È arrivata finalmente nelle nostre mani, e in tutte quelle mani che – a scatola chiusa – hanno effettuato il preordine di un gioco che da molti è considerato il Re degli action rpg: Diablo IV sarà riuscito a mantenere tale titolo anche dopo la Closed Beta? Scopriamolo!
Sanctuarium, sporco e devastato
Siamo di nuovo su Sanctuarium, il mondo creato dal rapporto d’amore non proprio usuale tra l’arcangelo Inarius e Lilith, figlia di Mephisto (fratello di Diablo, Primo Maligno) e Dea delle Succubi. Quello che troviamo è un mondo alla deriva, dilaniato dal passaggio di Lilith, rediviva dopo un antico rituale proibito ad opera di alcuni occultisti che hanno riportato sulla Terra questo empio demone, capace di corrompere il cuore degli uomini e renderli schiavi di una frenesia omicida e insensata.
Sotto il punto di vista della storia ripercorreremo un plot in stile Diablo II, dove inseguiremo Lilith passando nei luoghi dove lei è già stata, incontrando angeli e altre razze capaci di aiutarci nella nostra caccia. In questa Closed Beta erano selezionabili le classi di personaggi Barbaro, Incantatore, e Tagliagole, ciascuno dei quali creabile nelle varianti di genere che preferite.
Dopo la selezione del personaggio e una breve ma “intensa” personalizzazione di quest’ultimo (nella quale si potevano scegliere acconciature, occhi, viso, tatuaggi e voce del personaggio), daremo un nome al nostro malcapitato e ci si butterà nella mischia. Siamo in un a regione a nord-est di Sanctuarium, più precisamente nella città principale di Kyovashad.
Città e Mondo di gioco
In città ci sono diversi NPC: ad esempio l’Occultista sarà in grado di estrarre il potere dagli oggetti leggendari, inserendolo in un Codex potendolo utilizzare quando vogliamo, e dandoci poi la possibilità di reinserire tale potere in un oggetto di livello inferiore che diventerà Leggendario a sua volta; oppure il fabbro, classico personaggio presente in tutte le incarnazioni del gioco, e altri venditori di Armi ed Armature che cambieranno i loro oggetti in vendita ogni 6 ore circa, quindi ogni arma o armatura in vendita è a “tempo determinato”.
Ci sono anche lo Stalliere, in grado di farci comprare una cavalcatura (sfortunatamente non disponibile in questa Closed Beta, peccato), e l’Erborista, che mediante la consegna di erbe e oggetti reperiti durante la caccia nell’avventura, aumenterà sia il potere delle pozioni che trasportiamo, sia la quantità di tali pozioni. Inoltre potrà creare degli Elisir, ovvero oggetti consumabili che vi daranno un bonus per trenta minuti, che sia un aumento delle caratteristiche o dell’esperienza ricevuta dopo un combattimento.
Ultimo ma non certo per importanza, il Latore di Curiosità, che mediante lo scambio con un oggetto chiamato Obolo (reperibile durante le missioni secondarie) vi donerà un oggetto casuale di una specifica branca a vostra scelta, come ad esempio spade, asce, armi in asta, archi, bastoni, bacchette, ma anche parti di armatura come elmi, anelli e Chiavi Sussurranti, queste ultime fondamentali per aprire forzieri rari sparsi per la mappa. Gli oggetti che il Latore vi donerà avranno un’alta percentuale di uscita come Leggendari, il che rende interessante scambiare con lui gli Oboli.
La mappa è di fatto immensa, e se pensiamo che questa sembra essere solo una porzione del primo atto, capiremo fin da subito che Diablo IV non è un gioco per chi ha poco tempo da dedicarci.
Fuori dalla città ci sono dei Dungeon peculiari, che se completati vi conferiranno un Aspetto Leggendario legato ad una specifica classe o meno, che entrerà nel Codex del vostro account. Questo significa che anche se in quel momento non sarà utilizzabile (se ad esempio avete sbloccato un Aspetto di competenza da Tagliagole ma state giocando con un personaggio Barbaro), non dovrete avere paura, perché quando creerete un Tagliagole sul vostro account avrete l’Aspetto già sbloccato e potrete usarlo a vostro piacere.
Sono presenti eventi occasionali che si incontrano nella mappa come “salva la carovana” o “sconfiggi il nemico X” per otterrete sia una ricompensa immediata, sia un punteggio di Reputazione in quella zona della mappa, che vi consentirà onori e premi una volta riempita la barra di reputazione (potete farla salire ad esempio completando missioni secondarie per conto degli NPC). Ci sono poi, sparsi per la mappa, dei Santuari di Lilith, statue con le quali interagire per ottenere un bonus perenne alle caratteristiche.
