Danganronpa 1.2 Reload arriva finalmente nella sua ultima versione anche su PlayStation 4. Inizialmente questa raccolta uscì unicamente in Giappone su PS Vita racchiudendo al suo interno Danganronpa: Trigger Happy Havoc e Danganronpa 2: Goodbye Despair, riadattamenti di due iconici titoli della saga usciti originariamente su PlayStation Portable. Dal suo albore questa serie ha riscosso parecchio successo, tanto da arrivare ancora oggi a vedere una sua nuova trasposizione. E così, in attesa dell’uscita del terzo e ultimo capitolo, niente è meglio del poter ripassare questa atipica avventura, grazie a questa nuova edizione rimasterizzata contenente i primi capitoli di questa celebre saga.
15 piccoli indiani
Danganronpa: Trigger Happy Havoc, uscito in Giappone con il titolo di Dangan Ronpa: Academy of Hope and High School Students of Despair, è di fatto il primo titolo della serie a fare la sua comparsa sul mercato. Mettendoci nei panni di Makoto Naegi, un anonimo e mediocre studente liceale, andremo ad accedere alla fantomatica Hope’s Peak Academy, una prestigiosa scuola che accoglie al suo interno solo il meglio del meglio. Miracolosamente scelti per entrare a farne parte, presto scopriremo che questo luogo non è quello che sembra. Il nostro protagonista si ritroverà infatti, suo malgrado, intrappolato insieme ad altri quattordici compagni di classe all’interno del complesso, senza alcuna via di fuga. Monokuma, l’orso robotico preside della scuola, ci renderà partecipi di un sadico gioco in cui un solo studente rimarrà vivo. Chi vorrà sopravvivere e diplomarsi dovrà infatti uccidere i propri compagni, senza essere poi scoperto nei vari processi che seguiranno ogni omicidio. Ed è così che in questo clima teso sarà nostro compito analizzare a mente lucida gli avvenimenti e gli indizi attorno a noi.
Nonostante gran parte della Visual Novel sia costituita da cutscene e dialoghi, potremo occasionalmente interagire con l’ambiente circostante in cerca di indizi o interazioni con gli altri personaggi. La mappa sarà quasi completamente esplorabile grazie a un movimento tridimensionale, in netto contrasto con il 2D delle onnipresenti scene di dialogo contenute nel gioco. I rapporti con i vari personaggi saranno il vero fulcro di questo titolo: grazie a una personalità ben definita, ogni personaggio avrà la possibilità di instaurare con noi un rapporto di amicizia attraverso occasionali doni, che ci regaleranno linee di dialogo inedite utili al nostro caso (terminato il gioco potremmo ulteriormente approfondire questi rapporti). Giunti al processo non ci resterà che trarre le nostre conclusioni e “sparare” le nostre accuse verso colui che noi crediamo l’assassino.
Nudi e crudi
Danganronpa 2: Goodbye Despair ci catapulterà in una paradisiaca spiaggia tropicale dove, come al solito, non mancheranno efferati omicidi e conseguenti processi. Questa volta ci troveremo a vestire i panni dello studente Hajime Hinata, anch’esso alle prese con il suo primo anno di scuola all’esclusiva Hope’s Peak Academy. In questa avventura la nuova classe verrà accompagnata dall’insegnante Usami (versione femminile del diabolico Monokuma), il cui obiettivo sarà quello di rovinare le vacanze di tutti gli studenti con l’ennesimo gioco mortale.
In questo sequel non saranno presenti grandi cambiamenti rispetto al suo predecessore, se non per quanto riguarda la componente dei minigiochi che viene ampliata, e dei processi che, a loro volta, vedranno qualche interessante aggiunta. Qualitativamente parlando la trama rimane invece molto valida e ben collegata con il primo capitolo, proponendo nuovi approfondimenti con il quale seguire le vicende passate.
Per concludere
Danganronpa 1.2 Reload si rivela essere un ottimo acquisto sia per gli accaniti fan della saga, che non si faranno sicuramente perdere l’occasione di rivivere questa particolare avventura, sia per i novizi, che avranno la possibilità di provare con un solo acquisto questa splendida serie nella sua interezza. Nonostante rimanga comunque un genere di nicchia, il prezzo per niente proibitivo rende il titolo adatto a chiunque abbia quel minimo di interesse nell’approfondire l’argomento. Va però detto che il gioco non è stato localizzato e quindi rimane privo di una traduzione in lingua italiana, risultando così poco fruibile a chi, purtroppo, non ha molta dimestichezza con l’inglese.
Inoltre, si nota fin troppo la pigrizia degli sviluppatori nel trasporre i titoli senza apportarvi nessuna miglioria: Infatti quest’edizione rimasterizzata per PlayStation 4 non presenta nessun nuovo contenuto aggiuntivo rispetto alla versione uscita per PS Vita: un’occasione sprecata che gli sviluppatori avrebbero potuto sfruttare per coprire le evidenti lacune del lato tecnico e per rimpolpare il tutto con una ventata di aria fresca. Per nostra sfortuna questa versione rimasterizzata per home console presenta un comparto grafico poco curato: Infatti le immagini che scorreranno nel corso del gioco risulteranno terribilmente sgranate sul grande schermo, non rendendo per niente giustizia ai bellissimi disegni di Rui Komatsuzaki. Va però detto che questa raccolta contiene due titoli molto validi che, grazie agli script di Kazutaka Kodaka, rimangono qualitativamente ineccepibili a livello di trama. In conclusione ci saremmo aspettati sicuramente di più da questa trasposizione, ma nonostante i suoi difetti rimane comunque un titolo godibile.
Modus Operandi: Questa recensione è stata stilata dopo aver completato entrambe le storie presenti all’interno della raccolta, per un totale di almeno 20 ore di gioco.