Come è noto Horizon Zero Dawn è stato uno dei giochi più belli dell’anno. L’art Director Jan-Bart Van Beek ha recentemente confessato, durante un’intervista, come il team di sviluppo si è trovato a lavorare su un progetto completamente diverso dai precedenti.
Ecco le sue parole:
“Siamo rimasti colpiti da quei titoli che non sono di dimensioni così contenute. Quando crei uno shooter in prima persona, il segreto è quello di controllare ogni singolo passo del giocatore. Sono scriptati molto bene, ideati molto bene, ma dopo averli terminati la corsa sulle montagne russe finisce. Sono molto dispendiosi da realizzare, serve un team di 150 persone per un’esperienza che dura tra le sei e le otto ore, ed ecco dove finisce tutto lo sforzo”.
Jan-Bart Van Beek continua parlando di Horizon Zero Dawn:
“Da un punto di vista di design, eravamo più interessati a questa sorta di giochi sistemici dove si è liberi di interagire e c’è un gameplay più pronunciato, dove il giocatore può fare cose che non avevi previsto come designer. Questo tipo di approccio è molto più esaltante rispetto alla creazione di esperienze molto ristrette. Sostanzialmente siamo passati dal creare corse sulle montagne russe a ideare interi parchi a tema, ed è ciò che ci ha intrigato maggiormente”.
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