Anche se la serie di Bayonetta, dopo una breve ma intensa fase dedicata al primo capitolo, è diventata un’esclusiva per le console Nintendo, la fanbase del titolo Platinum Games non si è spostata di un millimetro, e l’appeal del gioco anche su Nintendo Switch rimane fortissimo. Con l’annuncio infatti dell’arrivo del terzo capitolo sulla console ibrida della Casa di Kyoto, la trasposizione e l’adattamento dei primi due capitoli per questa console sembravano una cosa più che scontata da fare. Al netto di ciò però, sarebbe lecito aspettarsi dal team di sviluppo un lavoro che sappia sfruttare al meglio tutte le caratteristiche base del titolo dedicato alla Strega di Umbra, e che soprattutto risulti gradevole anche a livello grafico sia in modalità portatile, sia nella station. Togliendo subito le castagne dal fuoco, posso rassicurarvi dicendo che per l’ennesima volta, come se ce ne servisse una prova, il lavoro della squadra di Platinum Games è stato egregio, e la qualità dei titoli è rimasta su picchi ottimi. Ritornano dunque vecchi e nuovi alleati, ma soprattutto i nemici che abbiamo massacrato con amore negli ultimi anni… e stavolta li potremo trucidare anche al difuori delle mura domestiche.
Angeli e Demoni
La strega di Umbra non ha certo bisogno di presentazioni: ci ritroveremo a vivere di nuovo le stesse avventure che hanno visto come protagonista Bayonetta, la prima in multi piattaforma, e la seconda solamente su Nintendo Wii U. Sulla terra ci sono alcune città che sono più vicine all’inferno o al paradiso, ma la città da dove tutto avrà inizio, Vigrid, è vicina ad entrambi. Dopo aver appreso che non proprio tutto sta mantenendo l’ordine naturale delle cose, inizierà per la nostra avvenente e sfrontata strega un viaggio verso il suo destino… un destino che sembra essere più grande di lei. Sarà all’effettivo così? Come già detto, chi ha già massacrato migliaia di nemici nei due titoli conosce bene la risposta, ma questa edizione dei titoli sarà un’ottima occasione da sfruttare per coloro che non ne hanno ancora avuto modo, o che si stanno affacciando per la prima volta al mondo dei videogiochi. Segnaliamo inoltre che, come è giusto che sia, anche la scelta della difficoltà nei vari titoli è rimasta invariata, ed i giocatori potranno approcciare i due giochi con il piglio che più li rappresenta. La feature che riguarda la raccolta delle Lacrime di Umbra come obiettivi riappare piacevolmente in entrambi i giochi, aumentando non solo il livello di sfida per aggiudicarsi le sfide più complesse, ma anche andando ad aumentare la longevità dei due titoli, che già di loro ci terranno impegnati per diverse ore.
Quando, dove e come voglio
Entrambi i capitoli di Bayonetta hanno visto implementati su Switch i comandi tattili, conferendo all’hack & slash nipponico ben 3 possibilità diverse di fruire di ogni titolo: in modalità portatile utilizzando i joy-con come più vi aggrada, in modalità dock sfruttando a scelta i joy-con o il pro controller (scelta consigliata, data l’ergonomia che favorisce l’utilizzo dei tasti posteriori per le schivate), e i già citati comandi tattili in portable mode. L’adattamento sul piano tattile in entrambi i giochi risulta ottimo, riuscendo a sfruttare la potenza della console Nintendo a pieno: i comandi touch, oltre a risultare di facile comprensione per i neofiti, sono forti anche di una reazione al tocco praticamente immediata, fattore indispensabile in un titolo come Bayonetta, dove il tempismo (specialmente nelle schivate!) è davvero tutto. Attenzione particolare a non coprire gran parte dello schermo con la mano però! Potreste non rendervi conto dell’attacco di alcuni nemici! L’unica grana a livello di comfort si presenta invece nella modalità portatile dedicata al controllo impostato coi joy-con laterali, dove riuscire a schivare, attaccare, e ruotare la telecamera negli stessi istanti diventa davvero complicato. A livello di prestazioni e di upgrade, senza dubbio il primo capitolo di Bayonetta ha avuto qualcosina in più da rivedere, dato che il secondo, sviluppato già per il Nintendo Wii U, era già ottimizzato per la gran parte.
La buonissima notizia che arriva però da entrambi i software, è che sul vostro Nintendo Switch sia nella modalità portatile o adagiato nella Dock Station non si manifesteranno cali di frame rate, nemmeno nelle fasi di maggiore carico con decine di nemici a schermo e cambi repentini nello scorrere del tempo (Attivazione del Sabbat Temporale). L’unico “fastidio” che si può provare giocando si presenta nella modalità portable, nei momenti di gioco in cui la telecamera si allontana davvero molto dalla nostra strega corvina, o nei momenti in cui ci sono troppi nemici a schermo a sovrastarla, rischiando di non riuscire a seguire contemporaneamente i movimenti di protagonista e nemici. Piccola parentesi, riguarda la modalità Doppia Apoteosi in Bayonetta 2: in questa, purtroppo, non sarà possibile usufruire dei comandi tattili della nostra console, “costringendoci” a tenerla nella modalità fissa, o portable sfruttando i joy-con.
Combo Master Switch
Tra il dire ed il fare, c’è di mezzo un oceano. Quanto è facile concatenare le combo nei due Bayonetta su Nintendo Switch? Non vi nego che molto dipenda dal vostro stile di gioco personale, e soprattutto dal comfort, che ora quanto mai diventa la parte più soggettiva dell’esperienza. Avendo di fronte così tante possibilità, è chiaro che i fattori che vi verranno incontro saranno innumerevoli, che siano i vostri riflessi, o le vostre abitudini videoludiche precedenti. Se ad esempio basate il vostro gioco sul massacro senza arte né parte, sarà per voi molto più semplice alternare calci, pugni e piombo grazie ai comandi tattili, coi i quali i vostri movimenti sulle mappe di gioco possono diventare molto più precisi; se invece non potete fare a meno di approcciare ai giochi contando i millisecondi per schivare un attacco e sfruttarne il beneficio temporale, molto probabilmente sarete più spinti a giocare con un pro controller alla mano (un po’ come ai tempi di Xbox 360 e PlayStation 3 per il primo Bayonetta). Non importa quale sia il vostro modo di giocare, l’importante è che riusciate nel vostro intento, e che soprattutto vi prepariate in vista del quanto mai atteso terzo capitolo.