[Gamescom 2018] Alaloth – Anteprima, l’Italia sa creare giochi

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Impressioni Lettura da 6 minuti

Purtroppo troppo spesso siamo abituati a parlare di videogame prodotti all’estero. Raramente la nostra nazione si è approcciata a questo tipo di mercato, anche se ultimamente la pubblicazione di Mario + Rabbits, prodotto da Ubisoft Milano, ha dimostrato come anche il nostro paese può imporsi in un panorama fiorente come quello videoludico. Proprio per questo motivo oggi vi vogliamo parlare di Alaloth, gioco sviluppato dai talentuosi Gamera Interactive, RPG isometrico gestito dalle mani più che competenti di Chris Avellone. Alaloth: Champions of the Four Kingdoms è un titolo che mischia le caratteristiche classiche dei giochi di ruolo isometrici rendendo il prodotto unico a suo modo, visto il grande talento della software house. Fin dalle prime fasi si nota come gli sviluppatori non siano alle prese con il classico “giochino”, ma che c’è una forte volontà di dimostrare il proprio valore in un’impresa assolutamente alla loro portata. Alaloth è un titolo ambizioso di quelli di cui si sentiva la mancanza, e le nostre prime impressioni sono state infatti più che positive.

Una gita ad Alaloth

Alaloth è un gioco prettamente fantasy, con un mondo grande e vivo. Il protagonista, che potrà essere personalizzato in vari modi (come nella scelta della razza e della famiglia) dovrà liberare il mondo dal male. Lo scopo sarà quello di ottenere 4 pezzi di un magico artefatto così da sconfiggere il cattivo. Sebbene l’incipit non sembri dei più originali, ci saranno elementi che marcheranno maggiormente la caratterizzazione dell’universo di gioco. Gli orchi ad esempio non sono solo violenti, ma hanno sviluppato una vera e propria cultura dedita alla guerra. Ovviamente ci saranno molti più dettagli che arricchiranno la formula finale, ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa. Pensate solo che in base alle vostre caratteristiche i personaggi che popolano Alaloth si approcceranno con voi in maniera differente, dando un tocco di personalizzazione alla partita di ogni giocatore.

Ci è piaciuta dunque l’idea di creare un universo reale, credibile e coerente con le dinamiche dell’utente. Bisognerà vedere come sarà sfruttato alla lunga, ma sicuramente il lavoro certosino alla scrittura dell’opera fa già ben sperare. La scoperta della lore del mondo farà calare il giocatore nella parte, facendolo sentire costantemente al centro di attività in perenne sviluppo. La dimensione della mappa non può far altro che contribuire, grazie anche soprattutto alla diversificazione delle varie location. Nel titolo ci saranno quattro differenti regni, ma sono i dettagli che fanno la reale differenza: i colpi d’occhio delle varie aree vi lasceranno senza parole. Ovviamente nessun problema per quanto concerne gli spostamenti, poiché avverranno senza limitazioni alcune; la velocità di questi dipenderà dal tipo di destriero che cavalcherete, oppure dai vari terreni.

A fil di lama

Il gameplay è quello classico di quasi tutti i GDR, dunque i fruitori del genere non avranno problemi ad adattarsi. Oltre alle skill della classe base, potrete aggiungere la bellezza di quattro punti abilità in diversi alberi, cosa che aggiungerà ulteriori abilità al vostro personaggio. Le possibilità di creare un protagonista unico per ogni giocatore sono infinite, grazie agli elementi fini a personalizzarlo. Durante il vostro viaggio ad Alaloth vi imbatterete in diverse città, punti molto importanti per lo svolgimento di attività secondarie e soprattutto per potenziarvi. Le zone di combattimento invece saranno ben distinte, poiché identificabili in veri e propri dungeon da completare.

Il combattimento si svolge in tempo reale, e le abilità del giocatore saranno fondamentali per prevalere durante gli scontri. Le quest secondarie potranno essere di diverso genere, molto semplici nel loro modus operandi ma molto epiche per quanto concerne la caratterizzazione. Ovviamente completarle vi garantirà cospicue ricompense. Ci sarà anche il ciclo giorno/notte a tenervi compagnia, dunque il mondo sarà influenzato anche a seconda della fase della giornata.

In poche parole

Non ci sono parole a sufficienza per commentare il comparto artistico di Alaloth. il titolo richiama fortemente lo stile dei vecchi giochi di ruolo, cosa che sicuramente porterà alla mente tantissimi ricordi degli utenti più grandi. Il videogame da questo punto di vista rispecchia fedelmente la tradizione, proponendo un prodotto ricco di dettagli da vedere e rivedere, scorci magnifici che mettono in luce come una tipologia di grafica old school possa risultare moderna.

In conclusione possiamo dire che Alaloth è stato una bella sorpresa, ma la casa di sviluppo sta facendo vedere il proprio talento al mondo intero. Non è assolutamente facile sviluppare un titolo come questo con un team di sole 15 persone, un’impresa. Basta veramente poco per capire che ogni dettaglio non è lasciato al caso, che tutti gli elementi di gioco si fondono tra loro in maniera coerente e coesa. A livello di narrazione infatti il titolo è ineccepibile, ricco di sorprese che faranno sicuramente piacere agli appassionati. Non vediamo l’ora di mettere le mani sull’opera completa!

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.