Il successo di Baldur’s Gate 3 in versione PC è stato realmente sorprendente, al punto che era pressoché impossibile che Larian Studios non optasse anche per una versione console. Con stupore di nessuno, è quindi toccato a PS5 accogliere l’ultimo RPG fantasy ambientato nei Forgotten Realms, un titolo così vasto da fare letteralmente spavento. Erano in molti, tuttavia, a temere per la riuscita del porting, visto che un titolo come Baldur’s Gate poteva non essere accolto nel migliore dei modi dall’utenza console. Fortunatamente, dopo aver trascorso un bel po’ di ore in questa edizione PlayStation, possiamo dire con assoluta certezza che il pericolo è sventato.
I problemi che hanno afflitto Xbox Series S e la co-op in split screen (che su PS5 funziona alla grande) hanno fatto inevitabilmente posticipare l’uscita sulle piattaforme Microsoft, ma fortunatamente la versione PS5 è rimasta intoccata, visto che tra le altre cose è in grado di introdurre anche diversi extra rispetto all’edizione PC del gioco di ruolo.
Ma andiamo per gradi: Baldur’s Gate 3 su PlayStation 5 è stato convertito nel migliore dei modi, tanto che l’utilizzo del joypad non è affatto un problema. L’uso di un pad poteva non risultare il massimo per sfruttare meccanismi ludici nati espressamente per la versione PC, ma vi assicuriamo che l’esperienza giocata con un controller non perde di una virgola il suo fascino.
Bentornati nei Forgotten Realms
L’esperienza console confezionata da Larian su PS5 funziona alla grande, anche e soprattutto per quanto riguarda l’interfaccia: sia l’esplorazione che le lunghissime sessioni di combattimento vengono gestite con la stessa cura e attenzione della versione per personal computer. Le funzionalità del DualSense calzano a pennello, come la resistenza aptica del dorsale destro o il cambio di personaggio con dorsale sinistro, così come è fluida la scelta di assegnare ad altre pressioni di tasti comandi immediati, in grado di velocizzare il tutto, specie se deciderete di optare per dei personaggi armati di spada e in grado di prediligere il combattimento corpo a corpo.
Forse per quanto riguarda le classi magiche lo scorrere del gioco appare un po’ più lento, vista la quantità di incantesimi disponibili (tra attacco, cura, supporto ed evocazione), ma è una scelta che Larian Studios ha preso in considerazione sin da subito, da quando il gioco è entrato nella sua fase di Accesso Anticipato diversi anni fa. Senza troppi problemi anche la gestione del movimento e del targeting degli avversari, che su PS5 si comporta esattamente nello stesso modo della versione nativa.
Grafica e tecnica
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, se con una configurazione PC di alto livello il gioco si rivelava fluido e senza intoppi, su PlayStation 5 siamo a un livello altrettanto elevato, nonostante qualche piccolo compromesso. I settaggi sono infatti gli stessi delle impostazioni Ultra su PC, con una risoluzione nativa di 1440 upscalata a 4K, con v-sync attivato e 30 fps stabili. Qualche piccolo calo di frame rate nelle situazioni più concitate è l’unico malus di un comparto grafico altresì eccelso, che non vi farà sentire in alcun modo la mancanze di un PC particolarmente performante tra le vostre mani.
A differenza della modalità Qualità, la modalità Performance è forse quella che ci sentiamo di sconsigliare, forte di una risoluzione base di 1080p upscalati a 1440p, ma con l’upscaling in grado di “danneggiare” eccessivamente alcuni dettagli dell’ambiente circostanze. Altra nota stonata sono i tempi di caricamento, decisamente più lunghi sulla console Sony rispetto a quanto visto su PC. Vero anche che, per il resto, il Divinity Engine muove il tutto che è un piacere, rivelandosi perfetto e funzionale al suo scopo (senza contare che l’edizione PS5 ha tutti, ma proprio tutti, gli aggiornamenti della versione PC). Ad ogni modo, a questo indirizzo trovate la recensione dell’edizione personal computer, con tutti i dettagli su trama e altro che per ovvi motivi sono stati elusi dalla recensione dell’edizione per console PS5.
