Un anno di pausa. Questo era il tempo che Ubisoft si era concessa per dar nuova linfa al brand degli assassini. Scelta giusta o sbagliata? Ancora è presto per dirlo, l’unica cosa certa è che Assassin’s Creed aveva bisogno di riposarsi. La casa di sviluppo ormai stava raschiando il fondo delle idee, rischiando di saturare un marchio che, fin dalla sua prima apparizione nel mondo videoludico, ha saputo catalizzare l’attenzione di moltissimi fan. Ormai si vociferava da qualche mese in merito ad un nuovo capitolo della saga, gli ultimi leak avevano già diffuso una possibile ambientazione egizia: finalmente però arriva la conferma ufficiale. Durante la conferenza Microsoft e Ubisoft tenutasi all’E3 di Los Angeles abbiamo avuto modo di dare un’occhiata più approfondita ad Assassin’s Creed Origins. La prima cosa che abbiamo notato è stato il coraggioso ritorno al passato poiché con la serie siamo sempre andati avanti nel tempo (se ricordate in Syndicate siamo arrivati alla Londra industriale) adesso invece torniamo nell’antichità.
Tornare indietro per innovare
La parola “Origins” nel titolo del videogame già dovrebbe aiutare a capire cosa ci si debba aspettare: questa nuova avventura vi riporterà alle origini della confraternita degli assassini, ai tempi dell’antico Egitto e delle Piramidi. Controllerete un medjay chiamato Bayek, un soldato d’elite specializzato nel combattimento che diventerà il primo degli assassini. Per la prima volta gli utenti potranno vedere come è iniziato lo storico scontro che ha segnato l’intero universo dell’opera multimediale, ovvero quello tra templari e assassini. Da quanto ha rilasciato Ubisoft, Assassin’s Creed Origins rinnova molte delle strutture tipiche e solide della serie: l’occhio dell’aquila è stato completamente reinventato, adesso avrete il controllo del vostro fedele amico Senu che volerà sulle teste dei vostri nemici. Niente più scalate ripetitive e noiose, ora basterà una semplice azione per controllare tutta l’area circostante. Il cambiamento più importante però non è assolutamente legato a questa feature: il combact system è stato completamente riscritto da zero.
I nemici questa volta attaccheranno anche contemporaneamente e gli sviluppatori, per evitare i colpi, hanno messo a disposizione il tasto per la schivata. Ci saranno ovviamente aggiramenti, contrattacchi, rotture della guardia e tanto alto. Il sistema di combattimento di Assassin’s Creed Origins è stato, pur se non in maniera eccessiva, stravolto e possiamo dire con sicurezza che le richieste dei fan alla fine sono state accontentate. Gli scontri per certi versi ora strizzano molto l’occhio a The Legend of Zelda Breath of the Wild: un esempio chiaro e trasparente può essere la sessione in cui Bayek si lancia nel vuoto mirando contemporaneamente con l’arco o, addirittura, passare indifferentemente dalla spada alla lancia senza sentire il cambiamento. In quel frangente si vede nettamente il tempo rallentare per permettere al giocatore di prendere meglio la mira, introduzione già nota nell’avventura di Link. Dunque ci sembra evidente il cambio di rotta della produzione che, ovviamente, ha pensato bene di inserire abilità speciali e mosse sceniche, così da non dover necessariamente discostarsi troppo dai toni classici della saga.
Il combattimento con spade e lance, anche se una volta padroneggiato il sistema di combattimento risulterà scorrevole, non sembra essere la soluzione migliore: Ubisoft sembra aver voluto mettere ancora più in evidenza il fatto che voi siete assassini, e come tali vi dovrete muovere nell’ombra. Infatti a sottolineare la natura stealth dell’opera ci penseranno le consuete lame celate ed il già citato arco che vi permetterà tra l’altro di lanciare più frecce contemporaneamente utili ulteriormente per uscire dalle situazioni più ostiche. Dunque agire di soppiatto usando armi meno appariscenti sembra essere la tattica più adeguata nella maggior parte delle occasioni, soprattutto se pensate alla vostra inferiorità numerica e alla possibilità di scoprire l’ubicazione dei nemici circostanti attraverso Sanu. Le battaglie quindi saranno difficili ed avranno bisogno di una buona dose di strategia per essere vinte, ma alla lunga siamo convinti che il combact system si rivelerà soddisfacente e di grande effetto, come di consueto. Sicuramente questa scelta appaga più i giocatori che amano una sfida degna e, per questo motivo, ci è sembrato che Ubisoft non voglia più rivolgersi a quei giocatori denominati casual, tornando quindi ad affacciarsi alla fetta di utenza più fidelizzata che è in continua ricerca di sfide complesse.
