Assassin’s Creed: Valhalla – Anteprima, i vichinghi secondo Ubisoft

Nella giornata odierna vogliamo parlarvi di Assassin's Creed: Valhalla, esaminando il titolo Ubisoft prima della nostra consueta recensione.

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Impressioni Lettura da 11 minuti

Ormai ci siamo, Assassin’s Creed: Valhalla sarà presto disponibile sia sulle attuali che nuove generazioni di console. L’uscita del titolo Ubisoft è prevista per il 10 novembre, dunque è arrivato il momento di tirare le somme prima della nostra recensione ufficiale. Questo nuovo capitolo della saga degli assassini porterà i giocatori in un’esperienza ben più cruenta e sanguinosa, dove il sangue sgorgherà a fiumi per la ricerca del potere. Questo sarà il terzo episodio della serie ad avere una struttura più da GDR, riprendendo le basi più che solide già viste e collaudate con Assassin’s Creed Origins e Assassin’s Creed Odyssey.

Non pensate che Valhalla non introduca nient’altro però, visto che in questo “nuovo corso narrativo” si configura come il titolo più ambizioso. Il team, infatti, sembra aver messo a frutto tutta l’esperienza maturata in questi anni, ponendo sul mercato un prodotto in grado di lasciare il segno. Ovviamente, essendo una produzione molto grande, ci sono degli aspetti che ci hanno convinto di più e altri che ci hanno convinto meno, ma allo stato attuale delle cose siamo molto fiduciosi e impazienti di mettere le mani sul gioco. L’Inghilterra non aspetta altro che un’invasione, e noi abbiamo già le lame pronte.

Vichinghi all’attacco

Come facilmente intuibile, Assassin’s Creed: Valhalla ci porterà nella mitologia norrena, intraprendendo un viaggio che non pone sotto il centro dell’attenzione unicamente un protagonista, ma un vero popolo. Il vostro obiettivo, o meglio dire quello di Eivor, sarà quello di prendere il controllo delle nuove terre scoperte, espandere il suo concetto di “casa” e portare alla salvezza la sua gente. Eivor salperà dalle fredda Norvegia fino alle sponde dell’Inghilterra, conquistando e prendendo tutto quello che ritiene più giusto. Tuttavia, questa volta Ubisoft non sembra aver posto attenzione solo all’aspetto delle cruente lotte – che vedono gli spietati vichinghi come star da campo di battaglia – ma anche ai vari scenari politici che ci sono come sfondo.

Infatti, proprio l’avvento dei vichinghi darà il colpo di grazia a un equilibrio politico già abbastanza precario, il quale vede contrapporsi non solo idee politiche ma anche religiose. Eivor, da vero leader, dovrà fare scelte e sacrifici, creare alleanze e scatenare guerre. Il modo in cui giocherete avrà ripercussioni su importanti parti di trama, cosa che garantirà diversi tipi di approcci alla quest principale. Ribadiamo nuovamente che, come titolo più ambizioso della serie, il team ha voluto creare un sistema di storie molto più interconnesso, così da far spiccare in modo nettamente superiore la natura del gioco di ruolo vero e proprio. Aspettatevi dunque scelte multiple, che andranno naturalmente a cambiare le sorti del gioco, attraverso netti bivi narrativi.

Tutto questo servirà per immergere l’utente nel periodo storico di riferimento, facendolo sentire parte integrante di un mondo vivo e che reagisce a modo suo agli stimoli. Si parlerà quindi di trame e sottotrame, misteri, segreti, confraternite nascoste e tanto altro, visto che vi troverete faccia a faccia con gli elementi più impattanti della mitologia norrena e della cultura dell’epoca. L’Inghilterra sarà una terra ricca di culture e popoli diversi, voi dei veri e propri vichinghi pronti a tutto per far sopravvivere popolo e credenze. Sebbene la presenza di divinità sia stata messe leggermente in secondo piano rispetto agli scorsi capitoli, si è espanso notevolmente il lato della produzione che punta alla caratterizzazione dei più piccoli aspetti di gioco. Dallo stile architettonico delle varie regioni, al modo di comportarsi degli abitanti, tutto è fatto per far sentire il peso delle scelte al giocatore.

Piccolo inciso, ma comunque obbligatorio, per quanto concerne la “storia del presente” tornerete a vestire i panni di Layla Hassan, ma la sua nuova storia è avvolta ancora nel mistero. In Valhalla ritroverete il protagonista unico; sebbene potrete sceglierne il sesso, questo potrà essere cambiato in qualsiasi momento nel corso dell’avventura mediante il menù di gioco.

