House of the Dragon – Recensione dell’episodio 7 della nuova serie HBO

Recensione del settimo episodio di House of The Dragon, lo spin-off del Trono di Spade che racconta la storia dei Targaryen.

Claudio Baldacci
Di Claudio Baldacci - Contributor Recensioni Lettura da 4 minuti
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House of The Dragon, episodio 7

Nuova settimana, nuova recensione della nuova serie spin-off de Il Trono di Spade. Siamo alla settima puntata di House of The Dragon, in onda in Italia ogni lunedì su Sky Atlantic ed entriamo nel vivo del secondo filone temporale di questa avventura. Saltati di ben 10 anni dai tempi in cui Rahenyra si sposava in un matrimonio folle (per quello che era successo) con Leanor Velaryon, dopo un episodio interlocutorio in cui sostanzialmente venivamo a conoscere gli equilibri di questa nuova situazione e le macchinazioni del nuovo Ser Strong, capace di uccidere fratello e padre (il Primo Cavaliere di Re Viserys) perché venisse riabilitato il padre della Regina Alicent Hightower (che in questa faccenda ha anche un ruolo), ci catapultiamo in un episodio che ha una grande forza.

La stessa forza che George R. R. Martin ha più volte dato anche in alcuni passaggi de Il Trono di Spade. Qui, nella serie minore, viene mostrata però all’ennesima potenza: la capacità di creare storie “interne”, oltre quelle esterne. Spieghiamo: nella serie madre siamo da subito stati abituati alla presenza di innumerevoli personaggi di regioni geografiche diverse, appartenenti a svariate Casate, immischiati in mille vicende, da quelle politiche a quelle amorose, a quelle di guerra. Storie, appunto, proiettate verso “l’esterno”, le interconnessioni, le alleanze, le trovate politiche ed in un certo senso anche il lato thriller. In House of The Dragon la bellezza sta nel portare le storie verso l'”interno”.

house of the dragonTargaryen, Velaryon ed il controllo dei Draghi

La Westeros che ci viene raccontata è infatti principalmente Targaryen ed ora, in questa seconda metà di stagione, molto Velaryon. Cosa succede quando i soli pericoli del Reame si trovano all’interno del reame stesso? Ecco cosa ci racconta l’episodio numero sette, infatti. Non solo gli Strong, ma anche Laena Velaryon è morta, la compagna di Daemon Targaryen. La seconda famiglia più potente di Westeros, anch’essa proveniente dall’antica Valerya, ha ora un membro in meno. L’episodio inizia proprio al suo funerale, dove vediamo tutti presenti: Targaryen, Velaryon, i figli di Rahenyra, i figli di Re Viserys ed Alicent. Tutti una famiglia, ma tanti nemici.

Come raccontato fin dal primo episodio, i draghi attualmente presenti a Westeros sono dieci: cinque controllati dai Targaryen e cinque dai Valeryon. Con la morte di Laena, un drago è ora senza padrone. Cosa accadrebbe se Aemond, secondogenito di Viserys ed Alicent lo portasse dalla parte dei Targaryen? Il gesto di un ragazzino, con l’ardente desiderio di avere un drago per sé, scatena una serie di conseguenze serissime, che mettono in forte imbarazzo Re Viserys e creano un enorme conflitto con la Regina Alicent. Tutto ciò, raccontato in una scena dalla carica emotiva fortissima, tra le più interessanti rappresentate finora.

Un episodio davvero notevole, che si arricchisce anche di un colpo di coda in parte inaspettato, in parte prevedibile: cosa succederebbe se rinascesse l’attrazione tra Daemond e Rahenyra e quest’ultima volesse sentirsi finalmente libera dal suo matrimonio farsa e legittimare ulteriormente l’eredità del suo Trono con il fratello minore del Re come futuro Re consorte? Ne parliamo nella recensione del prossimo episodio, quando ci sarà sicuramente da parlare di cose molto interessanti!

House of The Dragon, episodio 7
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Voto 9
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Contributor
Videogiocatore vecchio stampo, purista e rompiscatole. Di quelli cresciuti con Playstation 1, Playstation 2 e Game Boy Color. Amante del cinema e delle serie TV, sempre attento alle nuove uscite e speranzoso che nuovi e interessanti prodotti popolino la nostra vita fino a farci diventare asociali. No, forse questo è meglio di no. Speaker radiofonico di www.radioeverywhere.it dove il mercoledì dalle 18 alle 20 parla di colonne sonore di film, videogiochi e tv e anche giocatore semi-professionista di Texas Hold'em. Basta.