Nel lontano 2010 abbiamo apprezzato l’ottimo Chime su PC e console e ora, a distanza di sei anni, ecco un nuovo puzzle musicale che farà la gioia di tutti gli amanti di questa tipologia di giochi ipnotici sia per il comparto audio visivo sia per il numero di ore che la grande sfida porterà a giocare: ecco il grande ritorno di Chime Sharp! La prima sensazione che inizialmente vi capiterà di provare è sicuramente quella di vivere un déjà-vu: tutti quelli che apriranno Chime Sharp per la prima volta saranno travolti da un’ondata di anni ’90 stile Tetris Revival e un comparto sonoro bello accattivante e retro che ci accompagnerà durante il nostro gameplay.
Di certo le meccaniche di questo gioco sono molto simili ad uno dei padri di tutti gli arcade: Tetris; in Chime Sharp infatti saremo solo noi, la griglia di gioco, i pezzettoni da incastrare e il tempo che scorre. Le differenze dal suo antenato sono presto dette: in questo gioco infatti non dobbiamo accumulare righe di blocchi per poi vederli evaporare in punti, in Chime Sharp dovremo utilizzare questi blocchi per creare delle aree complete (comunque quadrato o un rettangolo pieno) e più saranno ampie queste forme, maggiore sarà il punteggio che riceveremo. Un’altra differenza dal suo predecessore sta nella scacchiera che, oltre ad estendersi su un asse orizzontale (l’opposta del Tetris classico), avrà forme differenti in base alla scelta del livello: scelta che ci darà la possibilità di avere una maggiore difficoltà di gioco e di conseguenza una maggiore sfida per noi puzzle gamer. Ultima ma non per importanza c’è la timing wave, un’onda che passa su tutta l’area di gioco e che a contatto con le forme piene che avremo creato le farà sparire dandoci il punteggio che ci spetta e anche la possibilità di usufruire ancora una volta di quello spazio appena liberato.
A livello artistico questo gioco è ben congegniato nella sua semplicità e la cosa che mi ha più colpito è stata la cromia utilizzata e naturalmente il maggiore punto focale artistico, ovvero il comparto sonoro. Partiamo dall’armonia cromatica: Chime Sharp infatti è l’apoteosi di quest’ultima; grazie alle scelte di colori complementari, analoghi, complementari splittati, triadi e tetradi (che sono alla base dei migliori pick cromatici), questo gioco rimane armonioso e funzionale, come ribadito prima, nella sua semplicità. Per quanto riguarda il comparto sonoro posso solo dire… WOW! Un’esplosione di beat che ci accompagnerà durante i nostri ragionamenti e movimenti senza mai annoiarci o farci venire i soliti mal di testa da sonoro fastidioso. Un gioco con una palette cromatica e un sonoro accompagnato da diverse soundtrack; dal punto di visto visivo e uditivo gli sviluppatori di Chime Sharp hanno sicuramente fatto centro.
Il tempo vola
Come considerare quindi Chime Sharp? Un gran bel passatempo, con 15 griglie e diverse modalità di gioco che offrono decine e decine di ore da giocare divertendosi. Tutti possono giocarci, ma probabilmente non tutti ci si divertiranno: il titolo offre un gameplay semplice e funzionale e attira grazie ad un comparto tecnico ottimo, ma andando avanti con i livelli la situazione si fa davvero tosta, soprattutto nella modalità Shape. Questo, unito ad una leggera ripetitività di fondo, rende Chime Sharp un titolo abbastanza di nicchia, ma che può catturare tutti gli amanti della musica elettronica anni ’90 e soprattutto gli amanti del mai troppo osannato Tetris.