Floria – Recensione, il potere delle Erbe e dei Rampicanti

Partiamo in recensione alla scoperta di Floria, un GDR che ci farà utilizzare le magie delle Erbe con un sistema basato sul disegno su griglia.

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 5 minuti

Nell’era moderna dei giochi di ruolo è facile avvicinare alla simbologia dei GDR i dadi, fonte della decisione di gran parte delle azioni più complesse. Ciò che dimentichiamo però è che dietro tali manovre entra in gioco un’economia d’azione ben particolare, che spesso è strutturata da regole da tenere in testa (o su scheda) e numeri che definiscono caratteristiche e statistiche. Floria non è da meno: parliamo di un GDR creato da Nekotsuki, che come molti sfrutta dei numeri per definire alcune delle abilità del vostro personaggio. Eppure, non si ferma qui: in Floria, infatti, quali magie lancerete e come prenderete danno sarà gestito da una griglia dove disegnerete delle linee e colorerete degli spazi.

Floria, la natura e la Foresta Incantata

Il nome Floria descrive queste persone capaci di sfruttare la magia delle Erbe: la vegetazione di questa ambientazione, infatti, riesce ad arrivare fino al nucleo del pianeta traghettando l’energia magica in superficie, e diventando capace di sprigionare effetti particolari.

Ecco quindi che i Floria sono i grado di usare tali Erbe, addirittura farsele crescere addosso, e di conseguenza sono anche in grado di sfruttare tali magie.

Il gioco quindi basa tutto il suo scheletro proprio su uno schema preciso: si parte dall’incarico, la camminata verso la Foresta, che nell’ambientazione di base ricopre gran parte del mondo, si Esplora cercando delle Erbe (che influenzeranno la griglia) e dei Frutti (che invece avranno solo effetti da utilizzo) e infine si andrà alla Battaglia, un combattimento che sfrutterà le magie accumulate per lo scontro.

Ad aiutare nell’esplorazione della Foresta ci sarà una mappa che, una volta costruita, creerà la randomicità necessaria per vedere quali Erbe troverete – tutte ben descritte dentro al manuale. Per quanto riguarda l’ambientazione e i dettagli, non ci soffermeremo molto su di essi, ma nonostante il libro edito da Narrattiva sia di circa 100 pagine, tutto il necessario è al suo interno, compresa la descrizione nel dettaglio dell’ambientazione e persino delle avventure da provare.

Un sistema particolare

Ma passiamo alla parte più succulenta, ovvero il sistema di gioco. Floria propone un sistema di gioco molto particolare: ovviamente avrete delle statistiche che definiranno le abilità del personaggio, e i tiri verranno fatti con 2d6, classificando come successo un tiro inferiore alla somma delle due stats usate. Ogni giocatore poi avrà alcune statistiche derivate e dei punti vita.

La parte intrigante arriva quando si scopre la griglia di gioco: in Floria potremo scegliere tra tre razze diverse e tre classi diverse, e queste andranno a tracciare delle linee sulla griglia. Anche le Erbe tracceranno delle linee, di fatto dandovi una griglia piena di forme composte proprio dall’incrocio di queste Erbe, dalle vostre origini e da altri fattori.

Una volta costruita tale griglia, essa ci gestirà due importanti azioni: le magie che potremo lanciare e i danni che subiremo.

Nel primo caso, le magie avranno un costo di lancio pari a delle forme: siano essi quadrati, triangoli, due triangoli con vertice congiunto o una stella. Per lanciare quella magia dovrete, oltre a rispettare i requisiti come la posizione nel campo (se prima o seconda linea, per esempio), annerire quella forma.

Una volta fatto, quella forma non potrà più essere annerita per le magie, di fatto rendendo vitale il saper gestire quali attacchi lancerete. Un’altra cosa che però è importante è tenere conto dei danni: quando subirete un attacco, dovrete lanciare per due volte 2d6 per definire riga e colonna.

Come una battaglia navale, dovrete annerire quella casella e prendere danni pari al numero di linee che ci passano dentro (non contano gli angoli). Inoltre, una forma con casella annerita da un danno non potrà essere colorata per lanciare magie, ma vi permetterà di prendere ancora danno (e in quel caso, aggiungerete 1d6 al totale). Insomma, una battaglia che richiederà astuzia, cautela e saper soprattutto gestire le forme che creerete grazie alle Erbe e alla vostra classe.

Con un approccio decisamente fuori dal comune, Floria si propone come un’interessante alternativa ai classici GDR, di fatto permettendo di giocare anche sessioni brevi e divertenti senza troppa preparazione, ma con un gameplay che risulta molto originale e, se appreso, davvero divertente da giocare.

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Editor in Chief
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.