Afterimage nasce dalle menti del team Aurogon Shangai ed edito da Modus Games, quest’ultimo ha dimostrato nel tempo di saper dare spazio a nuovi studi di sviluppo, garantendo sempre un alto livello qualitativo: non a caso Afterimage rispecchia appieno tale ideale. Sebbene del genere Metroidvania il web sia saturo, Afterimage è capace, con la sua originalità, di ricavarsi uno spazio personale tra il classico ed il moderno, fondendo uno stile peculiare e difficilmente confondibile.
Razing
Nel mondo distopico di Engardin si è generato un cataclisma di proporzioni bibliche, capace di radere quasi a zero la popolazione mondiale: il Razing, così venne chiamato, fece sì che forze di natura mistica prendessero il possesso dei vecchi insediamenti umani. Renee si sveglia un giorno nel suo villaggio natale, spoglia dei ricordi del suo passato, ed intraprende un viaggio per le terre di Engardin, alla ricerca non solo delle sue memorie, quanto piuttosto della storia del mondo che la circonda, un mondo alla mercé di chi è rimasto. Nel corso del suo viaggio la ragazza si ritroverà ad affrontare miti e leggende del mondo che la circonda, proseguendo in una storia non lineare ricca di paesaggi diversi, come foreste, montagne innevate, alcuni piccoli villaggi con qualche umano, e lande incantate.
Sebbene il comparto storia di Afterimage possa sembrare povero, sappiate che incarna alla perfezione lo stile narrativo di un Soulslike, capace di farci apprendere dettagli sulla collocazione di diversi oggetti, manufatti e monumenti grazie alla lettura di alcuni appunti sparsi qua e là, oltre al dialogo con alcuni nemici senzienti (e pericolosi). In un certo senso, la storia è scritta sulle “pareti” di Afterimage, che vi obbligherà a guardare con attenzione al mondo circostante, in quanto alcuni elementi architettonici delle zone riveleranno il passato e, perché no, anche il futuro delle terre di Engardin.
Combattere con il proprio passato
Renee non è una ragazza da prendere alla leggera: nonostante il suo esile fisico, combatte con la foga di una guerriera esperta. Nel corso del suo viaggio in queste terre inizierete a scoprire una mappa enorme e interconnessa – una caratteristica tipica dei Metroidvania – con Castlevania: Simphony of the Night che è stato senza dubbio d’ispirazione, o il più recente F.I.S.T., se avete giocato, capirete certamente di cosa parliamo.
Le zone di gioco si intervalleranno di “albero in albero”, ovvero dei punti di salvataggio dove potrete sbloccare sia il nome della zona, sia la relativa mappa dettagliata; all’accesso in ogni zona – anche se non ne conoscete il nome – vi verrà mostrato il livello dei nemici che vi troverete ad affrontare, per questo il gioco è definito “non lineare”, in quanto se entrerete al livello 10 in una zona dove è richiesto il livello 75 verrete letteralmente massacrati in un baleno.
Superato lo shock iniziale di una mappa molto corposa, vi troverete a fare i conti con un altrettanto corposo albero delle abilità: questo non solo è obbiettivamente molto grande, ma ogni “frutto” (ovvero ogni nodo di esperienza) contiene dai due ai cinque sottolivelli, potenziabili di volta in volta.
Facciamo un esempio pratico: supponendo che un nodo abbia come bonus intrinseco un +5 in armatura, una volta ottenuto vedrete che tale bonus può essere aumentato altre 4 volte scalando in +10/+15/+20, e ogni step vi richiederà oltre che un numero punti esperienza maggiore, anche un livello minimo.
Il comparto armi di Afterimage non lascia certo a desiderare: c’è di tutto, dalle spade alle asce, spadoni, bastoni e quant’altro. Ogni arma può essere inoltre potenziata mediante l’uso della valuta del gioco, una scorta di bolle d’acqua che si trova dentro a scrigni dallo stile marino (per ragioni relative alla trama non possiamo spiegarvi oltre, siamo in zona spoiler). Potenziare un’arma ne aumenta solo il danno, in alcuni casi può essere utile potenziare un certo tipo di arma che meglio si sposa, rispetto ad un’altra, all’uso di un’abilità specifica appresa nell’albero di cui parlavamo sopra.
Esistono anche elementi d’armatura intercambiabili come mantelli, fiocchi per capelli (siamo nei panni di una ragazza, la moda non si dimentica!), stivali, guanti, armatura completa, due anelli ed un ciondolo. Non mancheranno equipaggiamenti leggendari ed esclusivi, rilasciati perlopiù dai boss del gioco: questi ultimi rilasceranno anche dei “rami nella memoria”, ovvero skill peculiari come ad esempio il doppio salto o uno scatto in direzione orizzontale.
Nel corso del gioco potrete associare quattro oggetti consumabili come pozioni o armi a consumo, alla croce direzionale che diventa un’amica irrinunciabile. In caso di K.O. di Renee, tornerete all’ultimo albero visitato, perdendo i punti esperienza che avrete accumulato: ad esempio avete ottenuto 50 punti e siete tra il livello 12 ed il 13, bene perderete quei punti ma potrete riprenderli se tornerete senza morire sul luogo del misfatto.
Arte e gaming
Afterimage è un’opera d’arte ispirata e senza dubbio mira ad esserlo, forte di fondali dipinti ad arte, con un uso quasi perfetto della tecnica bidimensionale, con qualche piccola sbavatura qua e là, ma nulla di grave. Il gioco mira certamente a farci vivere l’esperienza in maniera mistica, conducendo Renee in un viaggio di crescita personale e, con lei, noi stessi. Ogni tanto il sistema del “dipinto” ci ostacola volutamente la vista, ponendo elementi scenici su un piano che oscura la visuale (ecco una sbavatura) e nascondendo oggetti e forzieri: occorre un occhio sempre vigile mentre si gioca.
Sebbene il mondo di gioco sia sempre definito e peculiare, talvolta Renee risulta fuori fuoco o con un’eccessiva luce personale, e dato che per la maggior parte del tempo è vestita di bianco, potreste avere qualche difficoltà di visione specialmente nei luoghi più bui (altra piccola imperfezione). Interessante è senza dubbio il sistema degli incantesimi associati ad un’arma specifica (in genere un libro), che vi consentirà di spendere il mana, quest’ultimo si recupererà lentamente nel tempo o magari colpendo i nemici se otterrete un’arma con quell’abilità intrinseca.
Sono presenti anche delle preghiere agli dei antichi, capaci di rigenerare la salute di Renee o di potenziarne gli attacchi a seconda di quelli che avrete sbloccato.
Afterimage ha una buona dose di backtracking, e questo è tipico dei Metroidvania, ma avremmo apprezzato un doppio salto già sbloccato invece di costringerci a salti millimetrici, sfidando l’ultimo pixel grazie ad un colpo d’arma (sì, il gioco invoglia il giocatore a compiere questa mossa). In venti o venticinque ore concluderete il vostro viaggio, e siamo certi che al netto dei pochi errori, il gioco sarà un successo nel suo genere in quanto profondo e stratificato il giusto.