Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Sweep the Board! Recensione

I personaggi di Demon Slayer sono stati catapultati nel mondo dei party game: esperimento riuscito? Scopritelo nella nostra recensione

Sara Pandolfi
Di Sara Pandolfi - Editor Recensioni Lettura da 8 minuti
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Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba - Sweep the Board!

Demon Slayer può essere definito a tutti gli effetti uno degli shonen più emblematici della nuova generazione di manga assieme a Jujutsu Kaisen: il prodotto realizzato da Koyoharu Gotōge gode di un fascino tutto suo che lo ha reso in breve tempo una perla inconfondibile tra gli amanti della cultura giapponese. Questa incredibile popolarità ha fatto sì che venissero realizzati non solo film e libri dedicati al franchise, ma anche videogiochi: dai classici picchiaduro ricchi di effetti speciali, come il da noi già recensito The Hinokami Chronicles, passiamo anche a titoli con un gameplay più inaspettato e particolare, come accade appunto nel titolo che vi recensiamo oggi.

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Sweep the Board! Può essere tranquillamente definito il Mario Party con Tanjiro e Nezuko” della situazione: un gioco, insomma, che vuole portare nelle case dei gamers più casual il mondo del fenomeno manga del momento. Ora ci chiediamo: missione compiuta?

Demon Slayer come non l’avete mai visto

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Sweep the Board! è un titolo dotato di poche modalità, ma ben strutturate: abbiamo la classica modalità di gioco nel tabelloni e la possibilità di selezionare singolarmente i minigiochi che sbloccheremo nel corso delle partite.

Partiamo dalla canonica modalità “party”. Per prima cosa, dovremo selezionare il nostro personaggio: il roster, composto da 12 personaggi tratti dall’opera originale, ha una valenza unicamente estetica, in quanto i personaggi non sono affiancati da abilità o statistiche. La scelta, insomma, può ricedere senza problemi sul vostro personaggio preferito.

Una volta selezionato il personaggio (o i personaggi, nel caso in cui il party di 4 personaggi sia composto da CPU), impostata la nostra partita mediante la scelta del numero di turni (partiamo da un minimo di 5), e altri elementi personalizzabili, possiamo selezionare uno degli scenari “tabelloni” disponibili e dare il via alla partita.

Demon Slayer

Iniziamo col dire che ogni scenario ha una sua piccola lore e che ogni ambientazione è caratterizzata da riferimenti alla serie: una scelta che apprezziamo particolarmente in quanto impedisce ai tabelloni di diventare “anonimi” e fornisce una discreta varietà all’esperienza.

Come da buon Mario Party, all’interno della nostra partita dovremo lanciare il dado, muoverci sul tabellone e, in base alla casella di arrivo, ottenere bonus o malus: il nostro obbiettivo sarà raggiungere la speciale casella designata dal Corvo.

Ogni piazzamento permetterà di ottenere una delle due valute che verranno utilizzate per misurare il punteggio in classifica: abbiamo le monete, ottenibili con maggiore frequenza che possiamo spendere in speciali caselle-negozio o guadagnare finendo sulla caselle benevole.

Tuttavia quelli che conteranno veramente saranno i punti che potremo ottenere raggiungendo la casella “indicata” dal Corvo e combattendo i Demoni. Una volta raggiunta la casella del Corvo, arriverà la notte: in questo periodo di tempo, appariranno i demoni da sconfiggere e Nezuko apparirà al fianco del giocatore con il punteggio generale più basso per riequilibrare la partita.

Raggiungere una delle caselle presiedute dai demoni farà sì che abbia il via uno speciale minigioco-bossfight ma, prima di parlarvi di questo specificatamente, spendiamodue parole sui minigiochi in generale, parte integrante del gameplay del titolo.

Demon Slayer

I minigiochi: semplici ma efficaci

I minigiochi del gioco sono per la maggior parte semplici giochini arcade: abbiamo il memory, una sorta di “1…2…3… Stella!” , un minigioco di disegno, uno di selezione dei pulsanti al momento giusto, e diversi simili tra loro per struttura e durata.

Ogni minigioco, seppur nella sua assoluta semplicità, si inserisce bene nel contesto e offre una discreta varietà nel gameplay: abbiamo infatti minigiochi tutti contro tutti, ma anche giochi nei quali dobbiamo dividere il party in due squadre. Le bossfight con i Demoni sono un perfetto esempio in tal senso, in quanto prevedono un lavoro di squadra di tutto il team mediante un minigioco stile rythm-game piuttosto gradevole e, una volta azzerata la vita del boss di turno, un calcolo per singolo dei punteggi.

Per quanto riguarda il livello di difficoltà nelle situazioni in cui ci ritroviamo a sfidare la CPU, segnaliamo la presenza di diversi livelli di sfida per singolo personaggio: questo non significa che al massimo livello di difficoltà ci troveremo davanti a sfide “importanti”, ma ci sono alcune situazioni in cui anche la CPU saprà darci filo da torcere.

Si tratta, in ogni caso, di giochi semplici e facilmente comprensibili da tutti, resi ancor più semplici dalla presenza di una “prova” che precede la partita vera e propria che permette anche a coloro che non sono videogiocatori (o ai ragazzi più giovani) di comprendere appieno le poche basilari meccaniche presenti.

Sotto questo punto di vista, pur ritenendo che questo genere di esperienza non possa soddisfare coloro che ricercano una sfida di livello medio o medio-alto, non possiamo che ritenerci soddisfatti: il target del titolo appare evidente in questa fase e i minigiochi pensati e strutturati per il target dei giovanissimi/non videogiocatori/casual gamers riescono perfettamente nel loro intento (non vi nascondiamo che anche in fase di recensione, pur giocando in un gruppo di gamer esperti, ci siamo divertiti data la circostanza “party game” chiara fin dall’inizio).

demon slayer

Soffermandoci sul lato artistico del prodotto, esprimiamo il nostro gradimento: i modelli poligonali di personaggi principali, secondari e boss sono ben riusciti e di alta qualità, così come anche artwork in-game e scenari.

Lo stile grafico in tutte le sue fasi risulta pulito, efficace e mai vittima di “horror vacui”: i colori sono ben selezionati e mai “forzati” al solo scopo di riempimento dello schermo, restituendo così le sensazioni dell’anime. Abbiamo apprezzato anche la scelta delle musiche e del doppiaggio in inglese (pur avendo testi in italiano).

Trattandosi di un titolo party-game, la longevità stimata è difficile da quantificare: oltre alla modalità classica e a quella di riproposizione dei minigiochi sono presenti degli shop “in game” che permettono di utilizzare le monete ottenute nel corso delle partite sui tabelloni per gadget e oggetti di personalizzazione che rendono l’esperienza più duratura e stimolante, ma non ci sono ulteriori elementi che diluiscano l’esperienza.

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba - Sweep the Board!
8
Voto 8
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Editor
Nata e cresciuta videoludicamente sotto il segno della triforza, grande appassionata di videogiochi a 360°, ma con un nostalgico occhio di riguardo alle creazioni della grande N.