In un tempo senza tempo, tra le nebbie di antiche leggende e i misteri di un Oriente millenario, si erge Black Myth: Wukong, un’opera videoludica che trascende i confini del semplice intrattenimento. Il gioco, ispirato alla narrativa epica cinese de Viaggio in Occidente, ci invita in un viaggio interiore ed esteriore, un’odissea attraverso paesaggi mozzafiato e battaglie leggendarie. L’esperienza ci ha condotti ai confini della realtà, facendoci immergere in un mondo dove la magia si intreccia con la tecnologia, e dove l’anima di un popolo risuona in ogni pixel: in questa recensione non ci fermeremo soltanto all’impressione videoludica, ma approfondiremo anche il concetto di impatto culturale che un gioco del genere porta inevitabilmente con sé.
Luci e ombre dei miti
In un’epoca mitica, dove divinità e demoni convivono in un delicato equilibrio, il nostro protagonista è un discendente del leggendario Re delle Scimmie che si imbarca in un viaggio epico alla ricerca della verità sulla sua identità. Di fatto, il nostro eroe non sa chi è anche se nel profondo sente di avere una connessione con la leggenda che si è tradotta in mito. Questo suo viaggio è esplorativo, che lo porta tra paesaggi onirici e ad affrontare creature mitologiche, svelando antichi segreti e confrontandosi con un passato oscuro che lo attanaglia.
Il gioco riprende e reinterpreta i temi e i personaggi del classico romanzo cinese Viaggio in Occidente, intrecciandoli con elementi originali che danno delle tinte oscure al gioco, in un certo senso più “moderno”, senza però tralasciare nulla del romanzo originale. Immaginate di vedere una colonna greca; ed ora pensate che gli uomini del rinascimento abbiano istoriato quella colonna, rendendola contemporanea: la colonna resta la stessa, ma più particolareggiata. Se conoscete bene il libro capirete i cambiamenti, e probabilmente li abbraccerete, viceversa sarà una scoperta nuova e intrigante.
Bastone alla mano
Il sistema di combattimento è uno dei punti di forza del gioco. Ispirato ai classici hack and slash, offre un’esperienza frenetica, dove ogni mossa è precisa e letale (e se non lo fosse, sarà meglio che la rendiate tale!). Sun Wukong, dispone di un vasto arsenale di mosse e abilità, che possono essere combinate in modo creativo per sconfiggere boss più pericolosi. Qui il gioco mostra un fianco che inizialmente non si vede: nel gioco sono presenti una discreta quantità di nemici, dotati – chi più, chi meno – di armi e scudi. Il problema è che nessuno di questi nemici si dimostra all’altezza del nostro eroe, eccetto i mini-boss e i veri e propri boss principali.
Sconfitto un boss o un mini-boss, oltre ai consueti elementi come punti esperienza, costumi e oggetti di ogni sorta, si ottiene la possibilità di trasformarsi nel boss sconfitto per un breve periodo di tempo, utilizzando una specifica barra di energia che si accumula col tempo e che si ricarica mentre colpiamo il nemico. Diventare un boss è appagante e interessante, in quanto se ne ottengono i poteri in toto: colpi spettacolari e combo devastanti saranno la nostra arma vincente.
Black Myth: Wukong si inserisce a pieno titolo nel panorama degli action RPG con quella vena che ricorda un soulslike, ma riesce a distinguersi per la sua identità unica. A differenza di molti titoli del genere, che puntano su un’atmosfera oscura e cupa, Black Myth: Wukong offre un’esperienza più luminosa e colorata (quanto meno all’apparenza), ispirata alla mitologia cinese. Differentemente dai titoli Soulsil gioco risulta meno complesso, soprattutto all’inizio, ma poi evolve in maniera verticale, dandoci una vera sfida con i boss dei capitoli avanzati: intendiamoci, o imparate bene all’inizio o morirete molto spesso.
Black Myth: Wukong con GeForce Now
Per chi non possiede un PC gaming di ultima generazione, o una console, GeForce Now offre un’ottima soluzione per godersi l’esperienza di Black Myth: Wukong. Questo servizio di cloud gaming permette di giocare a titoli pesanti su qualsiasi dispositivo, da un PC poco potente a un semplice smartphone, senza dover scaricare alcun gioco. Grazie a GeForce Now, è possibile immergersi nel mondo di Black Myth: Wukong con una qualità grafica elevata e una fluidità impeccabile, senza dover preoccuparsi di aggiornamenti o problemi di compatibilità.
Il servizio si connette automaticamente a un server che di fatto simula la macchina più performante che potreste sognare, richiedendovi una connessione che per molti versi è “standard” oggi: con una banale rete 4G che qualsiasi cellulare ha oggi, potrete godervi il gioco senza input lag o simili, considerando che abbiamo testo il prodotto con uno schermo TV LG OLED GX, che come ben sapete non possiede caratteristiche da PC (non ha una scheda grafica in grado di processare giochi complessi, ne tanto meno RAM o CPU simili) e il gioco filava liscio, al punto che ci siamo dimenticati di non avere una macchina reale attaccata alla porta HDMI.
Un ponte tra Oriente e Occidente: l’impatto culturale di Wukong
Black Myth: Wukong è, per certi versi, un ponte culturale che connette Oriente e Occidente: l’opera di Game Science rappresenta un passo significativo nella diffusione della cultura cinese nel mondo dei videogiochi, un medium spesso dominato da produzioni occidentali. La rappresentazione della cultura cinese in Black Myth: Wukong è accurata e, unendo elementi mitologici e storici a una visione moderna e dinamica, crea un’ambientazione ricca di dettagli e riferimenti alla tradizione cinese, trasportando il giocatore in un mondo affascinante e misterioso. I personaggi, ispirati alle figure leggendarie della cultura cinese, sono ben caratterizzati e incarnano valori universali come la lealtà, il coraggio e la saggezza.
Oltre a promuovere la cultura cinese, il gioco contribuisce a sfatare stereotipi e preconcetti: presenta una visione complessa e multi-sfaccettata della Cina, che va oltre i luoghi comuni e le rappresentazioni stereotipate spesso presenti nei media occidentali. L’impatto di Black Myth: Wukong va oltre la semplice divulgazione culturale. Il gioco ha il potenziale di stimolare l’interesse dei giocatori per la storia, la letteratura e la filosofia cinese, incoraggiandoli a approfondire queste tematiche. Inoltre, può contribuire a creare un ponte di dialogo tra culture diverse, favorendo la comprensione reciproca e il rispetto.
Il gioco è un’opera ambiziosa e complessa, un capolavoro tecnico e artistico che ci lascia senza fiato, nonostante qualche imperfezione tecnica, è un’esperienza che consigliamo vivamente a tutti sia a chi pesta i tasti su un controller dai tempi della prima generazione PlayStation, sia ai nuovi giocatori. È un’occasione unica per affascinarsi, cosa rara di questi tempi: un’odissea immortale che rimarrà impressa a lungo nelle nostre menti.