In occasione dell’uscita sempre più vicina di Red Dead Redemption 2, il direttore artistico del gioco Aaron Garbut ha rilasciato un’intervista alla rivista britannica EDGE. Nell’intervista Garbut ha parlato principalmente del sistema complesso che regola il comportamento dei cavalli e le loro reazioni nei confronti del protagonista del titolo, Arthur Morgan.
Il direttore artistico ha spiegato che il team di sviluppo a lavoro sul gioco ha rimesso mano a quest’aspetto del titolo più e più volte per migliorarlo e personalizzarlo:
Il cavallo esprimerà la propria personalità attraverso il suo comportamento, reagendo a ciò che accade nel mondo di gioco in base alla sua razza e al legame che ha stretto con voi. È come se fosse una creatura vivente con una mente tutta sua, e abbiamo trascorso un sacco di tempo per fare in modo che riconosca tutti gli elementi del mondo, così da sapere dove andare e cosa evitare.
Garbut ha poi continuato spiegando che l’intento di Rockstar Games è quello di rendere il cavallo un vero e proprio compagno di viaggio per il giocatore:
Dovrete prendervene cura, si innervosirà con voi quando si farà del male, se si ferisce e sta per morire, avrete un tempo limitato per somministrargli la medicina. Ed è in momenti come questo che il gioco vi farà vivere delle avventure del tutto personali. Improvvisamente, l’unica cosa di cui v’importerà sarà aiutare il vostro cavallo. Volendo, potrete anche lasciarlo lì a morire e prenderne un altro. Io non potrei. Voi forse sì.
Tuttavia il cavallo all’interno del mondo di gioco rappresenta solo la minima parte della fauna prevista, infatti nel titolo sarà possibile incontrare oltre 200 specie animali, tutte con un comportamento diverso e ben definito. Ricordiamo che Red Dead Redemption 2 sarà disponibile per PlayStation 4, Xbox One e PC dal prossimo 26 ottobre.