8 giorni. Questo è il tempo che i ragazzi di Drama Drifters hanno messo a disposizione in Breached per riuscire a mettere fine ai giochi e ad avere salva (forse) la vita. Un’esperienza fuori dagli schemi, futuristica e dagli scenari sensazionali: se siete degli appassionati di fantascienza e di film come Interstellar e The Martian di Christopher Nolan, questo titolo allora non può e non deve passare inosservato. Con una trama fitta di intrighi e misteri, giunti alla fine di Breached la verità che sarà svelata entrerà con veemenza anche dalle porte della vostra vita reale.
Un risveglio improvviso
Nessuna intro, nessuna spiegazione. Dopo aver avviato il gioco per la prima volta e aver risposto ai primi comandi di uno pseudo-tutorial, si ci ritrova in silenzio catapultati nel vivo della storia. Una schermata si apre davanti a noi, un conto alla rovescia e un testo che inizia a scorrere con una serie di parole da dover scegliere per poter andare avanti. Questo è il risveglio di Corus Valott, un nome e niente di più, di una persona che si risveglia improvvisamente dal suo sonno criogenico in un pianeta alieno completamente sconosciuto. Un’anomalia nel sistema che porterà il nostro e unico protagonista a trovare una soluzione per non rischiare la morte. L’ossigeno e l’energia rimasta nel sistema sono agli sgoccioli e nell’arco di 8 giorni si consumeranno completamente: l’unica speranza è racchiusa in alcuni droni sparsi per il pianeta e utilizzabili per esplorare in lungo e largo la terra circostante, nella speranza forsennata di trovare ciò che serve alla sopravvivenza. La base della storia dunque è semplice e intuitiva, al contrario non lo è quella di Corus Valott, che cercheremo di conoscere attraverso il suo diario giornaliero. Starà a noi scegliere cosa conoscere e in quale direzione, per poter trovare una risposta al mistero forse più grande: “cosa ci fa lì e cosa lo ha portato alla criogenesi?”
La salvezza nei droni
Tutto parte da qui, nel cuore di Breached: la realtà virtuale. L’intero gameplay infatti è racchiuso nella possibilità di poter interagire a distanza con dei droni ancora attivi in zona. Approcciandoci così alla parte più dinamica di questo titolo, esploreremo ciò che il misterioso pianeta ha da offrirci: vaste distese di terra inabitate desertiche, con resti sparsi di strutture spaziali e minerali che aspettano solo di essere raccolti e riportati alla base. Se qualcosa potrà portarci in salvo allo scadere del countdown, è nascosto qui. Non sarà semplice trovare l’occorrente e non sempre quello che ci verrà segnalato nelle vicinanze sarà quello di cui avremo bisogno. Sarà una lotta contro il tempo, in cui con un semplice sistema di comandi del nostro mouse, controlleremo la direzione e la velocità del nostro drone nei meandri più oscuri della mappa, cercando senza sosta di ottenere il necessario. Nei primi minuti di gioco non sarà immediato capire dove andare, cosa fare, cosa raccogliere e cosa no. Dopo qualche spedizione però, cambieremo sostanzialmente il modo di esplorare, non fermandoci al primo segnale che ci viene indicato, ma confrontando e cercando altrove lì dove richiesto.
Il VR del futuro
Ed è proprio nei droni, che si concentra la poetica di questo titolo. Attraverso l’idea di realtà virtuale proposta, ci immergeremo in lunghe passeggiate in mappe ampie e dalla grafica ben curata e realizzata. Avremo a disposizione tre slot da riempire prima di dover fare ritorno alla base, e non ci sarà tempo e spazio per raccogliere ciò che non serve. Servono minerali per essere convertiti in carburante, capsule per recuperare circuiti e microchip per la riparazione. Lungo la strada non troveremo particolari difficoltà, se non alcune anomalie “elettromagnetiche” che vagano per la mappa e letali al contatto con i droni. Si troveranno in prossimità di minerali e possono attirare anche i nostri droni mentre siamo di passaggio; altre invece saranno ferme nell’ambiente circostante. Non sarà troppo difficile evitarle, ma il loro contatto metterà fine istantaneamente alla “spedizione”, perdendo così il materiale già raccolto e la sessione di esplorazione. Già, perché nonostante lo spirito combattivo e di sopravvivenza spinga a passare ogni istante a cercare senza sosta la via per la salvezza, Corus Valott avrà una barra d’energia giornaliera che si andrà a consumare durante le spedizioni e i lavori nel laboratorio, usato per analizzare il raccolto. Nella migliore delle ipotesi, si potranno fare al massimo tre spedizioni nella mappa prima di mettere fine al giorno e passare a quello successivo, dunque ogni risorsa non dovrà essere sprecata.
Una realtà che fa “male”
Breached riesce ad esprimere in fondo quel senso di atmosfera cupa e misteriosa, quasi da interrogarsi sul “senso della vita” nei momenti più concitati del gioco e della narrazione. Non parliamo di divertimento assicurato, in quanto il genere potrebbe annoiare o stufare dopo qualche istante, ma voglio cogliere le sfumature più intrinseche che i ragazzi di Drama Drifters hanno voluto trasmettere. Non ho potuto fare a meno di notare come tutto, in fin dei conti, abbia un prezzo: anche la realtà virtuale! Alla fine di ogni sessione, il protagonista, facendo ritorno nel suo hub iniziale, mostrerà evidenti sintomi di stanchezza dovuti alla guida del drone. Se tutto infatti avviene a distanza e attraverso dispositivi di gestione per la realtà aumentata, questi sembrano lasciare Corus provato, soprattutto dopo l’impatto con un’anomalia elettromagnetica. E qui ognuno è libero di tirare le proprie conclusioni e forse anche in quel di Drama Drifters se n’è giunta ad una, parzialmente velata/svelata in questo gioco.
Breve ma intenso
Durante la stesura di questa recensione (e in alcune sessione di gioco), mi sono lasciato accompagnare dalle note del celebre Hans Zimmer, con il brano “No Time For Caution“, parte della soundtrack di Interstellar (tanto per rimanere in tema), che ha saputo regalarmi qualcosa di magico a quello che già di suo Breached trasmette. Non fa parte della colonna sonora del gioco, che di per sé è ben inserita, contribuendo al senso di mistero e desolazione, ma è semplicemente una combo che ha saputo aiutarmi a vivere diversamente questa, seppur breve, esperienza di gioco. Uno dei più grandi problemi legati a questo gioco infatti è la sua longevità; una singola sessione dura al massimo un paio d’ore, in cui si è già pronti a ripartire da capo e a riprovare ad uscirne salvi allo scadere degli 8 giorni. Breached dunque è un titolo che non finisce alla prima botta, ma è una continua ricerca di risposte a domande, affrontando nuovi gameplay e riuscendo ad andare in fondo alla verità dietro la storia di Corus Valott. Chissà allora se in futuro gli sviluppatori non si cimenteranno con un seguito diretto (o anche ripreso) di Breached, portando a fondo la bellissima idea nata con questo titolo. Attualmente è disponibile al prezzo contenuto di €6,99 su Steam ed è una valida scelta come una piccola parentesi di paura tra altri gameplay meno riflessivi e più frenetici.
Adesso che sapete più o meno tutto del gioco, provate a rileggere la recensione con in cuffia il brano del maestro Hans e diteci se vi fa venire voglia di giocarci!
Modus Operandi: la recensione che avete appena letto è stata redatta basandosi sulla versione PC del titolo, dopo aver completato per intero l’esperienza di gioco.