Asus ROG Theta 7.1 – Recensione delle cuffie da gaming top di gamma

Ecco la nostra recensione delle Asus ROG Theta 7.1, cuffie top di gamma del brand Asus dedicate in particolar modo al mondo del gaming.

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane Recensioni Lettura da 7 minuti
8.9
Asus ROG Theta 7.1

Seppur per buona parte dei giocatori sia usanza accontentarsi di prodotti ottimi o magari mediocri, ma con un rapporto qualità prezzo davvero interessante, ci sono anche utenti che desiderano ambire al massimo, acquistando articoli senza compromessi e che offrono qualità e feedback premium, che chiaramente hanno il loro prezzo. È questo il caso delle Asus ROG Theta 7.1, cuffie del brand Asus ROG (Republic of Gamers) pensate per non considerare il rapporto qualità prezzo, quanto per includere al proprio interno qualunque feature che possa accontentare gli utenti più appassionati, o addirittura professionisti. Queste, vengono tuttavia proposte a un prezzo di oltre 250€.Asus ROG Theta 7.1

Presentandosi con la tecnologia 7.1, l’headset viene progettato nello specifico per il mondo del gaming, com’è facilmente intuibile dalle loro funzionalità – e soprattutto dal loro aspetto estetico – ma grazie alla loro qualità indiscussa si adattano pressoché a qualunque ambito, fornendo in ogni caso un risultato difficilmente poco riuscito. Vediamo quindi insieme tutti i dettagli del prodotto, che abbiamo avuto modo di approfondire e testare in vari ambiti, e che si presenta per definire nuovi standard qualitativi che faranno senza dubbio bene per i prossimi prodotti di questo genere, su PC e su tutte le console da gioco.

Solide, resistenti e dal feedback premium

Le cuffie sono solide, resistenti e di qualità.

Interfacciandosi con la scatola delle Asus ROG Theta 7.1, dal design aggressivo com’è ormai tradizione per i prodotti che strizzano l’occhio al mondo del gaming, ci si trova di fronte a diversi articoli che accompagnano il prodotto principale. Troviamo innanzitutto il microfono, che è facile quindi intuire sia facilmente rimovibile a piacimento, assieme a due cuscinetti per le orecchie sostitutivi. Essendo a conoscenza del fatto che non tutti gli utenti possono usare con facilità i collegamenti con il tipo C, l’azienda ha incluso anche un adattatore per il classico tipo A. Le cuffie presentano un cavo che parte dalla parte inferiore di ogni padiglione, per un totale quindi di due cavi diversi, che si congiungono in un’unica porta dopo aver percorso circa 1,2 metri, lunghezza che può aumentare grazie all’adattatore di circa un metro.

I cuscinetti offrono la tecnologia ROG Hybrid, pensata per fornire la massima comodità e il miglior feedback audio. I primi sono realizzati in vera pelle con retina trasparente, nonché abilitati al raffreddamento rapido: questi sono pensati per il miglior compromesso per sessioni medio-brevi. Per l’utilizzo prolungato sono invece presenti i due cuscinetti più spessi e imbottiti, i quali fanno pesare di meno l’utilizzo per svariate ore. In entrambi i casi, non abbiamo riscontrato fastidio pur indossando occhiali, lo stesso vale anche per la parte superiore. Le Asus ROG Theta 7.1 sono infatti regolabili attraverso il classico binario, che è stato imbottito per l’occasione al fine di non arrecare fastidio. Una parte negativa riguarda il peso del prodotto, 650 grammi ben distribuiti, ma che richiedono diverso tempo prima che l’utente riesca ad abituarcisi completamente.

Asus ROG Theta 7.1I due padiglioni presentano una particolare forma a D: al contrario di quanto si possa immaginare, questa risulta ben strutturata e comoda. Il cavo atto a collegare il dispositivo parte purtroppo dalla parte inferiori di entrambi, dettaglio che potrebbe far storcere il naso a molti. Questi sono pensati per essere piegati con facilità fino a 90 gradi, al fine ad esempio di mettere le cuffie su una superficie piana, o anche appoggiare il binario al collo e i padiglioni in prossimità delle spalle. Proprio come l’intera struttura del prodotto, gli stessi risultano molto grandi, ma sprizzano qualità da tutti i pori grazie ai materiali utilizzati, e per fortuna sono solidi e resistenti. Il microfono può come già accennato essere attaccato con facilità sotto il padiglione sinistro, feature piuttosto interessante. Una rotellina posta sopra lo stesso padiglione permette di regolare il volume, attivare e disattivare il microfono con la pressione immediata, e modificare i LED RGB con quella prolungata. È presente anche un comodo switch per adattare il prodotto al sistema con cui ci s’interfaccia.

Nessun compromesso con le Asus ROG Theta 7.1

Il lato software delle Asus ROG Theta 7.1 completa con maestria l’ultimo tassello del prodotto.

Parlando dell’audio, le Asus ROG Theta 7.1 offrono chiaramente delle funzionalità all’ultimo grido. L’altissima qualità di ascolto è garantita da ben 8 driver, 4 da 40 mm e 4 da 30 mm, divisi in coppie da due per i padiglioni, perfetti per abbracciare con qualità pressoché qualunque frequenza. L’ascolto risulta quindi limpido e pulito, nonché adatto per qualunque utilizzo e anche per il gaming competitivo, vista la precisione del suono emesso. Il microfono offre forse qualche compromesso in più, principalmente per un audio non rivoluzionario, ma sicuramente più che discreto. Tuttavia, l’intelligenza artificiale brevettata garantisce una riduzione del rumore semplicemente fantastica, che garantisce quindi continua qualità anche in presenza di forti suoni continui. Per fortuna, entrambe le possibilità sono regolabili con facilità attraverso i software dedicati, i quali chiudono la lineup di un prodotto completo in tutto: parliamo di Armoury II e dell’hub Armoury Crate. Che si tratti di modifiche sugli RGB, dell’attivazione del surround 7.1, ogni azione risulta facile e intuitiva, ma chi lo desidera può anche modificare singolarmente i vari parametri audio al fine di ottenere un’esperienza personalizzata e completa al 100%, che grazie ai vari profili è adattabile per le varie situazioni quotidiane.

Asus ROG Theta 7.1
8.9
Voto 8.9
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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.