Da poco disponibile su Steam al costo di 17 euro e sviluppato dal team emergente 100Hr Games, Artificial Extinction è essenzialmente un classico tower defense combinato con la prima persona nel quale noi giocatori avremo il semplice compito di coprire una postazione dagli invasori costruendo delle torrette. La strategia e la velocità sono indubbiamente un elemento chiave per cavarsela contro l’IA. Nell’indie in questione la trama gira interamente attorno all’intelligenza artificiale, che in un futuro lontano si è evoluta a tal punto da essere divenuta indipendente riuscendo così ha soggiogare l’umanità dominando sull’intero pianeta. Durante l’avventura noi vestiamo i panni di un colono che dovremo condurre in un posto sicuro ed abitabile, il quale tuttavia impiegherà ben 9 giorni per riuscire nel suo scopo e dovrà necessariamente sostare per rifornire la sua navicella, nonché il suo unico mezzo di salvezza.
Un campo di battaglia
Una volta premuto su play, dopo un brevissimo caricamento, il gioco ci lancia in un’esaustiva e noiosa introduzione: la prima missione infatti non è nient’altro che un tutorial molto chiaro, che spiega tutto quello che c’è da sapere per affrontare l’avventura al meglio. Ma non c’è da temere, perché il divertimento una volta entrati nel vivo della battaglia è assicurato, specialmente per gli amanti del genere. A tal proposito, le missioni possono essere affrontate in modalità facile, normale a difficile. Quest’ultima, secondo noi, può rivelarsi una bella sfida; ciò nonostante, se non si masticano molto bene i tower defense, consigliamo la seconda difficoltà.
Dietro Artificial Extinction si cela un gameplay ripetitivo con delle meccaniche estremamente semplici, fin troppo basilari. In ogni livello l’incarico da portare a termine rimane sempre lo stesso: racimolare 100 unità di carburante tramite l’opportuno deposito per rifornire la propria cosmonave: questo passaggio ovviamente richiede svariate decine di minuti. Nel frattempo è fondamentale dunque difendere il luogo e sopravvivere alle sentinelle nemiche, creando un vero e proprio fortino, o meglio un fronte di battaglia composto da una sfilza di torrette. Le nostre armi da terra sono principalmente le mitragliatrici a fuoco rapido e quelle dalla lunga distanza, mentre le antiaeree servono per l’appunto ad abbattere le forze in cielo. È presente anche un ultimo tipo speciale d’arma fissa: la torretta missilistica, che ha però colpi limitati ed è possibile piazzarne solo una alla volta.
Dall’apposito menu è possibile dunque ideare quante più torrette ci pare e piace, tuttavia ognuna ha un costo di energia e metallo, due risorse da estrarre necessarie per la sopravvivenza. All’inizio di ogni missione è importante piazzare almeno 3 estrattori sul deposito di ferro, rappresentante il materiale più richiesto, anche nelle riparazioni.
Un tasto dolente del gioco viene contrassegnato dalla mancanza della localizzazione in lingua italiana, nemmeno in versione sottotitolata. Non che siano presenti molti dialoghi, ma sarebbe decisamente una comodità in più per il giocatore, per esempio nella fase introduttiva oppure nelle situazioni in cui l’assistente comunica con noi. Aprendo una nota sul comparto sonoro, bisogna ammettere che le musiche si mescolano molto bene con l’atmosfera tecno-futuristica, peccato che alla fin dei conti siano piazzate un po’ lì a caso.
Il lato brutale di una macchina
Per tutto il corso dell’avventura adopereremo un’unica arma tra le nostre mani. Si tratta di un fucile con due modalità di fuoco interscambiabili: la prima è a lungo raggio ed infligge un danno elevato da distanze più ampie ma spara assai lentamente mentre l’altra, che è a corto raggio, funziona esattamente in modo opposto. Apriamo anche uno specchietto sul fatto che la bocca da fuoco in questione viene utilizzata molto poco in un titolo come questo, che punta maggiormente sulla strategia e su una buona formazione delle torrette, che spareranno al posto nostro. L’intelligenza artificiale, che ha già da tempo dichiarato guerra agli umani, proverà a stanarci con tutte le sue forze, le quali sono composte essenzialmente da 2 tipi di macchine: le sentinelle terrestri o carri armati che sono molto lenti nel movimento e le sentinelle aeree che possono sparare raffiche o sganciare bombe, a seconda della tipologia. Qualsiasi robot ucciso rilascia una minima quantità di metallo e sarà possibile raccoglierlo passandoci semplicemente sopra.
Una feature molto utile è quella dell’attacco aereo, utilizzabile solo una volta per missione: questo risulta comodo quando ci si ritrova in una condizione critica e se sfruttato bene e al momento giusto può rivelarsi capace d’invertire le sorti dello scontro. Consiste in una sorta di brutale abilità d’emergenza da non sprecare per nessun motivo. Un’interessante peculiarità dell’IA è che le truppe nemiche possono adattarsi alle strategie del giocatore: se siamo ben difesi dal lato sinistro, verremo attaccati maggiormente da quello meno protetto. Ma non disperate, non sarà necessario fabbricare ulteriori torrette sprecando risorse visto che basterà spostare quelle già esistenti nel punto più favorevole al momento.
Sicuramente non soffriremo di solitudine, a farci compagnia ci sarà infatti il nostro migliore amico, un drone volante che ci assisterà durante le missioni. Una sola volta per giorno questo alleato ci offre una piccola dose di cura, molto importante da preservare per le situazioni di difficoltà. L’ideale per mantenere alta la salute è evitare di agganciare troppi nemici con la propria arma: lasciate fare il lavoro sporco alle torrette! Il nostro compagno cercherà inoltre di riparare le torrette danneggiate al posto nostro.
Come ben sappiamo, la rovina di qualsiasi gioco sono i bug: nel nostro caso ne abbiamo trovati giusto un paio; spesso, infatti, nel mirare lo zoom non funzionava, oppure trascinando un oggetto ci è capitato che questo balzasse per aria qua e là o si bloccasse nel terreno. È presente una notevole varietà di scenari che ci circondano, nei quali possiamo orientarci grazie all’apposita bussola collocata in alto al centro dell’interfaccia, eppure si nota la mancanza di elementi aggiuntivi, con il mondo di gioco che risulta infatti molto spoglio. È evidente anche la poca attenzione dedicata per quanto riguarda l’aspetto grafico, con modelli e texture che sono considerabili piuttosto mediocri, presentandosi infatti spigolosi e con un basso livello di dettagli. Altrettanto pessime si sono rivelate essere anche le animazioni del personaggio, con un risultato finale che ricorda un gioco della generazione precedente.