In Diablo IV troveremo anche le Fortezze, ovvero dungeon molto difficili che è bene affrontare in coppia o più giocatori (il party con gli amici è da 4 giocatori). Alla fine di queste, vi troverete ad affrontare un boss molto complicato e che vi darà non poco filo da torcere. Se questa sfida non fosse per voi già abbastanza, sappiate che ogni giorno comparirà sulla mappa il World Boss, un boss enorme che verrà sfidato da tutto il server e che premierà i giocatori che si saranno radunati per combatterlo. La sensazione di impotenza quando vi ritroverete sotto di lui è disarmante ed eccitante, con la battaglia con moltissimi giocatori che ha l’effetto del “tutti per uno” della scena vista in Ready Player One di Steven Spielberg.
Livello ed equipaggiamento
In Diablo IV i personaggi avranno un level cap di 50 (25 in questa incarnazione limitata), dopodiché inizieranno i livelli di Eccellenza, capaci di fornire ulteriori bonus passivi (che non conosciamo dato che sono bloccati in questa Closed Beta). I l set del personaggio è composto da cinque slot per l’armatura, due per gli anelli e uno per la collana, ci sono poi le armi che nel caso del Barbaro saranno quattro alla volta (un vero carro armato ndr), mentre per l’Tagliagole e l’Incantatore dovrete sceglierne due.
Le caratteristiche base saranno Forza, Intelligenza, Volontà e Destrezza la terza delle quali che non è presente in alcun altro gioco della serie, e influisce sulla generazione delle risorse come il Mana o la Furia del Barbaro, sulle cure ricevute e sui danni di Sopraffazione (un evento che si verifica quando romperete l’armatura nemica).
L’albero delle abilità è la vera novità del gioco: simile a quello visto in Diablo II ma con sostanziali differenze, quello presentato in Diablo IV offre un percorso con dei nodi centrali che vi daranno accesso a quattro, cinque o addirittura sei abilità (attive o passive), che a loro volta si svilupperanno in rami da tre a quattro potenziamenti possibili. La scelta cadrà sulle varie abilità a seconda del modo in cui intendete giocare il vostro eroe, dove per accedere al nodo successivo vi toccherà spendere un determinato, numero di punti nel ramo precedente.
I punti abilità si ottengono salendo di livello, ma non solo: potrete ottenerli infatti anche con l’aumento della Reputazione nella zona di gioco, oppure mediante il completamento di missioni secondarie, cosa che favorisce di sicuro l’interazione con il mondo di gioco di Diablo IV. Le abilità possono essere generate anche dagli oggetti: nel corso della nostra prova ad esempio abbiamo sbloccato l’abilità “Balzo” del barbaro grazie ad un arma, che se attiva nel nostro slot la abilita automaticamente.
Gotico al punto giusto
Diablo IV esce da questa Closed Beta con ampi margini di miglioramento. Ci spieghiamo: il gioco non fa quel balzo avanti abnorme che ci si aspetterebbe da un titolo del genere ma, è bene considerare che c’è ancora molto che non abbiamo visto. Il feedback delle armi è nettamente migliorabile, di fatto ad ora inferiore alla sensazione che porta lo stesso Diablo III. Il gioco al momento è il giusto incontro tra Diablo III e lo stile gotico di Diablo II, unito a sua volta ad un pizzico di Diablo Immortals, portandosi dietro gli stessi nemici di sempre, le dinamiche che hanno reso grande Diablo III e i personaggi che abbiamo amato.
Siamo in Closed Beta, il momento per le critiche costruttive, quelle che vengono fatte in favore di un miglioramento. Di fatto il gioco è come lo abbiamo descritto, e nel corso delle oltre trenta ore che gli abbiamo dedicato, possiamo dire che ci siamo divertiti, in prima battuta perché avevamo degli amici al nostro fianco, e combattere con loro è sempre una goduria: certo, la meccanica MMO che si introduce nel mondo di Diablo IV è interessante, senza dubbio svecchia il prodotto e lo rende più simile a quello che il pubblico si aspetta oggi.
Sotto il profilo estetico invece il gioco è più che riuscito: l’abbiamo provato con un computer high-end che monta una scheda video di ultima generazione, RTX 4080 ed il gioco – seppur non ancora ottimizzato – andava fluidissimo e ben oltre i 200 fps in qualità 2K, mentre su PC di fascia leggermente inferiore con RTX 3080 si stava comunque comodi sui 160 fps, il tutto con grafica a livello massimo. Se invece si scende un po’ di pretese e si abbassa la grafica al livello medio, perfino un PC di fascia bassa (ad oggi) che monta una scheda video GTX 970 può godere di 60 fps con un ottimo colpo d’occhio. Sotto questo profilo di ottimizzazione ci sono ampi margini di miglioramento, ma il risultato è già oggi di livello.