Quando si prende in mano Apocalisse: John’s Guide to Armageddon, è impossibile non restare colpiti dall’atmosfera da “fine dei tempi” che permea ogni pagina. Acheron Games ha confezionato un volume capace di trasformare la classica epica fantasy in qualcosa di decisamente più visionario, attingendo a piene mani dal Libro della Rivelazione e portando le sorti del mondo verso uno scontro finale che ha il sapore del giudizio universale. Il colpo d’occhio è notevole, con illustrazioni di altissima qualità e una veste grafica che evoca antichi manoscritti. Un dettaglio da non sottovalutare: il font scelto, un po’ elaborato, potrebbe disorientare durante la lettura, ma ci si abitua in fretta.
In questo contesto, Paradiso e Inferno non rimangono un semplice sfondo teologico, bensì veri attori principali di un conflitto su scala globale. Le schiere angeliche elargiscono Manna e protezione ai loro seguaci, mentre i demoni seminano discordia e corruzione. Eppure, non sempre il bene è limpido come si crede. L’umanità si raduna attorno alle mura di Babilonia, l’unico baluardo ancora in piedi, ma dilaniato da cospirazioni e da poteri occulti. Nel frattempo, i Quattro Cavalieri marcano i propri domini, spartendosi ciò che resta della terra. In mezzo a tutto questo, il Marchio di Enoch incarna una terza via, sussurrando possibilità misteriose che potrebbero ribaltare l’esito dell’Armageddon. E non finisce qui: la figura di Lilith apre a un’ulteriore ribellione, spostando l’asse del conflitto su livelli ancor più complessi.
Virtù, Peccati e poteri marchiati
Dimenticate il classico allineamento da manuale. Qui, Virtù e Peccati definiscono la bussola morale di ciascun personaggio, influenzando scelte e abilità. Le Sette Virtù concedono un sostegno in battaglia e un’ispirazione sul filo del sacro, mentre i Sette Peccati spingono a cedimenti e bramosie che possono rivelarsi tremendamente efficaci, ma pericolose. Alcuni giocatori potranno inoltre abbracciare i Marchi del Trono o dell’Avversario, veri e propri simboli fisici che potenziano i personaggi, ma li espongono a inquietanti anatemi in caso di tiri sfortunati. È un modo per immergersi ancora di più nell’estetica apocalittica, sentendosi davvero parte di un mondo in cui ogni scelta ha un peso concreto.
La struttura di base di D&D5e rimane invariata, ma Apocalisse ne sconvolge l’anima con archetipi unici. Immaginate un Barbaro che pratica l’autoflagellazione per glorificare la potenza divina o un Mago seguace di Re Salomone, in grado di imbrigliare i poteri celestiali o infernali. Spiccano anche un Ranger che abbandona i boschi per indossare un’armatura pesante e una Warlock devota alla seducente ribellione di Lilith. È una gamma di opzioni che si adatta a ogni stile di gioco: dalla purezza ascetica al disordine infernale.
L’importanza del bestiario
Monsters of the Armageddon è il compagno imprescindibile di questo setting. Il manuale dedica ampio spazio a creature angeliche, demoniache e colossali, introdotte per ricreare la sensazione di un mondo frantumato. Alcuni mostri possono scatenare l’Apoteosi, sbloccando livelli di potere che li avvicinano a entità semidivine. Chi ama la spettacolarità delle battaglie titaniche troverà qui pane per i propri denti, ma deve mettere in conto la necessità di avere entrambi i volumi per un’esperienza davvero completa.
Le pubblicazioni di Acheron Games spiccano anche sotto il profilo editoriale. John’s Guide to Armageddon è disponibile in digitale a 19 euro, mentre il set fisico (manuale base più bestiario) costa 90 euro. Per i collezionisti esistono poi l’artbook, il Libro della Rivelazione con passaggi in latino e l’immancabile schermo del master, il tutto proposto in italiano e in inglese. Il progetto, finanziato con successo su Kickstarter, testimonia la fiducia dei giocatori nel team che ha già realizzato opere quali Inferno e Brancalonia.