Quello che andiamo a recensire è un titolo che in quanto a potenzialità può mostrare molto, ossia Chase: Cold Case Investigations – Distant Memories. Questa è una visual novel sviluppata e pubblicata in Giappone da Arc System nel maggio di quest’anno, e conseguentemente arrivata in Europa ed America il 13 ottobre. Nel nostro paese la pubblicazione è stata affidata ad Aksys Games, ed il gioco è disponibile per le console portatili Nintendo. Andiamo dunque a vedere di che cosa si tratta!
Una chiamata sospetta
È un’ordinaria giornata di noia quella al dipartimento di casi archiviati, dove l’abilissimo detective Shounosuke Nanase e la sua assistente Koto Amekura sono praticamente senza fare nulla davanti alla loro scrivania. Questa situazione non sembra toccare molto il detective, quanto la sua apprendista, che cerca di spronarlo in tutti i modi. A scuotere la tranquillità, una chiamata anonima: “L’esplosione all’ospedale di 5 anni fa non è stato un incidente, ma omicidio!”. Dopo un po’ di titubanza, il detective decide di riaprire il caso, per scoprire se effettivamente ciò che è accaduto non è stato accidentale. La persona che ha sulla coscienza il fatto è un ragazzo di 15 anni, che da bambino aveva rovesciato una bombola di gas nell’area di pausa degli inservienti. L’unica vittima è stato proprio un addetto alle pulizie, che era anche un amico del ragazzo. Cosa sarà successo davvero? Perché la voce al telefono ha detto quelle parole? Procedere più in là equivarrebbe a spoiler, e dunque evitiamo di raccontarvi la storia.
L’asso di picche
La storia si svolge in modo consecutivo, con buoni agganci tra i vari step. Essendo Chase: Cold Case Investigations – Distant Memories una visual novel, non c’è molto da fare, se non leggere i dialoghi fino a quando non ci sarà proposta una scelta multipla. La possibilità di scegliere ci verrà data solamente durante gli interrogatori, e dovremo stare attenti a ciò che sceglieremo: se la nostra domanda o deduzione risulterà errata, perderemo “vita” de una barra azzurra, fino ad arrivare al game over in caso si esaurisca. Certo, è un game over solamente figurato, perché scegliendo di continuare, ricominceremo esattamente dalla scena che ci ha visti fallire. Oltre ad essere poco utili e poco varie, queste fasi non riescono in nessun caso a variare il gameplay, né tanto meno a fornire sviluppi diversi stile effetto farfalla. Principalmente, per rispondere in modo corretto, non dovremo far altro che ricordarci cosa è stato detto o dedotto durante i dialoghi precedenti: fine. Altre fasi che ci vedranno più protagonisti rispetto al “leggi e clicca”, sono quelle della “ricerca”, ovvero nelle quali ci verranno mostrate delle foto e cercare in esse alcuni particolari. Sui controlli non c’è molto da dire, dato che dovremo solo far scorrere il testo, e a volte usare il touch screen per indicare i punti sulle foto. Piccolo appunto va fatto per l’utile tasto X della vostra console Nintendo, che potrete usare per aprire il dialogo in corso e rileggere alcune frasi, che magari avete saltato per sbaglio.
La plot col twist
Ridotto dunque ai minimi termini, ciò che Chase: Cold Case Investigations – Distant Memories ha da offrire è la trama. Questa è raccontata passo passo, tramite le varie scoperte del nostro detective e con i racconti dei testimoni che chiameremo nella sala degli interrogatori. Essendo dunque un titolo che presenta nel suo cast pochi personaggi, la caratterizzazione di essi dovrebbe sembrare un fattore scontato. In effetti, questa è una delle parti meglio riuscite, ma che cozza moltissimo con la longevità esigua del gioco. Ebbene sì, per terminare questa visual novel vi basteranno due ore o poco più. A che serve avere dei personaggi potenzialmente buoni, se la loro comparsa è limitata a pochi minuti? Per fortuna a mantenere viva la narrazione ci sono i continui colpi di scena, anche se alcuni di essi risultano abbastanza prevedibili. Il fatto è che lo svolgimento è apprezzabile, ed è difficile staccarsi dalla console durante il gioco, ma sembra quasi che l’esperienza di gioco sia stata troncata di netto. Non sarebbe stato meglio proporre un titolo dove i casi sono ad esempio 3, sui quali lavorare uno dopo l’altro? Fatto sta che il finale di questo titolo ha il sapore agrodolce, e fa nascere più domande rispetto a quelle che trovano risposta: che sia il preludio di un altro titolo?
Due tracce
Le tracce di cui si parla nel titolo del paragrafo non sono quelle seguite da Mr. Nanase, ma sono quelle della colonna sonora. Purtroppo i brani inseriti in Chase: Cold Case Investigations – Distant Memories sono solamente un paio, forse tre, che si alternano a seconda della fase di gioco e del livello di tensione proposto. Purtroppo, queste sono molto anonime e non fanno altro che creare uno spoglio sfondo alla vostra esperienza visiva. Anche a livello di immagini, il lavoro del team è stato ridotto ai minimi termini: le animazioni sono sempre brevi ed a volte cambiano in modo troppo repentino, quasi a tagliarne dei fotogrammi. Se a questo poi uniamo il fatto che la location è sempre la stessa, e che ogni volta che viene inquadrato Mr. Nanase egli si sta accendendo una sigaretta (non lo abbiamo mai visto spegnerne una), ci rendiamo conto che il bel visino dei due personaggi femminili non basta per farci addolcire la pillola.