League of Legends sta morendo. Non è una massima socratica ne una mia affermazione sotto effetto di droghe pesanti, ma un semplice dato di fatto. La Landa si sta spopolando, e sapete qual è il motivo? Nessun virus, nessuna catastrofe o strage di giocatori: il motivo sono i cambiamenti che il gioco di mamma Riot ha subito in quest’ultimo anno in particolare. Le basi per il declino erano già state gettate tempo fa, ma la spinta è stata l’arrivo della Stagione corrente. Dunque, Evocatori affezionati e viandanti, seguitemi in questo triste viaggio per scoprire cosa sta facendo crollare il colosso dei MOBA che tutti noi abbiamo amato e consumato.
Sapete perché sono così arrabbiato e deluso? Perché io stesso ho amato League of Legends. Immaginate di avere un carissimo amico, col quale passate tutte le serate e condividete tante emozioni e tante esperienze… un giorno però questo vostro amico si ammala, e voi non potete fare altro se non assisterlo e confortarlo nella malattia; e il resto del tempo vi sentirete incredibilmente soli. Metto le mani avanti, non sono un hikikomori o simili che ripongo tutti i miei affetti in un videogioco, ma ho bisogno di questa metafora per proseguite poi il discorso. Per ora fermiamoci qui: prima di proseguire è necessario che si capiscano bene i motivi che stanno causando questa decadenza.
Iniziamo dunque col parlare del fatto che League of Legends può essere bello quanto volete, ma è un gioco assolutamente poco accessibile. Il tutorial non spiega praticamente nulla se non ciò che è ovvio già di per sé, niente indicazioni su quali sono i compiti dei vari ruoli e le posizioni che occupano, e figuriamoci se si parla di come andare a costruire il nostro Campione in partita. Le cose sono due, quando iniziate la vostra esperienza nel fantastico mondo di LoL: o avete l’amico/fratello/cugino che vi spiega le cose e vi guida mano a mano, facendovi imparare in modo pratico il gioco, oppure crescerete a suon di bestemmie e streaming, poiché la Riot non si preoccupa minimamente del vostro apprendimento. Ciò significa che semmai qualcuno volesse avvicinarsi a questo titolo senza essere provvisto di una spalla che quanto meno gli dia due dritte sul come iniziare e cosa sapere, probabilmente lo abbandonerebbe ancor prima di esservisi inoltrato: non ci vuole molto a capire che ciò riduce enormemente il numero di giocatori che potrebbero andare a costituire nuovi membri della community.
E visto che abbiamo parlato dei giocatori che non entrano nella Landa, ora parliamo di coloro che invece dopo tempo si ritrovano a cedere e avviarsi a testa bassa all’uscita. Perché tanti giocatori abbandonano dopo anni di partite, sangue e sudore questo MOBA che prima era peggio di una droga? Le motivazioni sono varie, ma facciamo un discorso ordinato: innegabile è il fatto che l’ultimo anno è stato caratterizzato da una serie di drastici cambiamenti, primo tra tutti la decisione di sbloccare i Livelli, che dal 2011 ormai erano bloccati al trentesimo; a questo si aggiunge la scomparsa dei Punti Influenza, la famosa valuta di scambio per lo shop del gioco. Ok, ma dire tutto ciò a cosa serve, e che c’entra con la decisione di vari giocatori di appendere la tastiera al chiodo? Questi cambiamenti hanno comportato una susseguirsi di modifiche ad essi correlate.
Se prima i Punti Influenza venivano assegnati a seguito delle vittorie nelle varie partite, adesso i Frammenti Blu, nuova valuta del gioco, vengono ottenuti attraverso l’apertura delle casse e capsule che potremmo ottenere successivamente a un match… ma come si ottengono? Per ottenere tali premi, oltre al classico salire di livello, è necessario essere “Onorati” a fine partita dai propri compagni, e in base all’aumentare dell’onore potremo ricevere dei premi. Ed è proprio qui che sorge il problema: il sistema di Onore è una buona idea, perché è giusto che se un giocatore è particolarmente meritevole debba essere premiato, ma purtroppo qui si incorre in uno scontro che non vedrà MAI fine, l’eterna diatriba dei tipi diversi di giocatori di LoL. Ci sono giocatori che giocano perché sono in gruppo con amici e si divertono, altri per passare il tempo, altri ancora perché attirati dal lato artistico o tecnico del titolo, chi per lavoro… e poi ci sono loro, quelli a cui non frega nulla degli altri, quelli che se non gli lasci il secondo Blu hanno automatizzato i peggiori insulti a madri, padri, parenti e chi più ne ha più ne metta; coloro che, diciamola tutta, ti fanno passare la voglia di giocare.
