Bologna Game Farm: presentati i prototipi dai 4 team vincitori della seconda edizione

Ecco rivelati i prototipi di videogiochi realizzati dai 4 team vincitori della seconda edizione di Bologna Game Farm.

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief News Lettura da 6 minuti

Sono stati presentati questa mattina, presso la suggestiva Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio, a Bologna, i 4 prototipi di videogiochi realizzati dai 4 team di sviluppatori dell’Emilia-Romagna vincitori della seconda edizione di Bologna Game Farm, il progetto per lo sviluppo del settore videoludico promosso da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna.

L’iniziativa è coordinata dal Comune di Bologna e realizzata con Art-ER nell’ambito delle azioni di sostegno alle industrie culturali e creative, in collaborazione con IncrediBOL! e con il supporto tecnico di IIDEA, Italian Interactive Digital Entertainment Association.

I 4 progetti realizzati sono: Farafter di Giant Cog Studio, un videogioco RPG per giocatore singolo a mondo aperto, con sistema di combattimento a turni. Il gioco, la cui grafica si basa sulla pixel art, si concentra sulla possibilità del giocatore di influenzare gli eventi nel mondo di gioco con diversi alberi di scelta e sistemi di moralità complessi; Monster Chef di Studio Pizza, un videogioco roguelike hack and slash con componenti gestionali. I giocatori impersonano Pranzo, un novizio dell’Ordine della Buona Forchetta, prestigiosa organizzazione di cuochi guerrieri. Lo scopo del gioco è aiutare il protagonista a gestire una locanda e soddisfare i palati (raffinati e non) degli abitanti del mondo di Delizia, creando piatti che usano come ingredienti i mostri fantasy; The First Hand di Non Studio, un videogioco roguelike deckbuilder umoristico che conduce il giocatore nell’originale mondo di Zirria dove, dopo secoli di pace, qualcosa sta cambiando e tocca al giocatore indagare: esplorando, creando il suo piccolo impero, accrescendo il suo potere e sconfiggendo i suoi nemici a colpi di sasso, carta e forbici; Ryoko di Kodama Studio, un videogioco adventure puzzle game a scorrimento con parti platform. Protagonista è Ryoko, un’apprendista sacerdotessa della luce capace di utilizzare i torii per raggiungere una realtà parallela al mondo noto: il mondo degli spiriti.

I 4 team che, come per l’edizione pilota del 2021, hanno avuto a disposizione un contributo di 30.000 euro ciascuno, hanno condiviso con il pubblico presente e con la stampa i risultati conseguiti al termine della prima parte del percorso di accelerazione durato 5 mesi e mezzo  (da gennaio a maggio) che li ha visti impegnati presso le Serre Dei Giardini Margherita – hub dell’ecosistema regionale a supporto della creazione d’impresa – nella realizzazione di 4 vertical slice di videogioco pronte per essere presentate a fiere di settore dove individuare publisher interessati alla loro commercializzazione.

L’evento ha visto la presenza di Rosa Grimaldi, Delegata del Sindaco alle ICC, Lucia de Siervo, Responsabile Area Economia della Cultura e Politiche Giovanili della RER, Sveva Ruggiero Unità start-up e Presidio ICC di ART-ER e Thalita Malagò, Direttore Generale di IIDEA, Italian Interactive Digital Entertainment Association, con la moderazione di Giorgia Boldrini, Direttrice Settore Cultura e Creatività del Comune di Bologna.

La sessione del mattino era incentrata sulle politiche e di azioni per il settore videoludico in Emilia-Romagna, punto di eccellenza in Italia e sul territorio, volte a consolidare e professionalizzare il segmento dei videogiochi all’interno della regione, a conferma della rilevanza di questo settore come fattore culturale ed elemento di crescita economica del sistema produttivo regionale, oltre che di socializzazione e di inclusione.

Rosa Grimaldi, Delegata del Sindaco alle ICC ha dichiarato: “BGF è un programma innovativo che non a caso nasce a Bologna dove c’è un pensiero e una visione su progetti innovativi con ricadute sulla città e sul territorio. Nel caso specifico il supporto a iniziative imprenditoriali nell’industria videoludica ci consente di essere parte di un trend di iniziative che si muovono nel panorama nazionale e internazionale sul fronte dei videogiochi e di farlo con un ruolo di leadership”.

Mauro Felicori, Assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna ha commentato: “Sono convinto che quando l’Emilia-Romagna e Bologna agiscono insieme, producono una forza enorme. Bologna infatti è piattaforma almeno nazionale per le comunicazioni, la ricerca, l’innovazione, un hub che opera al servizio di tutti. Se poi, come è nel caso delle politiche per le imprese culturali e creative, tutti i comuni da sempre sono associati, il ‘sistema Emilia-Romagna’ può davvero porsi obiettivi ambiziosi, come quello di diventare capitale del GAME. E questa è per me una formula che va ben oltre questo campo. Dunque mettiamocela tutta, il GAME è una cosa seria!”

La mattina è proseguita con l’intervento di Orbital Games, tra i team vincitori della prima edizione di Bologna Game Farm, che ha presentato il nuovo servizio di orientamento “BGF@Mobile” dedicato al supporto delle aziende che sviluppano videogiochi mobile e si è conclusa con la presentazione ufficiale dei 4 giochi introdotta da Ivan Venturi,  coordinatore del percorso di accelerazione di Bologna Game Farm, che insieme ai tutor Luca Marchetti e Gerardo Verna in questi mesi ha gestito il coaching del percorso di accelerazione.

Bologna Game Farm è una realtà in continua evoluzione, in grado di creare costantemente nuove e interessanti sinergie con altri settori produttivi del territorio e di stringere partnership eccellenti anche con le università (Accademia di Belle Arti, Conservatorio, Facoltà di Informatica, per citarne alcune), sempre nell’ottica di potenziare la crescita economica e favorire l’innovazione in ambito culturale e creativo.

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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.