Gameplay più solido e snello 

Come mostrato e detto da Ubisoft fin dal primo momento, il nuovo Assassin’s Creed: Valhalla sarà ben più violento e cruento rispetto a qualunque titolo della saga passato. Il sangue che scorre, le lacerazioni, la violenza dei colpi e il rumore delle spade, tutto sembra fatto per dare la sensazione al giocatore di lottare costantemente per la vita, dato che i nemici saranno bruti e violenti almeno tanto quanto voi. Fin dalle prime battute si respira un’aria selvaggia e cupa, differente da qualsiasi altro capitolo. Il protagonista potrà scegliere tra diversi tipi di armi, ognuna con un moveset dedicato che cambia drasticamenste l’approccio agli scontri. Potrete equipaggiare fino a due armi contemporaneamente, escluso l’arco, e mixare volendo una spada ad una lancia o scendere in battaglia armati ad esempio di due asce. Tuttavia la struttura delle lotte rimane invariata, seppur la messa in scena sia ben più d’impatto rispetto al passato.

Gli insediamenti sono certamente la novità più interessante introdotta nel nuovo Assassin’s Creed: Valhalla. L’intera struttura ludica, sebben sembri più sviluppata e articolata, strizza molto l’occhio alla già vista Monteriggioni, apprezzata da gran parte dell’utenza. L’intera zona sarà personalizzabile, potrete decidere se costruire nuovi edifici o strutture di varia natura, al fine di ottenere ricompense e creare quello che, a tutti gli effetti, sarà il vostro personale insediamento. Fabbri, stalle e negozi per personalizzare il protagonista, questo sommato a tante altre attività fanno di questa introduzione l’HUB principale di gioco. Anche per l’aspetto delle guerre l’insediamento sarà importante, visto che si potranno perfino reclutare nuovi soldati per vincere le battaglie. Nonostante l’esercito non sarà direttamente controllato dal giocatore in queste sezioni, resta sicuramente uno degli aspetti che più ci ha incuriosito di questa nuova produzione targata Ubisoft.

l’insediamento sarà la vostra casa, un rifugio sicuro per divertirvi o curare le ferite. Il suo potenziamento avrà ripercussioni sia sulla trama che su tante altre possibilità benefiche che il team ancora non ha del tutto rivelato. Lo sviluppo sarà legato naturalmente ai materiali, che otterrete saccheggiando le città o sparsi nel mondo di gioco. I popoli norreni, infatti, si esaltavano nelle guerre, e questa sensazione sembra passare e bucare lo schermo dritta in faccia al giocatore. Quando si andrà a sottomettere le terre nemiche, le enormi battaglie saranno collegate in modo strettissimo l’una con l’altra; i suddetti momenti sono chiamati Assalti, e sono una variazione ben più strutturata delle battaglie viste in Odyssey. L’intero scontro si dividerà in vere e proprie fasi, introducendovi prima nel territorio ostile e facendo pian piano breccia nel cuore dell’obiettivo interessato.

Tornano in grande stile anche le abilità speciali, che in questo Assassin’s Creed variano e non sembrano sbilanciare di troppo l’esperienza, restando comunque davvero potenti e sceniche. Il sistema di cura è stato totalmente cambiato: in Valhalla dovrete recuperare alcune risorse durante i vari percorsi e riempire la vostra sacca al fine di ripristinare la barra della salute, un sistema già visto in giochi come Horizon: Zero Dawn. Sebbene Assassin’s Creed: Valhalla lasci quella stretta e quasi asfissiante componente ruolistica in favore di un più snello livello di potere, il plus alle capacità di Eivor sarà dato grazie al classico albero delle abilità. Come il nuovo corso degli Assassin’s Creed ci ha insegnato, potrete specializzarvi in diversi aspetti, dal combattimento a distanza al quello corpo a corpo, dallo stealth ad approcci più inventivi. La sensazione è che il team abbia voluto dare come mai prima d’ora più personalizzazione al giocatori su tanti aspetti del protagonista.

Ultime considerazioni 

Ubisoft, oltre alla quest principale, sembra aver curato anche tutto l’aspetto legato alle secondarie e all’esplorazione ambientale, pronta a stimolare il giocatore con tantissime attività. Inoltre, il colpo d’occhio è sempre d’impatto, con ambienti e strutture in grado di far spalancare gli occhi a chiunque. Sebbene per testare bene l’effettiva qualità dell’opera dovremo aspettare, il tutto sembra un passo in avanti rispetto ad Odyssey, seppur leggero.

In conclusione possiamo dire che Assassin’s Creed: Valhalla è un gioco da tenere d’occhio, non solo per i fan della saga. L’opera Ubisoft punta a stupire per la mole di contenuti, tutti, almeno per quanto concerne queste prime impressioni, fusi a meraviglia. Se l’obiettivo del team era quello di trasportare il giocatore nel mondo vichingo, Ubisoft sembra esserci riuscita, ma per un parere più dettagliato dovremo aspettare necessariamente la fase di recensione. Crediamo tuttavia che, ad ora, quanto svelato dalla software house sia solo la superfice di un progetto molto più grande e stratificato. L’uscita del gioco ormai è imminente e noi non vediamo l’ora di tuffarci in queste sanguinose battaglie.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.