La serie Borderlands non ha certamente bisogno di presentazioni, proprio per questo l’annuncio del terzo capitolo della saga ha creato delle aspettative pazzesche da parte dei suoi fan. Presentato con una copertina irriverente e provocatoria, il titolo di Gearbox ha fatto parlare di sé attirando anche le attenzioni di un pubblico estraneo alla saga. Il gioco fa forza su una qualità grafica accattivante, oltre che una buona dose di esplosioni, sparatorie e chi più ne ha più ne metta.
Borderlands 3 è uno sparatutto con un’impronta fortemente ruolistica, il compito della software house è portare all’estremo quello che ha fatto in passato, e dobbiamo dire che già con le informazioni che sono state rilasciate tra la pubblicazione del gameplay ufficiale ed altri dettagli rilasciati dal team, non crediamo di esagerare nel dire che questo videogame sia decisamente il più ambizioso mai prodotto della software house. Questo però c’era da aspettarselo, visto che l’opera è ormai attesa da più di 7 anni.
Ritorno a Pandora, ma non solo
Partiamo col dire che, dalle ultime dichiarazioni, sappiamo per certo che Borderlands 3 è il gioco più grande di sempre per quanto concerne il franchise: questo dipende dalla quantità di asset, ambientazioni, dimensioni della mappa e capacità d’azione lasciata ai giocatori. Infatti è stato dedicato un intero reparto di sviluppatori per occuparsi della creazione dei boss, visto che questi prevedevano ecosistemi completamente diversi sia tra loro sia per ogni singolo pianeta. Purtroppo non possiamo sbilanciarci troppo sulla trama date le scarse informazioni, ma torneremo in un secondo momento sul poco che è trapelato. Sappiamo per certo però che rivedere le lande di Pandora dopo tutto questo tempo farà effetto. Prima di parlare del gameplay però è giusto soffermarsi su tutti gli altri aspetti che arricchiranno l’esperienza generale.
Le prime informazioni emerse sono legate alla durata della campagna, con i giocatori che saranno impegnati per circa 30 ore prima di completare la quest principale. Tuttavia, se calcoliamo anche le missioni secondarie, la durata complessiva sarà quanto quella di Borderlands 2. In questo sono centrali i contenuti endgame, dei quali però non sappiamo assolutamente nulla. Anche il progettista Matt Cox durante una recente intervista non si è particolarmente sbilanciato, lasciandosi però scappare che per il titolo sono previsti ben quattro DLC. Uno degli elementi cardine per progredire nell’esplorazione sarà sicuramente la Sanctuary III, ovvero una nave spaziale che vi permetterà di esplorare i vari mondi dell’universo di gioco, confermando quindi che Pandora non sarà l’unico pianeta. Potrete usare questi momenti di transizione per rilassarvi, acquistare nuove armi o altre attività come le slot machine. La navicella sarà un vero e proprio hub, che raccoglierà anche i personaggi conosciuti dai giocatori nel corso dell’avventura.
Una nuova e interessante modifica invece riguarda proprio le scorie, che adesso sono state sostituite da un nuovo elemento. In passato, infatti, questa sostanza ricopriva gli avversari di un colore viola, in grado di generare un quantitativo di danni superiore alla norma. Al loro posto è stato introdotto un effetto da radiazioni nucleari che infliggerà danni nel corso del tempo. I cacciatori protagonisti di questa nuova avventura saranno FL4K, Amara, Moze e Zane. Questi sono quattro impavidi mercenari ribelli, che affronteranno la caccia al tesoro interplanetaria più folle di sempre. FL4K è un robot cacciatore, il cui freddo cuore d’acciaio batte solo per le sue fedeli bestie. Amara ama spappolare i cattivi con i suoi pugni psichici. Il migliore amico di Moze è una macchina da guerra semovente da dieci tonnellate. Zane, invece, è il sicario aziendale a un passo dalla pensione. In Borderlands 3 i protagonisti sono chiamati a raccolta dalla sirena Lilith, che affiderà loro la missione di recuperare la mappa delle Cripte e impedire che un grande potere cada nelle mani sbagliate.
Roba da matti
Adesso arriviamo al punto che più interessa quando si parla della saga di Borderlands, ovvero il gameplay. Anche in questo terzo capitolo Gearbox punta gran parte delle sue risorse su tale elemento, creando un sistema di shooting davvero folle, ricco di armi spettacolari e completamente senza senso, ma siamo sicuri che i fan apprezzeranno. Il team ha messo in chiaro fin da subito che ogni personaggio sarà come una sorta di classe: ognuna con ben tre abilità che si collega automaticamente ad il classico skill tree. Ad esempio Zame potrà usare un drone o creare un suo doppione, ogni speciale tecnica potrà essere utilizzata per approcciare le situazioni in modo diverso. In tutto questo c’è da aggiungere anche che i vari eroi possono sboccare pian piano delle vere e proprie mod che potranno essere equipaggiate. Quest’ultime modificheranno profondamente sia il comportamento che le caratteristiche delle abilità già attive in precedenza.
Già da tutti questi elementi possiamo dire con certezza che il gameplay di questo terzo capitolo sarà davvero molto più movimentato rispetto al passato. Infatti, dovrete sbrigarvi a gestire fin da subito diversi comandi come scivolate, cambi d’arma rapidi e tanto altro. Per ovvi motivi la componente GDR legata a un sistema di numeri e statistiche come la vita o i danni inflitti a ogni colpo è ancora molto marcata, senza discostarsi minimamente da quanto proposto nei passati episodi della serie. Dunque l’intero gameplay, nonostante si presenti come una sorta di ibrido, sembra funzionare alla grande. Anche l’interfaccia di gioco sembra aiutare il giocatore, visto che risulta chiara, rifinita, tradizionale e non sporca minimamente quanto accade su schermo, lasciando all’utente la possibilità di ammirare il caos nella sua totalità.
La cosa da tenere più sott’occhio sono sicuramente le bocche da fuoco, elemento su cui la casa di sviluppo ha concentrato la maggior parte delle loro forze. Le armi, oltre a scandire i ritmi degli scontri, riescono anche a variarli grazie alla duttilità. Ci saranno fucili a pompa rapidissimi, dardi traccianti, missili e davvero tanto altro. Avrete a disposizione un armamentario così variegato in cui l’unico limite di utilizzo sarà la vostra immaginazione. Inoltre questi strumenti di morte sono dotati di una sorta di “modalità secondaria”, che permette di utilizzare quello stesso oggetto in modo completamente diverso. Questo dovrebbe essere un segnale abbastanza chiaro di quanta energia abbia impiegato la software house per creare un arsenale che soddisfi anche i palati più esigenti.
In conclusione possiamo dire che, pur non avendo provato con mano Borderlands 3, il titolo di Gearbox è sicuramente il più ambizioso della stessa software house. Seppur non discostandosi dai canoni ludici della saga originale, amplia quanto di buono fatto fin’ora, aggiungendo elementi e caratteristiche che non sono nuove al genere ma che donano una grande varietà di approccio e strategia. Il gioco è previsto per il 13 settembre, se la premesse sono queste non possiamo fare altro che essere davvero tanto fiduciosi. Speriamo che le alte aspettative che si sono create non andranno ad infrangersi, ma per il momento questa possibilità non intacca minimamente il nostro attuale giudizio. Per pareri più precisi naturalmente dovremo aspettare la fase di recensione, ma vi assicuriamo che non siamo minimamente preoccupati.