Metro Exodus: gli sviluppatori ci spiegano come mai non sarà un open world

Luca Di Carlo
Di Luca Di Carlo News Lettura da 2 minuti

Nel corso della giornata odierna, Huw Beynon di Deep Silver ha parlato con i colleghi di GamingBolt in relazione a Metro Exodus, nuovo capitolo del brand targato 4A Games largamente atteso che punta a introdurre importanti innovazioni rispetto ai capitoli precedenti. In particolare, lo sviluppatore ha fatto sapere che la software house è attualmente al lavoro per dar forma a un’opera in cui la libertà d’esplorazione sia ben bilanciata con la componente narrativa, il tutto al fine ultimo di non snaturare la serie. Qui di seguito potete leggere quanto dichiarato:

“Stiamo per prima cosa creando un titolo della serie Metro e dobbiamo rispettare la formula. I fan della serie si aspettano una storia molto potente dal gioco. I titoli a mondo aperto talvolta possono cozzare con questa filosofia, poiché distraggono il giocatore con un gran numero di missioni secondarie. Abbiamo cercato di creare un ibrido che mantenesse la minaccia incombente, il sentiero critico e una storia in grado di coinvolgere i giocatori. La libertà d’esplorazione, il backtracking, abbiamo cercato d’inserirli organicamente nel gioco. Detto questo, abbiamo evitato le missioni riempitive e di contorno”.

Ricordiamo a tutti i nostri lettori che Metro Exodus sarà disponibile su Playstation 4, Xbox One e PC dal 22 febbraio 2019.

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Cresciuto a suon di videogiochi, cartoni animati e fumetti, ho potuto godere di un infanzia interamente basata sulla creazione del nerd per antonomasia, sempre intento ad affrontare sane partite videoludiche e alla costante ricerca di tutto il comprabile da poter mettere in bella vista su qualche mensola. Essendo poi anche un grande casanova, ho scoperto il mio primo vero amore dopo aver attaccato la spina della mia Playstation 1, ma non preoccupatevi Microsoft e Nintendo, nel mio cuore vi è spazio anche per voi.