pianeta, liberando nel mondo diverse forze da tempo sopite. Ben presto a così inizio una guerra senza quartiere con l’invasore straniero, sanguinosi scontri che avrebbero portato nel corso del tempo alla manifestazione sia di una tecnologia all’avanguardia, fatta di astronavi e armi laser, il tutto però affiancato a spade spade incantate e incantesimi, senza dimenticare mistici culti di dei antichi da tempo dimenticati. Durante tutto questo susseguirsi d’eventi, gli invasori hanno rilasciato un miasma, chiamato Corrosione, che trasforma tutte le forma di vita con cui entra in contatto in veri e propri abomini. Sarà in questo scenario devastante che il nostro eroe Daryon vivrà la sua avventura, un viaggio che avrà inizio nel sangue.

itrova attaccato mentre era immerso in una conversazione con i suoi amici più cari, compagni d’arme.

Edge of Eternity recensione

Durante una conversazione con alcuni compagni d’arme, ci ritroveremo a doverci difendere da un attacco lampo del nemico, situazione nella quale i nostri alleati daranno la vita per permetterci di affrontare la battaglia e vincere, sebbene non senza conseguenze. Il ragazzo viene infatti scelto per essere sacrificato in nome di un antico culto ma la sua forza di volontà gli impone di sottrarsi a tale barbaria e trovare una soluzione alternativa. Non vi sveleremo altro circa la trama, sappiate solo che sarà un viaggio dedito alla speranza, irto di pericoli e con non pochi sacrifici da compiere per il bene del genere umano che abita Heryon.

Tra passato e futuro

Edge of Eternity è un gioco che fin da subito salta all’occhio per i contrasti che porta con sé: il mondo di gioco appare vivo, denso e ricco di dettagli spettacolari alla vista come montagne che si ergono sopra di noi fluttuando, cascate che scorrono al contrario rispetto alla gravità e statue immense, il tutto mescolato ad astronavi, aerei e caccia da combattimento che solcano i cieli. Detto questo, per spostarsi da una zona all’atra cavalcheremo un incrocio tra un gatto ed una volpe gigante. L’impatto visivo che ci si palesa innanzi appare spettacolare e molti elementi della struttura ludica riportano al passato del mondo videoludico. Per fare un esempio lampante, basti pensare al sistema a turni del combattimento, basato su una barra di rapidità che si riempie ad ogni azione: chi per primo la riempie gioca!

Nel corso del nostro turno è possibile curare un membro del gruppo mediante una magia o pozione, spostarsi di casella in casella (esagoni sparsi per il campo di battaglia) in modo da evitare attacchi in arrivo e sfruttare un’arma ambientale posta in una determinata casella, ad esempio una balista laser o più semplicemente dei tronchi legati da sganciare e far rotolare contro il branco di lupi che ci attacca; potremo anche preparare un potente incantesimo o difendere un compagno. Ovviamente tutto questo sempre seguendo una rigida gestione del mana (mp) o delle azioni che un personaggio può compiere che magari richiedono una specifica abilità o capacità innata. A livello pratico, i giocatori potranno scegliere tutto: dal set di equipaggiamento fino a quando far dormire i propri eroi. E’ possibile potenziare le proprie armi mediante l’uso di peculiari cristalli grazie ai quali potremo rendere l’arma velenosa o glaciale. Il sistema a cristalli è utilizzato anche per il classico “level-up” che ad ogni livello ci consentirà di applicare un nuovo cristallo in un nuovo slot, così da poter costantemente migliorare il nostro protagonista o qualche compagno di squadra. All’appello è presente anche un intricato sistema di crafting degli oggetti consumabili, così come delle armi e delle armature che potrete creare personalizzandole in base alle vostre esigenze.

Edge of Eternity recensione

Al confine dell’eternità

Edge of Eternity è un titolo valido, pulito e mai banale: siamo convinti che il periodo di sviluppo lungo, unito ad una lunga campagna in early access abbia contribuito non solo alla realizzazione di un ottimo titolo del genere JRPG ma anche alla crescita di uno studio minore che siamo certi in futuro farà molto meglio di quanto già fatto fino ad ora, dimostrando di essere in grado di ascoltare la community che ha dato validi feedback in sede di early access (è tutt’ora possibile segnalare bug e problematiche mediante l’uso dell’apposito tool in gioco). Qualche errore è stato comunque commesso strada facendo: le texture del pavimento e di alcuni nemici non sono sempre curate al massimo e in alcuni casi sembrano un po’ lasciate al caso o, ancora, talvolta la telecamera al di fuori dei combattimenti appare legnosetta e non dà modo di capire bene come centrare la scena. Questi piccoli e banali spigoli non minano però di certo l’esperienza o la qualità intrinseca del gioco che risulta essere un ottimo esponente del genere.

Edge of Eternity

8

Edge of Eternity è l'esempio di come non servano enormi software house per realizzare dei buoni prodotti; alle volte, basta dedizione e buona volontà affinché un piccolo team indie possa approcciarsi ad un ambizioso progetto e vincere sotto il profilo della buona riuscita del prodotto. Forte di una componente narrativa non pretestuosa e personaggi scritti davvero bene, questo JRPG mescola meccaniche classiche ad altre più moderne per offrire qualcosa di totalmente diverso, un'esperienza perfetta per tutti gli amanti del genere.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche