Ebbene sì, ci siamo: è giunto il momento di parlare di The Walking Dead 11 grazie a questa nostra recensione dei primi due episodi che abbiamo visto in anteprima. Si tratta dell’ultimissima stagione della serie zombie più longeva di sempre e sembra assurdo che parli di una pandemia in tempi di pandemia. Sono state infatti innumerevoli le difficoltà che la produzione AMC ha riscontrato nell’ultimo anno e mezzo. Ricordiamo di come non fosse stato ultimato il finale della stagione 10, andato in onda diversi mesi dopo l’episodio precedente e di come fossero saltati tutti i piani sul futuro della serie. Orientata verso la produzione di ulteriori due stagioni, con conclusione alla numero 12, si è optato invece per produrre sei episodi extra per la stagione 10, proseguita quindi fino all’episodio 22, ed anticipare la conclusione alla stagione 11, che sarà composta da ben 24 episodi divisi in tre tranche da 8.
Cosa è accaduto prima di The Walking Dead 11?
Mentre possiamo sorvolare tranquillamente sui sei episodi aggiuntivi della stagione 10, poco più che inutili filler (a parte un eccezionale ultimo episodio, nuovo finale di stagione – uno dei migliori di tutta la saga – dedicato interamente al personaggio di Negan), non possiamo esimerci dal raccontare brevemente qualcosa, in questa recensione dei primi due episodi di The Walking Dead 11. Innanzitutto si tratta in realtà di un unico lungo episodio diviso in due parti dove seguiremo i superstiti di quello che fu il gruppo dei sopravvissuti di Atlanta, passati per la fattoria di Hershel, la prigione, Terminus, Alexandria, Hilltop e il Regno. Così come li avevamo lasciati al termine della stagione 10, una parte di essi era ancora nei pressi di Alexandria, poco dopo la grande battaglia contro i Sussurratori, mentre una seconda parte si era allontanata e aveva incontrato Princess, nuovo eccentrico personaggio presente anche nel fumetto originale.
I due episodi seguono alternativamente i due sottogruppi. Una dicotomia continua che si riscontra anche nella tipologia di scene a cui andiamo ad assistere. Carol, Daryl, Maggie, Negan ed altri sono in un’Alexandria in condizioni per niente rosee, in situazione di grande scarsità di cibo e decidono di recarsi in una città vicina, probabilmente Washington, dove finiscono per esplorare la stazione di una metropolitana; mentre Eugene, Ezekiel, Princess sono in un posto più che misterioso. Il gruppo della metropolitana esplora i cunicoli ed accende l’episodio grazie a scene di grande e concitata azione e ci regala momenti memorabili tra Negan e Maggie; il gruppo di Eugene in maniera diametralmente opposta, è costretto ad utilizzare solo ed esclusivamente la parola, la diplomazia. Ricordate? Al termine della decima stagione, erano stati catturati da un gruppo di uomini che indossavano bizzarre corazze bianche tipo Star Wars. Eugene era in cerca di quel famoso segnale radio, la voce della sua Stephanie di cui si era praticamente innamorato a distanza (allora è vero che siamo proprio in pandemia!).
Le due facce della saga
Ecco la bellezza dell’episodio: le due facce di The Walking Dead presenti contemporaneamente. Quella dell’azione, che l’ha caratterizzato fin dalla primissima stagione grazie a tante battaglie contro uno, tanti, troppi zombie, quante contro esseri umani, gruppi di sopravvissuti rivelatosi spesso villain. La faccia della parola, dei grandi dialoghi, dei discorsi di Rick, Hershel, Maggie, Jesus. Il lato di The Walking Dead che ha reso meno banale una storia di zombie, che si è potuta arricchire di innumerevoli sottotrame e che ha potuto raccontare a 360 gradi i moltissimi personaggi che sono apparsi e gli altrettanti che ci hanno lasciati. Un doppio episodio ben girato tutto sommato, vivace, con un’ottima musica (che a dire il vero molto spesso si è fatta banale nel corso delle stagioni), ma soprattutto una grande scenografia (la metropolitana!). Aggiungiamo a tutto ciò i personaggi, e quindi gli attori, che seguiamo ormai da 11 anni, che in qualche modo, anche in piena pandemia zombie, ci fanno sentire a casa. Specialmente di questi tempi.
Infatti, niente di tutto ciò è scontato, in tempi di pandemia. Dove tutto è stato scritto e girato con tutte le precauzioni e difficoltà del caso, passando per ritardi e ridimensionamenti. The Walking Dead però non mancherà e dopo sei stagioni piacevoli per la maggior parte dei fan che si sono idealmente concluse con il primo episodio della settima, a chiusura di un ciclo; due stagioni (la settima ed ottava) lente e pesanti, ma che hanno raccontato una delle parti più interessanti, quella di Negan e dei Salvatori; due stagioni (la nona e decima) in ripresa, ma ancora sotto le prime sei, che hanno raccontato i Sussurratori, ora siamo finalmente pronti per l’undicesima, che finalmente racconterà quello che tutti gli amanti di The Walking Dead stanno aspettando: Il Commonwalth. Ebbene sì, sembra che si parta bene, il prossimo 22 Agosto negli Stati Uniti su AMC ed in Italia, per ora, sulla piattaforma streaming Disney+.