Nulla è reale, tutto è lecito
Abbiamo parlato dell’ambientazione, analizzato la storia ed il combact system: adesso è il momento di raccontarvi del sistema di missioni. Questo è rimasto invariato rispetto ai capitoli precedenti della saga: una volta raggiunto il punto di inizio quest, come di consueto partirà un breve filmato introduttivo, così da darvi un’idea più precisa sulle motivazioni che vi stanno spingendo a compiere l’ennesimo omicidio. E’ interessante scoprire come, una volta arrivati al luogo di interesse, sarà possibile approcciarsi al compito in vari modi differenti: potrete incendiare le vostre frecce e lanciarle verso i nemici, liberare animali pericolosi come i leoni e lasciar fare parte del lavoro a loro, oppure preferire un approccio stealth e agire nell’ombra. La componente RPG di Assassin’s Creed Origins si fa sentire anche in questi casi poiché, portata a termine l’uccisione, potrete ottenere punti esperienza utili per farvi salire di livello e, una volta fatto, otterrete dei punti abilità da spendere come volete. Un altro inserimento del titolo, infatti, è proprio lo stratificato albero delle skill che si divide principalmente in tre rami: Maestro Cacciatore, Maestro Guerriero, Maestro Profeta. Anche il menu dell’equipaggiamento ha subito sostanziali modifiche: ora potrete cambiare la vostra armatura o le armi in qualunque istante, così da avere gli oggetti ideali al momento giusto.
In Assassin’s Creed Origins abbandoniamo definitivamente le location composte da città uniche come Londra o Parigi; si torna nelle zone in stile primo Assassin’s Creed ma, questa volta, non ci sarà nessun noioso caricamento a dividere le varie aree. Il risultato è un po’ come quanto visto in Black Flag ma, stavolta, con meno mare e molta più sabbia. L’esplorazione sarà dunque incentivata altresì dalla possibilità di accedere a tesori nascosti sia sulla terra ferma che dentro l’acqua. Gli sviluppatori hanno lavorato ad un sistema di combattimento subacqueo, così da avere la possibilità di sconfiggere predatori e nemici anche quando sarete sommersi. Le navi non sono nemmeno paragonabili a quelle che comandava il capitano Edward Kenway anche perché, in questa occasione, controllerete più una sorta di piccola barca a vela. Nonostante questo le dinamiche sono comunque sensazionali: per distruggere un’imbarcazione sarà possibile incendiare la propria freccia e scagliarla verso gli avversari. Basterà un attimo che tutto prenda fuoco e costringa i nemici a fuggire dalle fiamme o, addirittura, morire bruciati. La mappa è vastissima e ricca di opportunità: dal deserto vero e proprio fino al piccolo insediamento o oasi di pace, tutto questo aiuta a rendere la location viva e più naturale possibile.
Il livello tecnico dell’opera sembra altissimo: le Piramidi sono più moderne che mai e mostrano fiera la loro bellezza architettonica, le location sono vive e donano un’immersione vera e propria ma, cosa più importante, sono stati rivisitati i fondali marini ancora più naturali, chiari e puri rispetto a Black Flag. La colonna sonora sembra rispettare i canoni della saga ma, per valutare bene questo elemento, dovremo aspettare il gioco completo. Nel gameplay di Assassin’s Creed Origins mostrato all’E3 si è vista anche una specie di arena dove il protagonista si scontrava con un gladiatore molto possente. Questa feature non è stata ancora spiegata nel dettaglio dagli sviluppatori ma, a quanto sembra, ci saranno dei tornei che ricompenseranno il giocatore con punti esperienza, denaro ed oggetti preziosi. Molti giochi del passato hanno deciso di inserire nel videogame una sorta di minigioco che vedeva l’utente sconfiggere molti nemici. Questa modalità è sempre stata un successo poiché, oltre a ricompense ghiotte, garantiva qualche ora di puro divertimento spensierato. Per ultimo parliamo del comparto online dell’opera che, come ha annunciato Ubisoft, non sarà presente. Contrariamente però ci saranno delle funzioni online non ancora specificate che andranno a collegarsi direttamente con la campagna single player. Se si tratta di semplici ricompense o altro ancora non è noto, almeno però abbiamo la certezza che la software house si stia concentrando su una storia all’altezza e, speriamo, con un livello di narrazione che riporti letteralmente in auge la saga.
Tirando le somme finali la grande rivoluzione da parte di Ubisoft è avvenuta solamente in parte. Il combat system è cambiato, anche l’inserimento della componente ruolistica è stata apprezzata ma, per adesso, quanto abbiamo visto è decisamente esiguo. I combattimenti hanno perso un po’ di velocità ma c’è da dire che l’albero delle abilità sarà una feature tutta da scoprire. Quanto mostrato ad oggi sono tutti elementi che stravolgono totalmente l’opera multimediale così come la conosciamo, ma nonostante questo non la discostano più di tanto dai toni classici della serie. Per il brand era necessaria una totale rivoluzione, non un cambiamento per metà. E’ vero che quanto visto fino a questo momento è davvero ben poco e molto probabilmente ci sono sorprese ancora da annunciare, ma se dovessimo attenerci unicamente a quanto mostrato verrebbe da dire che ci troviamo davanti al solito Assassin’s Creed leggermente modificato per far piacere ai fan troppo stanchi dal senso continuo di deja vu dei vari capitoli. Origins si era presentato, almeno all’apparenza, come un prodotto fresco e innovativo per la serie. Andando ad analizzare quanto mostrato dall’azienda fino a questo momento però, iniziano già ad emergere i primi altarini. Speriamo che qualcosa, almeno i ritmi degli scontri, venga limata prima della release ufficiale, così da consegnare agli utenti un videogame all’altezza, non solo dello storico nome che porta, ma anche dell’hype che vi si era creato intorno.