Cuisine Royale è un titolo battle royale in early access, come anche la maggior parte dei giochi di questo genere, rilasciato su Steam dai ragazzi di Darkflow Software. Il titolo cerca di seguire l’onda di successo dei battleroyale come Player Unknown Battlegounds, dal quale prende molto spunto, e Fortnite. Il titolo presenta molti spunti interessanti a livello di design ma purtroppo pecca in inventiva all’interno del gameplay, il quale, risulta molto sterile e troppo simile ai titoli sopracitati, ora andremo ad analizzarlo più nel dettaglio. Riuscirà prima dell’uscita ufficiale a brillare di una luce propria?
“L’attacco dei cloni”
Negli ultimi anni, durante i quali il mercato digital è cresciuto esponenzialmente, abbiamo assistito alla nascita di numerosi giochi dalle idee geniali, spesso rilasciati su mobile, seguiti da un’enormità di cloni, alcuni ben realizzati, altri meno, ad esempio Candy Crush Saga o il famosissimo Flappy Bird. Neanche il mercato dei giochi per PC e Console è stato risparmiato da questo evento e con la nascita del genere Battle Royale attraverso alcune modalità competitive ideate per Minecraft evolute poi in giochi creati appositamente per questo nuovo genere il mercato è stato travolto da giochi spesso molto o troppo simili. Come sappiamo da questa baraonda di titoli simili sono spiccati due titoli, Player Unknown Battlegrounds (che da ora in poi per comodità chiameremo PUBG) e Fortnite, la loro idea di fondo è la stessa ed è quella che accomuna tutti i giochi appartenenti a questo filone ma sostanzialmente parliamo di due giochi quasi completamente differenti.
Purtroppo quando parliamo di Cuisine Royale però non parliamo di un titolo innovativo che implementa meccaniche differenti da quelle di PUBG, parliamo praticamente di un clone, le uniche differenze sono, ovviamente, le armi, le mappe ma soprattutto il nostro vestiario.
Quando la cucina incontra la guerra
Nonostante il titolo “Cuisine Royale”, il gioco ha ben poco a che fare con la cucina se non per gli equipaggiamenti che troveremo sparsi per la mappa di gioco, ad esempio, uno scolapasta potrebbe diventare il nostro elmetto o due padelle il nostro giubbotto anti proiettile. Oltre questi piccoli dettagli però non troveremo altri grandi riferimenti al mondo culinario, le armi saranno armi standard alle quali potranno essere equipaggiati dei miglioramenti come ad esempio i mirini. Avremo due slot per le armi, la primaria e la secondaria, si tratta di tutte armi da fuoco, fatta eccezione per il coltello con il quale inizieremo la nostra avventura, un ascia e ovviamente una padella dorata.
Coltello e ascia saranno per lo più inutili, col combattimento melee spesso poco avvincente e punitivo, mentre la padella dorata, oggetto estremamente raro, avrà l’abilità di uccidere con un solo colpo il malcapitato, ovviamente però dovremo riuscire ad avvicinarci senza farci vedere e senza farci crivellare di colpi, il più delle volte il gioco non vale la candela.
“Winner with the dinner”
Come già ripetuto più volte Cuisine Royale non si discosta molto dal gameplay di PUBG, eccezion fatta per alcuni piccoli dettagli. Una volta che la partita sarà iniziata non ci ritroveremo su un qualche convoglio volante a dover decidere dove atterrare per poter pianificare una strategia di loot e di attacco ma verremo spawnati in una zona casuale della mappa spesso vicino a strutture così da assicurarci quasi certamente un po’ di loot, questa modifica però è un’arma a doppio taglio: da un lato il gioco assicura una buona probabilità di ritrovarsi ad affrontare altri giocatori con un equipaggiamento per lo meno decente, e quindi non provare quel senso di frustrazione di quando veniamo disintegrati da giocatori che hanno avuto semplicemente più fortuna di noi o sono stati più veloci nello svaligiare un edificio, dall’altro invece si perde la tensione che si crea al momento del lancio dall’aereo, dove non sappiamo se oltre a noi ci sono altri giocatori che hanno puntato lo stesso target, oppure la voglia di sfidare se stessi lanciandosi in una zona molto popolata e quindi molto pericolosa.
Probabilmente questa scelta è stata dettata anche dal fatto che nelle partite non saremo noi contro alti 99 giocatori ma bensì saremo noi contro soli altri 29 avversari in una mappa relativamente piccola, sommando questi due fattori si ottengono spesso partite molto veloci, permettendo quindi un ricircolo di game molto rapidi e invogliando i giocatori a continuare a giocare.
Per quanto riguarda il gamplay nudo e crudo parliamo di un titolo tutto sommato valido, possiede delle buone hitbox, i server sono rapidi e riescono a far fruire il gioco tranquillamente senza la frustrazione del lag, ovviamente dovremo avere una buona connessione, le uniche pecche sono il comparto audio, il quale, per quanto possa essere direzionale spesso è disorientante non riuscendo ad interpretare bene da dove possa arrivare uno sparo o i passi degli altri giocatori.
Il frigo delle meraviglie
Il loot all’interno dei battle royale è fondamentale, e fortunatamente in Cuisine Royale è una componente molto ben bilanciata, ogni casa o punto di interesse avrà almeno un oggetto dentro, che sia un arma, un kit medico o un pezzo di armatura, e già da subito potremo, il più delle volte, fare affidamento su un gran bell’arsenale. Se siete appassionati del genere vi starete probabilmente chiedendo che sono presenti gli airdrop all’interno del gioco, la risposta è no.
Infatti al posto degli airdrop, sparsi per la mappa troveremo dei frigoriferi stracolmi di oggetti, una soluzione interessante per tornare sempre al tema principale del gioco, la cucina. All’interno dei frigoriferi avremo la possibilità di trovare la tanto amata (e odiata) golden pan, la padella d’oro, si tratta come già detto di un oggetto estremamente raro che vi farà sperare ogniqualvolta avrete l’opportunità di saccheggiare un frigo.
Cuisine Royale è un battle royale in early access e free to play quindi accessibile a tutti senza dover poi rimpiangere quell’investimento, non abbiate grosse aspettative, ma se potete concedetegli una chance. Parliamo di un clone quasi 1:1 di PUBG che se sviluppato bene e con l’aggiunta di qualche nuova features interessante ha tutte le carte in tavola per poter entrare nel circolo dei battle royale mainstream. Ora non ci resta che attendere un rilascio definitivo del titolo!