È tempo che Batman torni, Marvel’s Spider-Man ne è la prova

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor News Lettura da 7 minuti

Batman e Spider-Man, due nomi che evocano da subito due mondi che ognuno di noi conosce, al punto che molte persone pensano addirittura che questi due eroi coesistano nello stesso universo. Si, quest’ultima frase potrebbe avere del ridicolo per molti di voi che state leggendo, ma vi assicuro che in moltissimi hanno questa tendenza a mischiare il mondo assolato e divertente della Marvel, con quello oscuro e decisamente più malinconico della Detective Comics, conosciuta nel mondo come DC. Ebbene, a pochi giorni dalla dipartita del papà di Spider-Man, Stan Lee, volevo mettere ancora più vicini questi due eroi, spiegando perché il mondo video ludico necessita di uno quanto dell’altro.

Spider-Man / Batman1

Due orafani, due lutti, due eroi

Se da un lato abbiamo il giovane Peter Parker che perde i genitori quando era molto piccolo, in circostanze narrate e rivisitate più volte nel corso delle versioni del tessi-ragnatela, dall’altro lato abbiamo una storia conosciuta e ferma nei vicoli di Crime Alley, quando Martha e Thomas Wayne vengono uccisi sotto gli occhi del giovanissimo Bruce Wayne. Il dolore condiziona la vita di Bruce al punto che decide di diventare lo scudo contro i soprusi che una città ricca di pericoli come Gotham. Il lutto, una tragedia che Peter Parker affronta da adolescente, quando la morte dello zio Ben lo colpisce come il più duro dei magli colpirebbe l’incudine; questi eventi brutali, generano due eroi capaci di portare sulle spalle pesi ben più grandi di quelli che un comune essere umano potrebbe, sebbene entrambi vivano una vita agli antipodi. Da una parte c’è Peter Parker, giovanotto di periferia alle prese con un lavoro precario e la responsabilità di un costume che ha scelto, seguendo gli insegnamenti della figura paterna che era lo zio; dall’altro lato abbiamo il Bruce Wayne che, sebbene non si sia mai dovuto preoccupare di come pagare le bollette o riempire il frigorifero, prende un altra strada e discende in un torpore di dolore che “cura” indossando i panni del pipistrello, in quello che è un vortice di rabbia ed oscurità. I ragazzi crescono, e sebbene uno abbia dalla sua la scienza e dei poteri che superano le normali capacità umane, sto parlando di Peter Parker, l’altro il ricco Bruce possiede determinazione e testa abbastanza grandi (oltre ad un discreto portafoglio che non guasta) tali da renderlo il detective più preparato al mondo. Cresciuti ai margini, estremi entrambi, eppure tanto vicini, questi due eroi hanno saputo condizionare generazioni e media in maniera trasversale e hanno fatto la fortuna di quella o dell’altra casa di produzione.

Spider-Man / Batman

Eroi virtuali

Sebbene la presenza sui media classici come TV e carta stampata sia sempre stata forte sia per Spider-Man che per Batman, è da qualche anno che nel mondo videoludico si cerca il salto di qualità per entrambi: ebbene la vera “svolta” avvenne nel lontano 2009, il primo capitolo di quella che divenne poi una serie, Batman: Arkham Asylum colpì questo mondo, ridefinendo lo standard per un tie-in su un super eroe, andando a definire un genere che da tempo era costellato da errori grossolani e poco curato. Il Crociato Incappucciato crebbe di popolarità nel mondo virtuale ed appositamente creato per lui, mentre il nostro Testa-di-tela sfrecciava sui tetti di New York al cinema. Passano gli anni ed eccoci nel 2018, dopo quattro titoli sul pipistrello, l’Uomo Ragno giunge a noi con un capitolo inedito, un nuovo look, un nuovo gameplay ed una storia ben più profonda del solito: ma sarà stato davvero così? Ebbene è palese quanto la produzione dell’Uomo Ragno sia ispirata ai giochi di Rocksteady Studios, certo con le dovute innovazioni e l’arma non da poco dell’esclusività per PlayStation 4, che rende il titolo sicuramente più fluido ed artisticamente più curato su console. La presenza scenica del Marvel’s Spider-Man che arriva su PlayStation 4 ha fatto capire a tutti una cosa c’erta: c’è bisogno di un nuovo titolo su Batman. Intendiamoci: il prodotto sull’Uomo-Ragno è pazzesco e non ha nulla a che vedere con le precedenti versioni del personaggio; è altresì vero che in molti si sono ritrovati a chiedersi come avrebbe affrontato Batman quel nemico, quella situazione o risolto quell’enigma, forte di un utilizzo di gadget molto più peculiare (del resto Batman non possiede la forza o i super sensi come l’Uomo-Ragno ergo la tecnologia del suo costume deve colmare il divario tra i due).

Spider-Man / Batman

Corre, Corre è Batman!

Batman è da sempre nell’immaginario collettivo l’eroe a cui tutti si ispirano, sarà per la sua umanità intrinseca, per la sua forza di volontà (o forse perché a molte persone piacerebbe essere ricchi). Nel mondo che più mi riguarda da vicino come redattore, quello videoludico, posso dire che l’assenza del Crociato di Gotham dalla scena è vibrante: l’arrivo di un titolo sull’eroe Marvel ne è la prova, in quanto le similitudini tra i due giochi sono evidenti, ed il tam-tam che si sta muovendo online – che vede Rocksteady impegnata su un altro eroe – lascia scorrere sempre quella vena di speranza, quella voglia di tornare a vestire i panni del Cavaliere Oscuro che è imprescindibile per qualsiasi giocatore che abbia anche solo provato i titoli Warner. Per citare la trilogia di Nolan, rivisitandola per l’occasione, direi che “Batman è l’eroe che ci meritiamo e l’eroe di cui abbiamo dannatamente bisogno”, magari sotto un’altra luce (od ombra), magari in una veste più investigativa e meno action, oppure in una comparsa nel titolo di un altro eroe – si vocifera Superman – ma fatto sta che in molti sognano di tornare a muoversi per le buie strade di Gotham. Diciamocelo, sarebbe anche ora che Warner tirasse fuori un pipistrello dal cilindro al posto del coniglio!

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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.