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Activision Blizzard, un fraintendimento rovina i rapporti con la Cina

World of Warcraft, Hearthstone, Diablo 3 e Overwatch; sono solo alcuni questi i giochi che ormai da gennaio in Cina non sono più accessibili alla vasta community di videogiocatori. Se i giochi Activision Blizzard sono ormai del tutto oscurati in Cina un motivo c’è e un recente articolo del New York Times prova a spiegarcelo.

Ad occuparsi della pubblicazione dei giochi Activision Blizzard in Cina è stata, fino a poco tempo fa, NetEase ma i rapporti fra le due aziende hanno iniziato a disgregarsi quando la seconda ha compiuto alcuni investimenti che la prima non approvava; nel 2018 NetEase avrebbe infatti investito ben 100 milioni di dollari in Bungie e Activision Blizzard era preoccupata del potere che l’azienda rivale avrebbe potuto raggiungere grazie a quei soldi. Problematica più recente riguarda invece le norme vigenti in Cina riguardo ai prodotti mediatici, NetEase avrebbe voluto più controllo sulle opere di Activision Blizzard ma gli è stato negato.

Nasce qui il famoso fraintendimento, durante una chiamata di negoziazione il CEO dell’azienda cinese William Ding avrebbe fatto presente come, concluso l’affare con Microsoft, sarebbe toccato a questi ultimi avere a che fare con loro e prendere determinate decisioni. Questa affermazione è stata reputata una minaccia ed i rapporti fra i due negozianti sono al momento ancora ai ferri corti.

Daniele Ferraro
Appassionato a qualunque sfaccettatura della cultura pop si avvicina al mondo dei videogiochi con il Game Boy Advance. Cresciuto catturando centinaia di Pokémon e risolvendo tutti gli enigmi affrontati dal Professor Layton ha poi fatto di quella passione una delle sue ragioni di vita.

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