“Ma Marco, tu stai dicendo che la nuova valuta, il sistema di Onore e i giocatori sono tutti connessi al fine di questa storia?” Sì. E non smetterò di dirlo. Il gioco di per sé funziona, ma deve essere concorde con i giocatori, altrimenti è ovvio che ciò non può dare risultati. E’ come chiedere a una squadra di football di giocare in un campo da basket, non c’entrano nemmeno. Allo stesso modo, finché esistono i cosiddetti “giocatori tossici” non potrà mai funzionare un sistema per valutare i giocatori meritevoli. E vi parlo in prima persona, essendo sempre stato in vetta alle classifiche dell’Onore, avendo ricevuto Fiocchi dell’Amicizia e Lume del quinto livello di onore… ma ormai mi rendo conto che la situazione sta degenerando sempre più. Triste ma vero, il numero di player immeritevoli è aumentato, o meglio (anche se bisognerebbe dire peggio) sono diminuiti i giocatori che si impegnavano per cercare di creare un’unità all’interno delle squadre: capaci solo di lanciare insulti al posto delle skill del loro Campione, capirete quindi se la voglia di rimanere, stringere i denti e impegnarti coli a picco.
Quindi, sono stati i cambiamenti a uccidere League of Legends? Affermare quanto ho appena detto è corretto ed errato allo stesso tempo. I cambiamenti, di per sé, non sono stati uno sbaglio, anche se mal gestiti; il vero problema è stato che Riot ha dato troppe cose per scontato quando è stato il momento di applicarli. L’azienda da un po’ di tempo sta incorrendo in questo errore, abbagliata, se non proprio accecata, dal successo ottenuto negli ultimi tre anni. Riot ha trascurato la community, ha trascurato coloro che diffondevano il “verbo” di League of Legends in streaming o su YouTube, non si è curata di tanti cambiamenti; ha continuato solo a cercare cose da cambiare per dare una boccata di aria fresca, il cui risultato è stato però più come un annaspo agognato. L’esigenza di sfornare nuovi campioni nonostante ce ne fossero già troppi, le già dette modifiche, il puntare troppo sul lato competitivo trascurando gli altri giocatori… mamma Riot purtroppo ha errato, e questo ha avuto le sue conseguenze.
E se vi dico ciò a tal punto da sembrare quasi un eretico, c’è un motivo. Non so se vi ricordate, ma ho iniziato facendo un discorso su un amico caro col quale si sono vissute tante esperienze accompagnate da altrettante emozioni; quell’amico, non è League of Legends, ma tutto ciò ad esso collegato. Voi non so se potete, ma coloro che hanno partecipato ad eventi, raduni e fiere sicuramente mi capiranno, e magari anche a loro scenderà la lacrimuccia. Giugno 2015, una settimana dopo aver finito l’anno scolastico mi reco per la primissima volta a un evento di LoL in una sala lan. Ero spaventato, anche perché ero ancora un ragazzino ed ero ancora vergine di tali esperienze: mi aspettavo giocatori super esperti che mi avrebbero guardato dall’alto verso il basso, deriso e magari anche schernito… e invece no. Lì ho trovato delle persone come me e voi, con una passione che ci accomunava e che ci ha fatti incontrare. Lì sono entrato a far parte di un mondo che mi si stringe il cuore al pensiero che oramai certi eventi sono sempre più rari, che un tempo nella community ci conoscevamo quasi tutti e da nord a sud dell’Italia bastava uno sguardo in fiera per corrersi incontro e abbracciarsi. Ci si voleva bene non perché giocassimo allo stesso gioco, ma perché quel gioco ci aveva fatto incontrare delle persone che sarebbero diventate nostri amici veri, su cui contare anche al di fuori della Landa degli Evocatori.
Con ciò io voglio concludere questo mio pensiero. Il futuro di League of Legends è ancora incerto e non vi nego che spero si riprenda, ma il mio addio è rivolto a quelle emozioni di cui avete letto poco sopra. Magari si formeranno nuove community completamente diverse, e magari il gioco ritornerà all’apice del suo splendore e successo, vistosi ora surclassato dal altri generi come i Battle Royale; però, non so se sperare in questo ritorno. Le cose sono belle proprio perché finiscono, e se in realtà fossero infinite non ci accorgeremmo mai di quanto ci abbiano trasmesso. So che Riot ha annunciato delle modifiche per la prossima stagione, arrivando addirittura a metter mani al sistema di partite classificate, ma non so se vi farò ritorno. Personalmente, non so voi, la mia esperienza con League of Legends è stata bellissima e se ripenso a tutto ciò che ho passato grazie a quello stupido MOBA non posso che sorridere; e so che chi come me ha vissuto quel periodo, eventi ed emozioni, ora molto probabilmente è dubbioso anch’egli di fronte al gioco stesso. Forse sarà perché League of Legends non è più quello di una volta, o almeno io ho percepito ciò.